In aumento i processi infiammatori/infettivi delle vie aeree superiori nel periodo estivo. Il perché ce lo spiegano gli esperti.
Luglio è arrivato ma si è presentato accompagnato dall’ennesima perturbazione che ha portato con sé nuovi sbalzi termici. Stiamo assistendo a continue ed improvvise variazioni di temperatura, passando dal caldo torrido a giornate caratterizzate da correnti fredde e viceversa. Queste frequenti alterazioni climatiche hanno importanti effetti sul nostro corpo, perché favoriscono l’abbassamento delle difese immunitarie e l’insorgenza di infezioni e infiammazioni, soprattutto alle vie respiratorie, ma che coinvolgono anche l’apparato cardiocircolatorio , vascolare e ormonale, che riguardano anche la salute psicologica.
In crescita i casi di Covid, virus affini, malattie da raffreddamento
La nostra penisola nelle ultime settimane è stata in balia di condizioni meteo ballerine e capricciose che continuano a far lavorare rinovirus, adenovirus, metapneumovirus e anche una recrudescenza di casi Covid, in rialzo, un fenomeno sottostimato perché ormai nessuno fa più il test. Virus ‘cugini’, sono attualmente responsabili di sindromi simil-influenzali che a fine giugno hanno fatto registrare casi 2 volte superiori ai minimi estivi. Lo ha sottolineato all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco Le malattie da raffreddamento che colpiscono le vie aeree possono sorprenderci anche in estate, quando le temperature si alzano e si passa più tempo sotto il sole. E’ buona regola in via generale, porre sempre attenzione agli sbalzi di temperatura. Le vie aeree superiori risentono positivamente dell’aumento della temperatura tipica del periodo estivo. La permanenza in ambiente marino ad esempio permette di venire a contatto con aria ricca di iodio, magnesio, potassio e altri preziosi sali minerali che favoriscono il miglioramento dei problemi flogistici di naso, gola, orecchio soprattutto nei bambini. Anche i soggiorni in ambiente montano in estate sembra avere un effetto benefico, probabilmente per la minore umidità dell’aria inspirata. Generalmente infatti nel bambino le problematiche legate all’ipertrofia adenotonsillare (russamento ed apnee notturne) e alla ricorrenza delle infiammazioni del tessuto linfatico (adenoiditi e tonsilliti) che caratterizzano i mesi invernali, tendono a migliorare sensibilmente con il caldo, ma quando questo ping-pong tra caldo e freddo così frequente, il corpo fatica a trovare un equilibrio perché è costretto a cambiare continuamente temperatura. Uno degli effetti più immediati coinvolge l’apparato respiratorio, ed in particolare le cellule cigliate presenti nelle mucose respiratorie, deputate a proteggere le vie respiratorie.
Malattie da raffreddamento estive ed otiti: perché così diffuse
Mentre fino a qualche decennio fa gli ambulatori medici e specialistici ORL si svuotavano in estate, recentemente la patologia che era tipicamente invernale viene riscontrata anche nei mesi più caldi. Nel periodo estivo infatti cambiava la tipologia di infezioni delle alte vie aeree ed in particolare la maggior parte delle visite veniva richiesta per episodi di otite esterna. I processi flogistico infettivi del condotto uditivo esterno- spiega il Professor Andrea Nacci, Specialista in Otorinolaringoiatria, Dirigente Medico. U.O. Otorinolaringoiatria, Audiologia e Foniatria Universitaria, Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana e consulente scientifico Schwabe Pharma Italia- infatti sono favoriti dalla permanenza di acqua e di cloro nell’orecchio, che favoriscono irritazione della cute e dermatiti che possono evolvere in vere e proprie otiti esterne, ad eziologia batterica o micotica. Accanto alle otiti esterne però da alcuni anni anche nel periodo estivo si riscontrano processi flogistico/infettivi che erano più tipici dell’inverno. La cosiddetta “malattia da raffreddamento” infatti è diventata particolarmente frequente anche in estate. In questo periodo inoltre non si riscontrano soltanto sintomi “da raffreddamento” ma anche vere e proprie malattie ad eziologia virale e batterica, proprio come avviene nel periodo invernale. E’ ormai consuetudine visitare pazienti che presentano episodi ricorrenti di rinosinusiti, faringiti, laringiti e tonsilliti durante l’estate, che non differiscono né per intensità né per durata, dagli episodi che insorgono in inverno.
Attenzione all’aria condizionata
Oltre agli sbalzi termici e all’indecisione climatica che sta mettendo a dura prova la nostra risposta immunitaria, il cambiamento della tipologia di patologie delle vie aeree superiori in estate infatti, è correlata anche all’utilizzo ormai consolidato di ambienti con aria condizionata. L’aria condizionata e gli improvvisi sbalzi termici (caldo umido all’esterno ed aria refrigerata negli ambienti chiusi), determina una riduzione della motilità ciliare delle vie respiratorie favorendo la permanenza di agenti patogeni quali virus e batteri. Quindi in paesi con clima estivo caldo/umido, l’improvviso sbalzo termico può determinare non solo una sindrome da raffreddamento ma vere e proprie patologie flogistico/infettive che richiedono l’intervento medico ed una adeguata terapia. Da rilevare tra l’altro che-prosegue l’esperto- durante il periodo estivo la somministrazione di farmaci quali alcuni tipi di antibiotici e cortisonici è controindicata, non solo perché determinano fotosensibilizzazione ma anche perché gli effetti avversi (dermatologici e gastro-intestinali) possono essere più frequenti, più gravi o comunque più duraturi.
I fitoestratti vegetali come alleati efficaci e privi di effetti collaterali
Per questo motivo anche in estate è necessario trattare la sindrome da raffreddamento ed i processi flogistico/infettivi virali e/o batterici con molecole che siano efficaci ma che non causino significativi effetti avversi. In questo contesto può essere utile il Pelargonium sidoides Eps 7630 un fitocomplesso vegetale estratto dalle radici di una pianta della famiglia delle geraniacee, che per il suo meccanismo d’azione, noto fin dal XIX secolo, appare particolarmente indicato per trattare anche in estate, patologie acute e ricorrenti delle vie aeree superiori. Questo fitocomplesso infatti all’azione antivirale ed antibatterica (ben conosciuta grazie a numerosi studi clinici pubblicati su riviste internazionali), associa un’azione meccanica secretomotoria e immunomodulante. In particolare l’EPS 7630 può determinare un aumento della motilità ciliare dell’epitelio respiratorio fino al 133%, favorendo l’eliminazione di quegli agenti patogeni che altrimenti, anche in estate, potrebbero causare patologie infettive favorite dalle repentine variazioni di temperatura.
Quindi in estate -conclude il Professor Nacci- più che in inverno vale il consiglio della nonna: “…stai attento agli sbalzi di temperatura, copriti bene quando entri in un ambiente freddo, non uscire con i capelli bagnati!