Dopo una lunga e rara malattia, (dal nome amiloidosi, resa pubblica nella scorsa estate), è morto Oliviero Toscani, nato a Milano 82 anni fa, grande Fotografo e Comunicatore, famoso nel mondo, dal quale sia chi lavora nell’ambito della Fotografia, che i “consumatori” di arte, di moda o di pubblicità, hanno sicuramente preso spunto, anche se inconsapevolmente.
Ha cominciato prestissimo la sua professione, nata dopo la pubblicazione della sua prima foto sul Corriere, a 14 anni, prendendo spunto accompagnando suo padre a Predappio, per la tumulazione di Mussolini. Mentre il papà, fotoreporter storico del giornale Fedele Toscani fotografa la cerimonia nel suo intero, lui si sofferma sul ritratto di Rachele Mussolini.
II suoi scatti “scandalosi”, hanno trasformato la comunicazione e l’Arte fotografica: innovatore, irriverente, conosciutissimo per le sue campagne pubblicitarie fuori dagli schemi, (chi non ricorda le foto per Benetton, brand per il quale ha creato sin dagli inizi, nel 1991, con la rivista Colors, lo scompiglio internazionale nell’ambito della pubblicità emozionale con le fotografie legate a tutte le tematiche sociali e di diritti, possibili) che ha rivoluzionato il mondo della moda e della comunicazione, in oltre mezzo secolo di carriera.
Dietro il successo dei più grandi marchi internazionali c’era la sua forza: alcune delle immagini aziendali e molte campagne pubblicitarie di sensibilizzazione su temi sociali più iconiche, sono state e sono ancora per milioni di persone, punto di riferimento artistico, quando la Fotografia incontra la “ribellione” e la trasgressione sociale.
Ha lavorato tra Parigi, Londra, Milano e New York, collaborando con giornali e riviste internazionali come Elle, Vogue, Esquire, Stern, Liberation e molti altri, e ha esposto le sue opere in musei d’arte moderna e contemporanea di tutto il mondo. Il suo autoritratto è esposto alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
Dopo gli studi al liceo Vittorio Veneto di Milano, nel 1965 Oliviero Toscani si diploma in Fotografia all’Università delle Arti di Zurigo, dove è allievo di Serge Stauffer, specialista di Marcel Duchamp e dell’artista Karl Schmid.
Tosacani è stato amato come professionista e molte volte è stato invece attaccato per le sue idee politiche, unite per un certo periodo al Partito Radicale di Marco Pannella e sempre con uno sguardo ai valori dei diritti umani e per l’integrazione, anche nella sua opera artistica.
Sicuramente Toscani è stato un artista e uomo che lascia il segno nell’immaginario collettivo, come pochi fotografi sanno fare e soprattutto nel campo della Moda e della Pubblicità commerciale, la sua Arte testimonia la grande capacità e potenza dei messaggi sociali che provocano emozioni contrastanti e sempre coinvolgenti, nel bene e nel male. Come diceva: “L’arte deve provocare scandalo, altrimenti non serve a nulla”.