Di Ketty Carraffa
Nella rubrica dedicata alle donne che “sanno fare”, non potevano mancare il reportage e il video su YouTube, della presentazione dell’ultimo libro di un’amica, con la quale nel corso degli anni, ci unisce amicizia e condivisione di eventi e scrittura…
Ho avuto modo di incontrare ancora una volta, durante una bellissima serata svolta nel contesto dello Spazio Alda Merini, in Via Magolfa 30, a Milano, Candida Livatino, grafologa e scrittrice, immersi in un luogo magico, diretto artisticamente da Donatella Massimilla, circondati dalle fotografie del fotografo di Alda Merini, Giuliano Grittini, (che ha realizzato la copertina del mio libro “Il Made in Italy delle donne – La canzone di Marinella”), e dalla Mostra con le opere del grande Dario Fo.
L’evento, realizzato accanto alla “stanza di Alda Merini”, che contiene nuemerosi ed evocativi oggetti appartenuti alla Poetessa, è stata la presentazione dell’ultimo libro della Grafologa Candida Livatino, per far conoscere i segreti della “scrittura a mano”.
Il libro “Dagli scarabocchi alla firma – La grafologia rivela chi sei”, con la prefazione del giornalista Francesco Vecchi, racconta in modo semplice e chiaro, come ognuno di noi “occupando” in modo assolutamente unico uno spazio su un foglio, esprima il proprio carattere e gli aspetti più profondi della personalità e degli stati d’animo. Candida, Giornalista Pubblicista, perito grafologo, è specializzata ormai da tempo, sull’analisi della scrittura, dei disegni dell’età evolutiva e la valutazione finalizzata anche alla selezione del personale.Spesso vediamo Candida in tv, nelle trasmissioni Mediaset, (dove ci siamo conosciute dieci anni fa), come: Mattino Cinque, Quarto Grado, Forum e le Iene, per l’analisi delle scritture dei personaggi al centro dei fatti di cronaca, della Politica, della Cultura, dell’Arte dello Spettacolo e dello Sport.Negli ultimi giorni, infatti, rilievo ha avuto la sua interpretazione della scrittura di Meghan e Harry, che rivelano la Duchessa del Sussex come “astuta e manipolatrice” e il secondogenito di Re Carlo III, come “ribelle e insofferente”… Nella serata di sabato scorso, vista l’ospitalità presso la casa Museo di Alda Merini, Candida, visibilmente emozionata, ha esaminato la scrittura della grande poetessa, dinanzi al pubblico molto interessato, che ha appreso e ottenuto conferme dall’analisi, del carattere spirituale, sconvolgente, artistico e sensibile, di Alda Merini, osservando direttamente la sua scrittura in video.Conosco Candida da molti anni e, nel 2015, ho avuto modo di chiederle una perizia della scrittura di una donna vittima di violenza, per il mio libro “Le donne, acqua nel deserto – Quattro storie di donne vittime di ogni forma di violenza”, raccontando con sensibilità e professionalità i sentimenti che, inevitabilmente, portano alla grande tristezza e frustrazione espressi dalle donne, con la consapevolezza che ogni scrittura cambia nel tempo e fa conoscere se stessi e gli altri, in momenti particolari della vita.“Quello che conta – dice Candida – è che il gesto della scrittura, in apparenza senza significato, risponde a un nostro profondo e misterioso bisogno e che, anche gli scarabocchi dei bambini o quelli disegnati mentre siamo al cellulare, inducono la nostra mano a portare all’esterno la parte più nascosta di noi, come fa il DNA di ciascuno, unico e irripetibile”… Con la scrittura si può comprendere l’intelligenza, il temperamento, l’affettività, l’attitudine relazionale e la sessualità (e su questo, Alda Merini ha molto da raccontare con la sua grafia).Il libro, che si legge tutto d’un fiato e che riporta moltissime analisi ed esempi, tra i quali i profili dei reali inglesi, di Michelangelo Buonarroti, dei Giudici Falcone e Borsellino, è edito da Mursia ed è stato scritto durante il periodo della pandemia … perchè si sa, non si può stare ferme un attimo e, anzi, i momenti di crisi portano ad esprimere maggiormente la nostra passione e la creatività.Un’analisi che nel raccontarla, emoziona sempre Candida, è quello di Rosario Livatino, magistrato ucciso dalla “Stidda”, organizzazione criminale di stampo mafioso, nel 1990, (naturalmente legato alla sua famiglia), che ha lottato tantissimo con lo strumento della confisca dei beni (e che ha pagato con la vita), dal profilo esemplare e “analitico”, che nella sua grafia, con pendenza verso la parte destra del foglio, evidenzia il carattere integerrimo.Candida è molto impegnata nelle ormai numerosissime presentazioni che la vedono in giro per tutta Italia a raccontare la sua ultima opera, la quarta…ma che sicuramente, con l’entusiasmo che la contraddistingue, la vede già in procinto di partire con nuove avventure letterarie e d’introspezione dell’animo umano…Il video della presentazione sul canale YOU TUBE Ketty Carraffa nella trasmissione web tv Mimose Time