Il cielo del 2024, letto e interpretato dal saggio leggendario Barbanera, ruota intorno a un importante evento astrologico: il ritorno di Plutone in Acquario previsto, dopo ben 240 anni, il prossimo 19 novembre. L’influsso di Plutone ci spingerà tutti alla ricerca di nuovi e più equi assetti sociali, che potremo raggiungere solo facendo ognuno la propria parte…
Per i segni dello zodiaco il 2024 sarà un anno dalle tinte brillanti. Giove in Gemelli animerà di nuovi entusiasmi i mesi da luglio a dicembre per i nati sotto il segno di Ariete e Bilancia. I Gemelli, baciati da Giove, avranno dalla loro, oltre alla propria naturale estroversione, una dose aggiuntiva di buona sorte. I Cancerini e i nati in Toro e in Capricorno riusciranno a consolidare i traguardi professionali e sentimentali che si sono prefissi. Leone e Acquario da giugno primeggeranno per fascino e simpatia. I nati sotto il segno della Vergine riceveranno i generosi suggerimenti di Giove e Urano in Toro, preziosi strumenti per intercettare le occasioni propizie che il 2024 ha in serbo per loro. Buonsenso e lucidità accompagneranno il nuovo anno dello Scorpione, che potrà aprirsi a nuovi orizzonti di conoscenza. Grazie al contributo di Saturno, il 2024 dei Pesci sarà l’anno giusto per rafforzare le capacità decisionali, mentre al Sagittario l’anno che verrà porterà preziosi insegnamenti e un bisogno di trasparenza nel cuore e nei pensieri che gioverà a tutto e a tutti.
Sfogliando le pagine dello storico Almanacco Barbanera, oggi “memoria del mondo” Unesco, oltre alle previsioni e alle curiosità sul cielo, anche buone pratiche della tradizione per il rispetto della terra e poi pillole di saggezza e di ottimismo per un approccio al mondo armonioso e consapevole e tanti utili consigli per un vivere quotidiano sempre più ricco di piccole soddisfazioni e antiche certezze. Come sempre, sono le fasi della Luna e il ciclo delle stagioni ad ispirare le pagine dell’almanacco, ambientalista per vocazione, che da tempi non sospetti suggerisce idee contro lo spreco, buone pratiche per fare la cosa giusta al momento giusto in casa e in cantina, nell’orto e nel frutteto, in giardino e sul balcone. E inoltre antichi rimedi per il benessere psicofisico, ricette delle tradizioni regionali italiane e curiosità storiche e scientifiche che si uniscono ai i grandi classici della cultura d’almanacco: gli specchietti sintetici delle coltivazioni e dei cibi di stagione, i proverbi, l’oroscopo e la tavola delle effemeridi con i santi del giorno, gli orari del levare e calare del sole e della luna, le previsioni meteo, curiosità astronomiche e le più importanti ricorrenze religiose e civili.
L’Almanacco Barbanera ancora oggi nasce in Umbria, a Spello, in un complesso rurale del Settecento di circa 7 ettari certificati bio dove si sperimentano ogni giorno la filosofia e le buone pratiche da sempre suggerite dal Barbanera. E’ qui che si trovano la redazione dell’almanacco e del calendario, l’Orto giardino delle Stagioni, uno scrigno prezioso di biodiversità dove convivono ortaggi rari e in via d’estinzione, fiori, erbe officinali e frutti dimenticati, e la Fondazione Barbanera 1762, che dal 2002 si occupa della gestione di una biblioteca specializzata in editoria popolare e dell’archivio storico della Campi, casa editrice del Barbanera, e custodisce la più ricca collezione di lunari e almanacchi al mondo: oltre 50.000 volumi e documenti e 12.000 almanacchi e lunari dalle più diverse fogge e provenienze. È visitabile su prenotazione.
Filosofo, eremita, astronomo e astrologo degli Appennini, osservatore curioso della natura, il saggio Barbanera sembra sia vissuto nel corso del Settecento a Foligno, dove nel 1762 diede alle stampe il suo primo lunario, cui seguirono, anno dopo anno, sempre nuove edizioni. Oggi il Barbanera rappresenta l’Almanacco per antonomasia. Italiano e non solo. Infatti, l’Unesco nel 2015 gli ha attribuito il titolo di “Memory of the world”, riconoscendolo simbolo universale di un genere letterario che ha contribuito a creare la cultura e l’identità di interi popoli e nazioni. Uno dei più significativi patrimoni documentari dell’umanità come l’alfabeto fenicio, la Sinfonia n° 9 di Beethoven, i film dei fratelli Lumière, l’archivio di Winston Churchill, la documentazione che attesta l’introduzione del metro lineare, la Dichiarazione dei diritti dell’Uomo e del Cittadino e il Diario di Anna Frank.