di Sara Esposito
Il gastroenterologo incontra il medico di medicina generale: esperienze a confronto per la salute dei pazienti.
L’intestino è al centro dell’attenzione quando si parla del nostro benessere fisico e mentale.
L’intestino ha, infatti, un sistema nervoso complesso composto da 100-150 milioni di cellule nervose, che condividono alcune caratteristiche con il cervello. Questo sistema nervoso enterico è anche chiamato “secondo cervello” e controlla gran parte della digestione, ma non solo.
I disturbi funzionali gastro-intestinali (FGID), rappresentano una delle più frequenti richieste di diagnosi e cura per lo specialista gastroenterologo in sinergia con il medico di medicina generale che si trovano a dover prendere in carico la gestione delle molteplici implicazioni e l’impatto sull’intero arco temporale della vita del paziente
Quando l’intestino perde il suo equilibrio
La pubblicazione nel 2016 dei Criteri di Roma IV ha definito una mappa molto chiara delle patologie funzionali gastro-intestinali, identificandone ben 27, tra cui la dispepsia funzionale e la sindrome dell’intestino irritabile che occupano un posto di particolare rilevanza e talvolta di sovrapposizione se osservate dalla prospettiva dei sintomi correlati. Lo scenario si è ulteriormente evoluto in modo sistemico introducendo la definizione di “Disturbi dell’interazione Intestino-Cervello” per sottolineare il coinvolgimento del sistema nervoso centrale ed enterico.
La patologia può comparire in epoca giovanile o adulta, può essere causata da un fenomeno scatenante come un’infezione oppure a esordio più lento e progressivo; è di natura cronico-ricorrente e accompagna spesso tutta la vita del paziente. Assume caratteristiche a volte difficili da identificare con chiarezza. Il paziente può manifestare sintomi che coinvolgono la regione epigastrica come bruciore di stomaco, pienezza dopo i pasti o eruttazioni, oppure sintomi localizzati maggiormente a livello intestinale come dolore e crampi addominali fino a sconfinare nell’alterazione del transito con stipsi o diarrea o l’alternanza delle due. È inoltre dimostrata la coesistenza di sintomi gastrici e intestinali nello stesso paziente: almeno il 30% dei pazienti presenta dolori addominali, crampi, flatulenza e gonfiore che possono mutare o alternarsi nel tempo.
Il paziente con disturbi funzionali gastro-intestinali: ruolo e impatto delle terapie farmacologiche, dell’alimentazione e dell’integrazione nella pratica clinica. Sarà questo il tema al centro del convegno che si terrà Sabato 16 marzo presso Tommasi wine hotel & spa in Via Ospedaletto, 57 ad Ospedaletto in provincia di Verona.
Alla regia dell’incontro scientifico Schwabe Pharma Italia – www.schwabe.it, leader del farmaco vegetale.
Ad introdurre i lavori e a moderare il dibattito sarà la Dott.ssa Heide De Togni (Direttore Scientifico di Schwabe). A relazionare sulle problematiche del paziente con disturbi funzionali gastro-intestinali sarà la Dr.ssa Stella Morisco (Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva, Dirigente medico I livello c/o l’Ospedale San paolo di Bari, Responsabile ambulatorio celiachia dell’adulto ASl Bari).
Approccio innovativo nella gestione delle malattie funzionali digestive: come sopravvivere all’ambulatorio e vivere relativamente felici è il titolo dell’intervento curato dal Dr. Giuseppe Chiarioni (Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva Il Cerchio Med Healthcare, Centro Poliambulatoriale di Verona, Professor at Division of Gastroenterology and Hepatology, University of North Carolina at Chapel Hill, NC, USA).
Nell’ambito della tavola rotonda si dibatteranno i seguenti temi: Approcci terapeutici a confronto: alimentazione, integrazione, farmaci, l’utilizzo in medicina generale di Menthacarin® su dispepsia funzionale, sindrome dell’intestino irritabile e sintomi correlati.
“I pazienti con disturbi intestinali ricorrenti vivono in modo personale e unico la malattia e spesso gli unici elementi costanti sono il disagio, l’imbarazzo e la frustrazione che incidono drammaticamente sull’impatto psicologico e sul condizionamento e peggioramento della qualità di vita. In questo scenario l’alleanza tra gastroenterologo e medico di medicina generale rappresenta il fattore chiave nella gestione delle diverse necessità dei pazienti. La combinazione a base di olio essenziale di menta piperita e cumino ha evidenziato negli studi preclinici e clinici di intervenire nei disturbi gastro-intestinali funzionali sia nel breve, che nel medio e lungo termine, grazie all’azione sinergica degli olii essenziali, estratti brevettati titolati e standardizzati in grado di garantire la riproducibilità dell’effetto terapeutico costante nel tempo. Le evidenze cliniche, accanto al miglioramento di gonfiore, dolore, pienezza e alla riduzione dell’ipersensibilità viscerale, hanno mostrato l’alta tollerabilità del farmaco, grazie al veicolo gastroresistente utilizzato per la somministrazione.” afferma Heide De Togni, Direttore Scientifico di Schwabe Pharma Italia.
I destinatari dell’evento formativo sono i medici di medicina generale, figura sanitaria chiave nella presa in carico dei pazienti sia prima sia dopo la diagnosi specialistica.
L’intestino è la più grande connessione del corpo con il mondo esterno e pertanto è una delle barriere più importanti da difendere contro agenti patogeni e sostanze nocive. Le cellule intestinali sane possono garantire un assorbimento controllato di nutrienti e vitamine necessari, oltre a mantenere un buon funzionamento del sistema immunitario.