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Come rendere la casa meno energivora?

Il ricambio di aria può far perdere fino al 70% del calore precedentemente accumulato. Per limitare il consumo energetico bisogna applicare semplici regole

Sostenibilità ed efficientamento energetico sono argomenti molto attuali. Ci sono però piccoli accorgimenti che possiamo già adottare per rendere le case meno energivore. Aprire le finestre per cambiare aria permette di contrastare il proliferarsi di germi e batteri ed evitare il ristagno di umidità e la formazione di muffe sulle pareti. Eppure, solamente in pochi sanno che questa operazione fa disperdere in media fino al 70% del calore precedentemente accumulato. Un dato da tenere in considerazione soprattutto oggi, visti i costanti aumenti del costo dell’energia. In più, è possibile ottenere una corretta ventilazione delle stanze, anche adottando delle soluzioni innovative.

“Sembra scontato, è vero, ma dalla nostra esperienza – spiega Giordano Cattaneo, Ceo di Elettra Impianti – la nostra prolungata permanenza all’interno degli ambienti domestici, consuma l’ossigeno e rende l’aria ricca di anidride carbonica, inoltre gli inevitabili odori prodotti in casa possono diffondere particelle dannose. Sentiamo quindi il bisogno di aprire le finestre per un doveroso ricambio d’aria. Un’azione ovvia, ma sapete quanto calore così facendo disperdiamo? Almeno il 70%. Questo vuol dire che per riscaldare l’ambiente dobbiamo nuovamente attivare i nostri sistemi di riscaldamento. Una problematica che si verifica anche in estate, quando apriamo le finestre. Questo spreco di energia può essere evitato inserendo, in casa, un sistema di ventilazione meccanica controllata che permette di ricambiare continuamente l’aria e avere, all’interno dell’abitazione, un’aria purificata con una dispersione di calore controllato. Questi sistemi hanno la possibilità di recuperare oltre l’80% del calore ambientale. Lo spiego meglio in modo volutamente semplice: l’aria calda in uscita dall’immobile attraverserà un recuperatore di calore, interno alla nostra macchina, che limiterà la dispersione dello stesso nei nostri ambienti domestici. In estate, invece, il nostro recuperatore verrà escluso dal processo di ricambio dell’aria e quindi l’aria di rinnovo sarà più fresca dell’aria presente nell’abitazione”.

Nuove apparecchiature, dunque, che permettono di avere costi minori e comunque controllati: “Per limitare il consumo energetico bisogna anche applicare semplici regole – spiega ancora Cattaneo – spegnere gli elettrodomestici quando non si utilizzano, effettuare bucati in lavatrice nelle ore serali e notturne, quando l’energia viene venduta a prezzi meno cari, staccare il caricabatteria dalla presa di corrente, rimuovere la polvere che attutisce le luci. Consigli pratici ai quali però se ne aggiungono altri, operativi. Bisogna ad esempio, avere cura di utilizzare impianti moderni e renderli efficienti con una manutenzione ordinaria. Ma il futuro è da un’altra parte. E’ nell’utilizzo di fonti rinnovabili e, in particolare, del fotovoltaico. Oggi abbiamo delle soluzioni che permettono di inserire in ogni casa, con estrema facilità, pannelli per 3 o più kilowatt. Senza attendere le lungaggini burocratiche siamo in grado di renderli operativi il giorno stesso dell’istallazione, fornendo immediatamente energia alla casa e abbattendo i costi energetici. Penso che una società che abbia davvero a cuore il rispetto dell’ambiente non possa che favorire la sua diffusione, città per città, palazzo per palazzo, casa per casa. I prezzi oggi sono accessibili anche grazie alle agevolazioni statali”.

Una necessità dunque, che nasce per motivi economici. Un dovere, viste le nuove disposizioni europee: “Qui siamo davanti a un bivio – sostiene Cattaneo – la direttiva che in materia è al vaglio di Bruxelles, prevede che entro il 2030 gli immobili in classe energetica F o G dovranno essere ristrutturati per portarli almeno in classe E. Entro il 2033, poi, ci dovranno essere solo abitazioni che siano almeno in classe D, per arrivare infine ad avere entro il 2050 solo edifici a emissione zero. Se non ci si adegua, non si potrà disporre della proprietà per venderla o affittarla. Ecco, credo che questo sia un buon motivo per rendere meno energivori i nostri appartamenti o le nostre villette e per puntare su impianti green. Ma bisogna fare presto perché in Italia, ancora oggi prevale nel 60% dei casi, la classe peggiore, la F o la G (Altroconsumo). Non c’è tempo da perdere, è arrivato il momento di un netto cambio di paradigma”.

Una vera e propria rivoluzione culturale, una rivoluzione che metta al centro la questione ambientale non riducendola più a mere manifestazioni folcloristiche: “I prezzi, dicevamo, non rappresentano più un alibi – afferma Cattaneo – come è ormai caduta la scusa legata alla complessità degli impianti fotovoltaici. Oggi diventare produttori di energia infatti, è possibile e ha un duplice aspetto: abbattere i costi della fornitura elettrica, con l’assoluta certezza di rientrare della spesa effettuata in tempi ridotti, e rendere efficienti le nostre case secondo il dettato europeo. Basta poco, anche perché esiste una soluzione che permette il controllo del singolo pannello solare. Più sistemi per una sola macchina, il che garantisce in caso di anomalie, interventi mirati e scarsamente invasivi. Benefici che si moltiplicano canalizzando il calore così prodotto nelle singole stanze e utilizzando, come detto, la ventilazione meccanica controllata. Ma è bene sottolineare che questi risparmi si possono ottenere solamente se gli impianti vengono progettati e istallati da dei professionisti certificati. Solo in questo modo si può ottenere un abbattimento dei costi di oltre il 30%. I prodotti che si trovano sul mercato, come ad esempio i condizionatori, non danno i medesimi risultati”. Soluzioni semplici per dare il proprio contributo alla salvaguardia dell’ambiente e delle proprie abitazioni.

 

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