Parlare e incontrare i giovani per sensibilizzarli sui rischi dei social network e promuovere un loro uso consapevole, è ormai una necessità e un impegno per tutti, sia per le famiglie e per chi fa comunicazione, informazione e per chiunque sia impegnato nel sociale. Da tempo mi occupo di Formazione per la Comunicazione e mai come ora, con l’utilizzo di Internet, di tutte le piattaforme possibili e con Corsi dedicati all’utilizzo dei social, per adulti, lavoratori e soprattutto giovani.
Anche l’obiettivo del convegno “Il buon uso dei social”, è la giusta comunicazione, rivolto agli studenti delle scuole superiori lombarde, che si è svolto ieri, dalle ore 10, al Grattacielo Pirelli (Sala Pirelli), sede del Consiglio Regionale della Lombardia.
L’informazione con le scuole e per le scuole risulta infatti essere uno strumento di importanza fondamentale per trasmettere e dare alle giovani generazioni gli strumenti utili per evitare di cadere nelle trappole sociali.
L’incontro, organizzato dall’Associazione Nazionale Senza Veli Sulla Lingua, che da oltre dieci anni lotta contro la violenza sulle donne e di genere, ha coinvolto numerosissimi studenti in sala e collegati in streaming.
“Soprattutto in un momento storico come questo dove i giovani sono
disorientati dai bombardamenti social che non lasciano tregua – sottolinea la Presidente di SVSL, Ebla Ahmed – è necessario fornire gli strumenti per trasformare il rischio in opportunità. I social vanno utilizzati come risorsa,
come bussola per crearsi occasioni future.
Gli studenti hanno bisogno di essere indirizzati verso un uso sano
della messaggistica e di tutto ciò che postano on-line. I rischi sono sempre dietro l’angolo. La cronaca ci racconta quotidianamente di un web sempre più insidioso e pieno di pericoli, per questo è fondamentale e urgente
trasmettere ai giovani la giusta conoscenza soprattutto in ambito legale”
L’evento è stato organizzato in collaborazione con Regione Lombardia che si dimostra ancora una volta molto sensibile nella formazione verso le giovani generazioni e nella promozione della loro consapevolezza sull’uso dei
social e sul cyberbullismo.
“Secondo i dati diffusi da una recente ricerca dell’Università Vita-Salute San Raffaele, oltre il 70% dei ragazzi ha iniziato a usare i social prima dei 13 anni, in modo particolare: TikTok, Instagram, BeReal e Youtube – afferma
Romano La Russa, Assessore regionale alla Sicurezza – Un’età davvero precoce che rende ancora più necessario il coinvolgimento degli studenti, fin dalla giovanissima età, in percorsi di formazione sull’uso corretto
di queste piattaforme. Non bisogna demonizzarle, ma imparare a conoscerle e ad usarle in modo positivo per lo scopo che le ha viste nascere che è appunto la socializzazione e non certo il bullismo che, in rete, può avere conseguenze gravissime tanto quanto quello “agito” off line. Iniziative come questa, promossa da SVSL, sono preziose perché contribuiscono ad informare i giovani e a sensibilizzarli sui comportamenti corretti da seguire anchea online”.
L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo di Fondazione Comunità Milano, un ente filantropico indipendente, che sostiene e realizza interventi solidali per il territorio di Milano e di 56 comuni delle aree Sud Ovest, Sud Est e Adda Martesana, della Città Metropolitana e che fa parte del Network di 16 Fondazioni territoriali promosse da Fondazione Cariplo e da sempre attenta e sensibile a queste tematiche.
Tra gli esperti che sono intervenuti: l’Avv. Paola Tindara Paladina, esperta di violenza digitale, Thomas Buonanno, esperto di Cybersecurity per Sokom S.r.l, la psicologa e criminologa forense Silvia Bassi, lo speaker radiofonico Paolo Mariani (conosciuto come “Paolino”) di Radio 105, e Antonio Savoldi, autore del libro “La folle corsa 2.0”.
Tutti noi possiamo fare e divulgare la Cyber Security, nelle nuove gnererazioni, ognuno dove possiamo, considerando il fatto che la solitudine creata dai social media sta diventando un grave problema sociale e comportamentale, insieme all’impossibilità di intervenire laddove i ragazzi non comunicano con gli adulti, con le istituzioni e le famiglie, proprio perchè bullizzati e bloccati nel virtuale e nell’indifferenza…
