Dall’importanza di riservargli un angolo dedicato, ad evitare che i colleghi vadano ad interagire con lui (se non vuole): ecco tutto ciò che bisogna sapere quando si porta Fido in ufficio.
Parola di MYLAV, soluzioni per medici veterinari.
Sono ormai tantissime le persone che lavorano da casa, ma per chi continua ad andare in ufficio, il mondo del lavoro è diventato molto più dinamico e aperto, al punto da voler accogliere gli amici a quattro zampe anche sul posto di lavoro.Tra i benefici? L’umore dei dipendenti, un ambiente piacevole per una maggiore interazione tra colleghi, una fidelizzazione all’azienda e più popolarità, anche se con qualche pelo di troppo.
Se si vuole, però, portare Fido con sé bisogna rispettare alcune regole di convivenza civile, onde evitare che l’animale soffra e che ne risenta anche il nostro lavoro. Ecco, quindi, i sei consigli di MYLAV (www.saluteanimale.net) laboratorio di analisi veterinarie che, con un team di esperti a 360°, si prende cura della salute di cani, gatti, cavalli e altri animali da compagnia.
- Riservargli un angolo dedicato, anche se lo spazio non è molto grande
Quando si porta Fido in ufficio dobbiamo pensare di portare con noi anche la sua cuccia, oppure un telo che conosce e del quale riesce a riconoscere l’odore. Meglio, poi, se il suo angolino lo si prepara a vista di proprietario, con una ciotola d’acqua e qualche croccantino, in un luogo tranquillo e non di transito.
Se, poi, il nostro amico a quattro zampe è abituato ad avere qualche pupazzo o giochino, è sempre meglio portarlo, così da ricreare un ambiente simile a quello di casa.
- Le attenzioni da porre nel caso ci siano più cani che condividono lo stesso ambiente, stabile o ufficio
Sarà opportuno permettere loro di conoscersi prima, magari con una passeggiata, e verificare che nessuno sia a disagio, in tensione oppure eccitato dalla presenza degli altri. Inoltre, se si dovesse offrire uno snack, sarà bene evitare troppa vicinanza tra di loro, perché potrebbe provocare qualche ringhio o nervosismo: questo è del tutto normale e dovuto alla possibilità di avere un cibo non presente nella sua dieta.
- Se il nostro cane è particolarmente vispo, portiamo qualche masticabile naturale o gioco di attivazione mentale
Se abbiamo un cucciolo, o comunque un cane particolarmente attivo, possiamo pensare di portare con noi anche qualche masticabile di tipo naturale, come ad esempio il corno di cervo (va tolto quando è stato rosicchiato e consumato troppo, per non rischiare che venga ingerito in un unico pezzo troppo grande), il legno di caffè o ulivo, la radice di erica, oppure snack di carne (orecchie e nasi di maiale, manzo, zampe di gallina) o di pesce (da calcolare nell’ammontare calorico giornaliero della quotidiana razione). Questo stratagemma lo aiuterà a rilassarsi e a scaricare eventuali tensioni attraverso la masticazione.
Esistono anche giochi di attivazione mentale (con vari livelli e difficoltà), utili per tenere il cane impegnato per un po’, senza esagerare e solo in nostra presenza. Bisogna sempre ricordare che stimolare il cane con un’attività mentale ha un impatto maggiore – in termini di stanchezza – rispetto a un eventuale stimolo fisico: ciò vuol dire che una passeggiata al parco (che comunque non deve mai mancare) lo stancherà meno di una attività mentale.
- Anche se il nostro cucciolo è carino, non bisogna farlo “spupazzare” da tutti i colleghi se lui non vuole
Ci sono cani che amano essere accarezzati e coccolati e cani, invece, più schivi e diffidenti. Ogni padrone conosce il carattere del proprio Fido e si comporta di conseguenza; può capitare che le persone non riescano a fare a meno di cercare un contatto con il nostro amico. Questo, ovviamente, può capitare anche in ufficio e viene fatto spesso in buona fede.
Bisogna, però, spiegare ai colleghi che il cane potrebbe non gradire tali attenzioni e che, se ci si avvicina, sono necessarie alcune accortezze: ad esempio, non toccargli la testa, ma punti per lui piacevoli, come sotto al mento o sul petto e rispettarne le ore di riposo.
- Ritagliamoci del tempo per fargli fare quattro passi. Anche se siamo molto impegnati, non bisogna mai rinunciare alla passeggiata quotidiana
La nostra agenda sarà preziosa. Come appuntiamo scadenze, impegni o call, prevediamo un allarme per non far mancare l’uscita al nostro amico a quattro zampe: ne trarrà beneficio lui, ma anche noi, potendo approfittare di un po’ di riposo per gli occhi e un po’ di sano movimento. Nonostante gli impegni lavorativi, è sempre importante rispettare gli orari di uscita di Fido, in modo da mantenerne inalterate le abitudini e lo stile di vita. È sempre importante rispettare i soliti orari di uscita di Fido, per mantenere le sue abitudini inalterate e il suo stile di vita invariato, anche se ci si trova in ufficio e non a casa.
- Se vediamo che il cane in ufficio non è a suo agio, non portiamolo più
È vero che se non abbiamo qualcuno che si occupi di lui, può capitare la stretta necessità di portare il cane in ufficio; se, però, ci accorgiamo che mostra agitazione, non riesce a trovare una sua postazione, non mangia e non beve, dobbiamo pensare di non portarlo più con noi, perchè evidentemente non si trova a suo agio. È un’ottima scelta, quindi, agire in anticipo: se sappiamo che il nostro lavoro, potenzialmente, ci potrebbe richiedere, anche all’ultimo, di andare in presenza, contattiamo preventivamente chi se ne possa occupare, oppure asili per cani (presenti, ora, in diverse città) o, ancora, le pensioni vicine. Questo potrebbe tornarci utile per evitare di lasciare il nostro Fido a casa da solo per diverse ore.
“Il cane in ufficio porta gioia, un po’ di informalità che non guasta mai e soprattutto tanto divertimento – spiega la Dott.ssa Maria Chiara Catalani, Esperto MYLAV – se però decidiamo di portarlo con noi al lavoro, anche se si tratta di poche volte all’anno, è fondamentale rispettare alcune regole di base per evitare che Fido stia male e non viva serenamente la “trasferta”. Con tutto quello che i cani fanno per noi, cosa ci costa in fondo metterci nei loro panni e cercare di capire cosa fa bene a loro, indipendentemente da cos’è comodo per noi?”
“Da non sottovalutare – fa notare poi la Dr.ssa Anna Paola De Bellis, Responsabile Marketing di MYLAV – i tantissimi vantaggi anche per chi lavora con la compagnia del proprio cane in ufficio: migliora il clima aziendale e l’umore, con conseguenti positivi risvolti sul lavoro. Basta solo stare attenti, prendere qualche accortezza e la giornata con Fido è poi tutta in discesa”.
MYLAV
MYLAV (ex “Laboratorio di analisi veterinarie La Vallonea”) nasce nel 2002 come dipartimento di analisi veterinarie di un laboratorio di analisi cliniche umane. Nel 2005 l’azienda viene certificata ISO 9001:2000 divenendo il primo laboratorio di analisi veterinarie in Italia a raggiungere questo importante traguardo (per poi ottenere sette anni dopo la certificazione ISO 9001:2008). Tra i servizi offerti ai medici veterinari vi sono: analisi di laboratorio con prenotazione on-line, servizio di consulenza per i casi più complessi, canali di informazione per i proprietari di animali e molto altro ancora. Nel 2018, e per i quattro anni successivi, il Financial Times inserisce il laboratorio nella classifica delle 1000 aziende a più̀ elevata crescita in Europa. Solo un anno dopo, Il Sole 24 Ore riconosce MYLAV come Leader della Crescita 2019 (una delle 450 aziende italiane), anche questo titolo detenuto da tre anni. MYLAV è anche impegnata nel sociale a fianco di Save The Children, Mission Rabies, Wami: Water with a Mission, Medici Senza Frontiere e AGEBEO.
Diagnostica, Informazione, Consulenza. Per saperne di più: https://saluteanimale.net, il sito dedicato ai proprietari.