Giovedì 8 febbraio a Crema si è tenuta l’assemblea sindacale unitaria per la presentazione e votazione dei contenuti dell’ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL del settore bancario che occupa oltre 260.000 persone.
Hanno partecipato la Segretaria Generale Rizzi Francesca (First Cisl), il segretario regionale Luca Natali (Fisac Cgil), il Segretario Regionale Pietro Maiello (Uilca), il cons.prov. Fellegara Elena (Fabi) e Benzoni Gianluca Unisin).
Un rinnovo caratterizzato da un importante incremento economico che garantisce il pieno recupero del potere di acquisto dei salari, una parziale redistribuzione degli utili del settore, la riduzione dell’orario settimanale di lavoro, il rafforzamento dei presidi volti a favorire una nuova cultura orientata al benessere lavorativo e l’introduzione della possibilità di attivare forme di partecipazione dei lavoratori all’interno delle aziende.
L’obiettivo della crescita dei salari è stato integralmente raggiunto, con 435€ di aumento per la figura media (3A4L), a regime (marzo 2026), grazie alla tenacia delle organizzazioni sindacali, all’andamento positivo del settore favorito dal regime di tassi alti, e alla convergenza finale dei banchieri che, all’inizio del confronto, erano divisi su strategie ed obiettivi del negoziato.
Diversi gli interventi riferibili all’organizzazione del lavoro e al benessere organizzativo, dalla riduzione dell’orario settimanale di lavoro (30 minuti) a parità di salario, al rafforzamento dei diritti sociali (malattia, maternità e paternità, occupazione, contrasto delle molestie e violenze di genere nei luoghi di lavoro), alla possibilità di attivare forme di partecipazione dei lavoratori in azienda (finanziaria, gestionale, organizzativa e consultiva), al fine di favorire il benessere, aumentare la competitività e produttività del lavoro.
Le sfide che ci attendono sono molteplici, in particolare per i grandi cambiamenti che la digitalizzazione sta portando anche nel settore: il rafforzamento della Cabina di regia nazionale va nella direzione di garantire il presidio e il governo di questi cambiamenti e i relativi impatti su lavoratrici e lavoratori e sul modo di fare banca: attraverso le modalità negoziali che le rappresentanze sindacali sapranno esercitare all’interno della Cabina di regia, il contratto diventa materia viva e sta dietro ai nuovi diritti, alle tutele necessarie in un mondo che sta cambiando sotto i nostri occhi.
Gli ottimi risultati conseguiti costituiscono un punto di partenza, una cornice che rafforza i diritti di chi opera in un settore, quello bancario, che ha la necessità di ripensarsi. Da tempo denunciamo il progressivo abbandono dei territori periferici, la drastica riduzione dei livelli occupazionali e l’eccessiva concentrazione del settore, se rapportata ad altri Paesi europei.
“Questo contratto rappresenta un punto di partenza: festeggiamo un ottimo rinnovo contrattuale, mantenendo comunque alto il livello di attenzione e la consapevolezza che le sfide che ci attendono sono ancora numerose.“
“Siamo soddisfatti della forte partecipazione delle Lavoratrici e dei Lavoratori alle assemblee di Crema , che hanno apprezzato il valore di un CCNL che oltre all’importante recupero salariale, apre un percorso di contrattazione continua per gestire, dinamicamente, i forti cambiamenti in atto nel mondo del lavoro., perseguendo logiche di partecipazione, di benessere lavorativo e di salute e sicurezza, ” ( Pietro Maiello – Segretario Regionale Uilca Lombardia )
Anche il tema della desertificazione bancaria è stato trattato durante l’assemblea di Crema dal segretario regionale Pietro Maiello :
“Come Uilca abbiamo attraversato i comuni colpiti dalla chiusura degli sportelli bancari, il resoconto dei dati prodotti dall’iniziativa Nazionale , “Chiusura Filiali ? NO,Grazie “, è stato presentato al CNEL ( Camera Nazionale Del Lavoro ) il 18 Gennaio 2024 in presenza del Presidente Renato Brunetta che ha in seguito deliberato l’avvio di nuovi gruppi di lavoro tematici tra cui quello volto alla valorizzazione del capitale umano a partire proprio dal caso della desertificazione bancaria, pensate che solo a Crema dal 2018 al 2022 sono stati chiusi più di 9 sportelli bancari “