Secondo l’ultimo rapporto Symbola, il sistema produttivo culturale italiano vale oltre 95 miliardi di euro e offre lavoro a un milione e mezzo di persone. Milano capofila in termini di valore aggiunto e occupazione Libraccio, una delle principali catene di librerie in Italia con un forte impegno nel mercato del second hand, ha individuato 5 professioni della filiera editoriale, tra opportunità più classiche e sbocchi professionali che strizzano l’occhio alla Gen Z.
Nel contesto socio-economico odierno si sta sempre più prendendo coscienza del ruolo che la cultura gioca nella nostra quotidianità. Sono ancora in molti a sostenere, tuttavia, che “con la cultura non si mangi” e a ritenere valide solo quelle professioni notoriamente remunerative e lontane da ciò che si considera puro intrattenimento: eppure qualcosa sta cambiando, nonostante la strada da percorrere per scalfire del tutto questa convinzione sia ancora lunga.
A dare un’idea del valore del comparto sono i numeri raccolti nell’ultimo rapporto della Fondazione Symbola, “Io sono cultura 2023”, secondo cui il sistema produttivo culturale dell’Italia vale 95,5 miliardi di euro (il 5,6% del valore aggiunto italiano) e attiva complessivamente 271,9 miliardi di euro. Inoltre, sempre secondo Symbola, la filiera della cultura dà impiego a un milione e mezzo di persone, il 5,8% degli occupati totali. Milano e la Lombardia trainano il settore che, dopo il biennio pandemico, è riuscito a trasformarsi in un “motore di innovazione” guidato da princìpi come la sostenibilità e la creatività.
Lo sa bene Libraccio, una delle più importanti catene di librerie italiane con un forte impegno nel mercato dell’usato, che da sempre si fa portavoce di un progetto nel quale la lettura e la scrittura divengono collanti sociali, capaci di unire nel nome di una cultura accessibile e democratica, ma anche attivatrice di economia e sviluppo. Libraccio, a tal proposito, ha individuato cinque professioni da suggerire a chi fosse interessato ad approcciare il settore dell’editoria, alcune più tradizionali, altre più insolite: l’obiettivo è incentivare le nuove generazioni affinché la passione per la lettura possa tradursi in un vero e proprio mestiere.
Le 5 professioni nel mondo dell’editoria
Le professioni individuate da Libraccio, che proprio in questo periodo sta curando la realizzazione di alcune video-interviste sui suoi canali social alle persone che svolgono realmente tali occupazioni, sono il/la talent scout, l’agente letterario, il/la book influencer (e booktoker), l’editor e il/la responsabile delle Digital PR e event manager.
- Talent scout: come nella musica e nel calcio chi scova i talenti è parte integrante della ricetta del successo, così nel mondo dell’editoria la figura del talent scout ha la responsabilità di cercare progetti letterari da sottoporre alle case editrici. Lo/la scout, da non confondere con l’agente letterario, può operare liberamente, senza vincoli rispetto a una casa editrice, oppure essere legato a una realtà in particolare, proponendo solo a quella CE le storie ritenute valide per la pubblicazione;
- Agente letterario: questa figura chiave nella filiera editoriale si occupa di tutte le parti gestionali intorno a un libro, tutelando quest’ultimo e il suo autore o la sua autrice e occupandosi dei diritti d’autore. In particolare, si prende cura dell’immagine dello scrittore o della scrittrice, dei suoi rapporti con l’esterno e dei guadagni, tenendo le fila della relazione tra autore/autrice e casa editrice. Solitamente, l’agente lavora per un’agenzia e conosce nel dettaglio il mercato editoriale: oltre ai diritti considerati primari, l’agente è responsabile anche di quelli secondari, legati cioè alle trasposizioni cinematografiche o televisive (si pensi, per esempio, alle serie tv basate su un romanzo o una saga);
- Book influencer e booktoker: si tratta di due professioni distinte che però possono essere svolte in contemporanea, se si è appassionati di social media e si vuole sfruttare questo strumento per conversare e dispensare consigli di lettura alla community. Il book influencer, infatti, è colui o colei che, attraverso il proprio profilo social, condivide con i propri followers le ultime letture, le classifiche personali e le novità del settore, con lo scopo di influenzarli e diffondere la passione per il libro. Il booktoker, nel dettaglio, svolge questo mestiere su TikTok e ha come target principale la Gen Z, non a caso la principale fruitrice di questa piattaforma;
- Editor: di meno recente invenzione, ma pur sempre tra i mestieri più importanti nel settore dell’editoria, l’editor (o curatore editoriale) si occupa principalmente di seguire la redazione di un’opera letteraria dal principio alla sua pubblicazione, curandone non solo la correttezza grammaticale ma anche la coerenza di stile e di forma. Leggendo le opere “candidate” alle case editrici, l’editor giudica la loro pubblicabilità per poi prendersi cura della supervisione dell’intera stesura: questa professione, infatti, include anche una parte di correzione di bozze e revisione delle traduzioni;
- Digital PR e event manager: chi si occupa delle pubbliche relazioni e degli eventi è responsabile di tutte le attività che gravitano intorno alla promozione e diffusione di un libro, ma anche di curare l’immagine del suo autore o della sua autrice e di gestire i suoi rapporti con la stampa. Questa figura è indispensabile per gli editori e per il loro rapporto con il pubblico, non solo nella fase iniziale di uscita di un libro, ma durante tutto il suo percorso di vita nelle librerie.
“Cercare una carriera nel mondo della cultura significa impegnarsi in un settore che, nonostante le difficoltà e le incertezze, ha il potere di trasformare profondamente la società. La cultura non è solo un patrimonio da custodire, ma è un campo che offre una visione del mondo più ampia, capace di educare e sensibilizzare le coscienze. In tutte le sue forme, è uno strumento potentissimo per plasmare una società più prospera e democratica: per questo il nostro augurio è che le nuove generazioni siano sempre più attratte da questo mondo, non solo per il potenziale creativo che esso offre, ma per il contributo che potrebbero così dare alla costruzione di un futuro più inclusivo e sostenibile”, commenta Edoardo Scioscia, amministratore delegato e tra i soci fondatori di Libraccio.