Quali sono gli esami più importanti da fare e cosa cambia rispetto a quelli degli esseri umani?
Il ricorso agli esami di laboratorio (quelli che, più comunemente nella vita di tutti i giorni, chiamiamo esami del sangue, delle urine e così via) è diventata una prassi ormai assodata in medicina umana. Chi infatti non si è mai sottoposto ad un prelievo del sangue per controllare valori come la glicemia o il colesterolo? Nell’uomo, una buona parte delle patologie conosciute necessita di esami di laboratorio, più o meno complessi, per poter essere diagnosticate con certezza. E nei nostri animali da compagnia? Qual è la situazione attuale? E quale orizzonte è possibile delineare?
“In ambito veterinario laboratoristico si è assistito, negli ultimi venti o trent’anni, ad una vera e propria esplosione degli esami da laboratorio in particolare negli animali da affezione, cosa non sorprendente perché i nostri animali domestici sono ormai entrati a far parte delle nostre famiglie e sono considerati a tutti gli effetti membri aggiuntivi del nucleo familiare e come tali godono dei privilegi sanitari che un tempo erano destinati solo agli esseri umani; per questa ragione ogni anno assistiamo a sempre più richieste di esami di laboratorio necessari a valutare lo stato di salute dei nostri amici a quattro zampe“ raccontano gli esperti di MYLAV (https://www.mylav.net/), laboratorio di analisi veterinarie che con un team di consulenti esperti a 360° si prende cura, insieme a medici veterinari, della salute di cani, gatti, cavalli e animali non convenzionali.
Gli esami di laboratorio che si fanno agli uomini sono gli stessi che si fanno agli animali?
Per gli animali si usano strumentazioni e apparecchiature molto simili, se non identiche, a quelle utilizzate in medicina umana, però adattate e tarate specificamente per gli animali. Le varie specie animali presentano infatti caratteristiche fisiologiche specifiche che devono essere tenute in debita considerazione[1]. Ad esempio, i globuli rossi del gatto o del cane hanno delle dimensioni completamente differenti rispetto a quelli dell’essere umano per cui, per poterli misurare, gli strumenti utilizzati per l’uomo devono essere adattati sulla base di queste specifiche caratteristiche. È possibile comunque affermare che il tipo di esami che si possono fare agli animali è a grandi linee lo stesso degli umani.
Quali sono, quindi, gli esami del sangue importati da fare di routine agli animali domestici?
Il primo è sicuramente l’emocromocitometrico, meglio conosciuto come semplice emocromo, che permette di valutare la composizione delle cellule del sangue e la concentrazione dell’emoglobina. Vi è poi la biochimica clinica, che permette di misurare la concentrazione di sostanze chimiche molto importanti per valutare lo stato di salute dell’uomo e degli animali stessi, ad esempio la glicemia, l’azotemia, il colesterolo, gli enzimi epatici, gli elettroliti, molti ormoni e vitamine e così via.
Ancora, vi è l’esame delle urine che permette, ad esempio, di fare esami colturali microbiologici per ricercare le infezioni urinarie. Infine, vi è l’analisi del dosaggio di farmaci ed ormoni durante le terapie, necessaria per monitorare i trattamenti terapeutici in corso, come ad esempio la fenobarbitalemia nei pazienti in cura per l’epilessia o il monitoraggio degli ormoni tiroidei nei pazienti che assumono farmaci per il controllo dell’ipertiroidismo, tipico del gatto, o dell’ipotiroidismo che è comune invece nel cane.
“A questo primo elenco si aggiungono poi gli esami di laboratorio più specialistici di biologia molecolare, microbiologia, biopsie citologiche istologiche e così via. Più in generale possiamo affermare che quasi tutto quello che viene fatto nei laboratori degli ospedali umani possiamo ormai farlo anche nei laboratori veterinari più attrezzati e all’avanguardia. Insomma, possiamo dire che ormai quasi tutto quello che viene fatto nell’uomo, potenzialmente può essere eseguito anche sui nostri pet.”
Quali sono invece gli esami che non è possibile fare?
Il fatto, però, di disporre delle stesse tecnologie disponibili per l’essere umano non è sufficiente per consentire alla medicina veterinaria tutte le potenzialità che oggi sono attuali nella medicina umana, prima di tutto perché il bagaglio di conoscenze nell’ambito della medicina veterinaria non può essere paragonato a quello della medicina umana. Quest’ultima, infatti, ha una solida base costruita su secoli di ricerche in ogni parte del mondo e su miliardi di pazienti. La medicina veterinaria moderna è molto più giovane ed è infatti solo dagli anni settanta – ottanta che ha iniziato ad approcciarsi alla stessa metodologia che è alla base di quella umana. “Insomma, anche se in parte lo stiamo recuperando, siamo partiti con un bel po’ di svantaggio.”
In secondo luogo, le conoscenze tecnologiche utilizzate sull’uomo prima di essere utilizzate sugli animali devono essere sempre adattate e riverificate: non è infatti detto che un marker di laboratorio utilizzabile nell’essere umano sia valido allo stesso modo nel cane o nel gatto. E tali verifiche possono richiedere anni e sforzi non indifferenti per poter testare i vari esami disponibili e verificare che questi siano effettivamente utili anche per gli animali.
“Esami del sangue e tamponi, a volte sofisticati, per i nostri amici a quattro zampe (siano essi cani o gatti) potrebbero spaventare i padroni dal punto di vista economico, poiché – non esistendo la mutua in ambito veterinario – i costi a volte sono significativi. Dobbiamo ricordarci però che è sempre meglio spendere in prevenzione e controlli; i costi nel momento in cui vi è una malattia o una problematica, infatti, sono di gran lunga superiori e possono incidere sulle tasche dei proprietari molto più della semplice spesa per un esame di laboratorio. Oltre a questo, è importante ricordare anche che esistono dei pacchetti assicurativi che permettono di andare incontro e aiutare i proprietari di amici a quattro zampe, insomma, non bisogna mai lasciarsi scoraggiare dal costo di una visita o di un esame. Del resto, cani e gatti (ma non solo) sono diventati ormai parte integrante della famiglia e così come non si negherebbe mai una visita a un figlio o a un genitore è importante fare lo stesso anche per i nostri quadrupedi, che sapranno ben ricompensarci in amore e affetto incondizionato” concludono gli esperti di MYLAV.
MYLAV
MYLAV (ex “Laboratorio di analisi veterinarie La Vallonea”) nasce nel 2002 come dipartimento di analisi veterinarie di un laboratorio di analisi cliniche umane. Nel 2005 l’azienda viene certificata ISO 9001:2000 divenendo il primo laboratorio di analisi veterinarie in Italia a raggiungere questo importante traguardo (per poi ottenere sette anni dopo la certificazione ISO 9001:2008). Tra i servizi offerti ai medici veterinari vi sono: analisi di laboratorio con prenotazione on-line, referti e contabilità in archivio cloud gratuito, servizio di consulenza per i casi più complessi, canali di informazione per i proprietaridi animali e molto altro ancora. Nel 2018, e per i tre anni successivi, il Financial Times inserisce il laboratorio nella classifica delle 1000 aziende a più̀ elevata crescita in Europa. Solo un anno dopo, Il Sole 24 Ore riconosce MYLAV come Leader della Crescita 2019 (una delle 450 aziende italiane), anche questo titolo detenuto da tre anni. MyLav è anche impegnata nel sociale a fianco di Save The Children, MissionRabies, Wami: Water with a Mission e Medici Senza Frontiere. Diagnostica, Informazione, Consulenza, Telemedicina.
Per saperne di più: https://saluteanimale.net/#chi-siamo
[1] Quando si analizzano i campioni biologici.