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Cultura lombarda: i mazzi di carte regionali

Le carte da gioco, con le loro evocative figure e i loro simboli misteriosi, affascinano da secoli culture diverse in tutto il mondo. La loro storia, ricca di evoluzioni e contaminazioni, ci porta in un viaggio attraverso epoche e continenti. In Italia la storia non fa eccezione e anzi quello delle carte è diventato nei secoli un intrattenimento importante e centrale nei momenti di relax e svago di tutti i popoli e tutte le classi sociali. In Europa e in Italia si diffusero principalmente due tipi di carte: quelle latine, con i semi di bastoni, coppe, denari e spade, e quelle francesi, con i semi di fiori, cuori, picche e quadri. Le carte hanno intrattenuto tante generazioni nel tempo e oggi continuano a farlo anche in versione digitale grazie alle numerose sale da gioco virtuali che propongono un’offerta di giochi di carte online particolarmente ampia e variegata, passando dai classici giochi come briscola, scopa e tressette ai giochi tipici da casinò come poker e blackjack. In Italia, esistono diverse varianti regionali con differenti illustrazioni e regole di gioco. Proprio come in Lombardia che conta diversi tipi di mazzi di carte, in stile “Italia Settentrionale” tra le quali quelle bergamasche, bresciane e milanesi.

Le carte da gioco milanesi
Tra i mazzi di carte della tradizione lombarda ci sono le carte milanesi, le quali rappresentano un’affascinante eccezione all’interno della tradizione dei mazzi di carte lombardi. A differenza delle bergamasche e delle bresciane, che si basano su semi e figure di derivazione italiana, le milanesi traggono ispirazione dai mazzi francesi. I semi infatti sono cuori, picche, quadri e fiori ma le tessere sono sempre 40. Per quanto riguarda le figure, queste sono illustrate con mezzi busti orizzontali. Altra peculiarità oltre alla forma e la dimensione delle tessere che sono più strette e con una forma un po’ più allungata, è la presenza sulla carta del fante di fiori di un’illustrazione del biscione visconteo, simbolo della città di Milano.

Le carte da gioco bergamasche
Con le carte da gioco bergamasche si ritorna alla tradizione “italiana” dei mazzi di carte. Quindi si hanno 40 tessere divisi nei quattro semi di bastoni, denari, coppe e spade. Ma la vera particolarità di questo mazzo la si riscontra nei dettagli grafici dello stesso, come ad esempio le figure del fante, del cavallo e del re, che sono disegnate a specchio su piano orizzontale con un ricamo interno al bordo. L’asso di bastoni, poi, presenta in basso un’incisione dove ci è scritto “vincerai”. C’è l’emblema della famiglia Sforza che spicca sull’asso di coppe. E non può mancare l’asso di denari mostrato non come una moneta ma come un grande cerchio giallo e arancione.

Le carte da gioco bresciane
Le carte da gioco piacciono tanto e piacciono a tutti. Sono tanti gli episodi di gente famosa beccata a giocare a carte, come la celeberrima partita a scopone tra Zoff, il presidente Pertini, Causio e Bearzot. Ecco perché sono nate tante varianti di carte da gioco, come quella bresciana, composta da 52 tessere, al posto delle classiche 40. In questo mazzo, rispetto a uno tradizionale, c’erano in più le carte con il valore numerico di 8, 9 e 10, oltre alle carte a figura di “donna”, “cavallo” e “re”.

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