“La pandemia ha ridisegnato i rapporti tra imprese e lavoratori, così diventa prioritario sviluppare uno smart-office funzionale. Architettura e design intervengono in maniera dinamica e innovativa nella creazione di uffici e aree di lavoro, con un approccio olistico che rispetta comfort e sicurezza. Bisogna riprogettare spazi in grado di soddisfare le nuove esigenze di un lavoro che muta velocemente”. Così l’architetto Francesco Lupoi, partner di Speri, Studio di ingegneria e architettura, specializzato nella progettazione e costruzione, che aggiunge: “Aziende e luoghi di lavoro hanno subìto cambiamenti significativi e il concetto fisico di ufficio ne è uscito completamente stravolto”.
Per Lupoi “in futuro il lavoro sarà sempre più ibrido, agile, più attento alle esigenze delle persone. Gli uffici dovranno essere più attraenti e versatili, per offrire ai lavoratori una valida alternativa al lavoro remoto. Psicologicamente, i dipendenti non vorranno più sedersi in una lunga fila di scrivanie e la tendenza sarà, per le aziende, quella di “ridensificare” gli uffici con spazi neutri come mobili o piante”.
“Arredi e tecnologia offrono interessanti opportunità per studiare nuovi layout di uffici, mense, biblioteche, sale dove tenere convegni e riunioni in assoluta sicurezza” continua Lupoi, secondo cui “anche la distinzione tra outdoor e indoor office è una novità stimolante. Così come diventa importante la scelta dei materiali utilizzati per arredare i locali, scelta che deve avere tra gli obiettivi la riduzione dei costi di manutenzione e pulizia”.
“Illuminazione, scrivanie, piani di lavoro, poltrone, aerazione degli ambienti, riscaldamento, parcheggi aziendali, tutto ruota intorno alla necessità di rendere funzionali e godibili le aree comuni e ciò significa anche migliorare la competitività dell’azienda, in un’ottica di maggiore produttività. Digitalizzazione dei sistemi e ricerca di soluzioni architettoniche funzionali diventano così aspetti rilevanti che possono fare la differenza” conclude.