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Consiglio regionale Lombardia 20/06: il punto della situazione sul nodo del PRSS

di Giacomo Del Borrello

Il consiglio della regione Lombardia ha approvato, con 43 voti favorevoli e 25 contrari, il Programma Regionale di Sviluppo Sostenibile della XII legislatura e noi di Gazzetta di
Milano abbiamo seguito le discussioni in aula. A partire dalle prossime settimane quello con il Consiglio regionale diventerà un appuntamento fisso, in cui faremo il punto delle decisioni politiche e sociali per quanto riguarda la Lombardia.

La seduta consiliare di ieri, come si diceva prima, ha visto l’approvazione del Piano
Regionale di Sviluppo Sostenibile, vediamo di che cosa si tratta.

Il PRSS è un programma che contiene gli obiettivi e le indicazioni che il Governo regionale perseguirà da qui a 5 anni e come suggerisce il nome, pone un particolare accento sullo sviluppo e sulla sostenibilità per quanto riguarda gli ambiti sociali, economici e ambientali.

Il piano è strutturato in 7 aree di interesse legislativo, definite “pilastri”, che toccano diversi temi tra cui sanità, sicurezza, servizi ai cittadini, imprenditorialità e autonomia regionale.

Le discussioni che hanno portato all’approvazione del PRSS sono state aperte dal discorso del Presidente Attilio Fontana, che ci ha tenuto a sottolineare «un dato, che dimostra la competitività della Lombardia. Rispetto all’Italia la nostra Regione va in controtendenza e secondo dichiarazioni di Gentiloni la Lombardia è la regione che cresce di più in Europa»,

Fontana ha poi continuato ottimisticamente, dichiarando: «Questo non è un punto di arrivo, ma uno stimolo, che ci permette di stimare una crescita del nostro PIL nel 2023. Vogliamo mettere in campo la nostra capacità di spesa e lo dobbiamo ai lombardi, compresi quelli che sono venuti ad abitare qui da altre regioni o altri Paesi».

Proprio sull’inclusione ha insistito l’intervento del Presidente, che ha sottolineato come «la Lombardia non vuole porsi come mero ente di amministrazione, ma come creatrice di futuro. Abbiamo cercato di individuare l’identità che la nostra Regione vorrebbe avere da qui a 5 anni: questo PRSS è stato redatto con un approccio innovativo secondo il pieno principio della trasversalità».

Infine, Fontana ha concluso:«Ogni pilastro del nostro programma è associato ad un goal dell’Agenda ONU, è un’aggregazione coerente di obiettivi strategici frutto di un importante confronto con tutti gli attori economici e sociali. Vogliamo una Lombardia sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Una Lombardia a misura e servizio del cittadino».

La narrazione del Presidente Attilio Fontana, però non è andata a genio alla minoranza, che a più riprese si è espressa contro il PRSS, definendolo, di fatto, ben confezionato da un punto di vista formale ma in realtà privo di concretezza.

Il capogruppo del PD Pierfrancesco Majorino, che ha aperto il dibattito in aula ha definito il PRSS: «un piano ben confezionato, ma obsoleto, che certifica l’immobilismo come cifra dell’azione di questa maggioranza. Avete tutte le condizioni favorevoli, siete davanti a scelte decisive, ma apparite quasi inermi. Avremmo potuto vedere un cambio di marcia su temi centrali, come la sanità che resta nell’anarchia o i trasporti pubblici, che con la crisi climatica che viviamo sono essenziali, ma non è stato così».

Sulla stessa onda anche il capogruppo di M5S Nicola Di Marco, che nel suo discorso ha sottolineato: «In questo documento non c’è nulla, non ci sono obiettivi, pura
vacuità. È tutto un incentivare e promuovere, ma regione Lombardia cosa vuole fare
concretamente? Attraversiamo crisi ambientali, sociali, del diritto alla casa e non si è stati capaci di definire dieci obiettivi? In 300 pagine non riesco a capire cosa si vuole fare nei prossimi anni. Ci condannata a subire per i prossimi 5 anni la vostra inettitudine». Di Marco ha poi rincarato la dosa, sottolineando come: «Non potremo mai votare a favore di questo documento, un piano che non tocca i problemi dei cittadini. Se andiamo a vedere cosa succede con i fondi del PNRR, la Regione sta fallendo. Mancano i servizi più essenziali e ci troviamo davanti a un fallimento che volete celare».

Sostanzialmente della stessa idea anche Onorio Rosati, consigliere regionare di Alleanza Verdi e Sinistra in Lombardia, che ha imarcato la contrarietà al documento in quanto ci si trova «davanti ad una sostanziale continuità con le scelte regionali di questi anni. Temi come sanità pubblica, scuola, transizione ecologica, trasporti pubblici con tutte le loro problematiche, non trovano quella rinnovata centralità e ruolo di primo piano che sarebbe stato necessario. Possiamo avere opinioni differenti, ma ci sono dati di fatto su cui sarebbe utile confrontarsi: nella nostra regione si registra un impoverimento delle persone, cambiamenti dello stile di vita, rinuncia alle cure. Sempre più ragazze e ragazzi abbandonano gli studi. Il lavoro è sempre più precario, mal pagato e poco sicuro, solo un rapporto di lavoro su sei è di tipo indeterminato».

Le discussioni sono continuate per tutto il pomeriggio e nonostante i molti interrogativi e le contrarietà, in serata, il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza il PRSS. Inoltre, a margine delle discussioni, è stato approvato con 28 voti favorevoli, 18 contrari e 21 non partecipanti anche un ordine del giorno per l’intitolazione dell’Aeroporto di Milano Malpensa alla memoria di Silvio Berlusconi.

fonte www.gazzettadimilano.it

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