E’ stato consegnato alla citta il dossier “Brescia Bergamo Capitale italiana della cultura 2023″, lo strumento di progettazione culturale, welfare, sostenibilità e innovazione che scandirà la programmazione di iniziative ed eventi durante l’anno in cui, per la prima volta, il riconoscimento di capitale italiana della cultura è stato assegnato dal Ministero a due centri urbani.
La tematica è “La città illuminata” titolo che nel quale si identifica una ricchezza di significati: di ampie vedute, aperta, tollerante, capace di considerare le differenze come una ricchezza e di guardare con fiducia verso il futuro.
Un titolo che promette un’azione in cui la politica culturale contribuisce concretamente allo sviluppo economico e sociale e all’attuazione di duraturi processi di rigenerazione urbana, recuperando la tradizione positiva di una cultura del lavoro, della solidarietà e del merito.
Sono quattro le aree in cui si suddivide la progettazione che accompagnerà i territori nell’anno 2023.
La cultura come cura mirata a reinterpretare la tradizione solidale e mutualistica della storia locale, indicando le modalità che dall’esperienza di vulnerabilità determinata dalla pandemia, possa intensificare le pratiche di welfare integrativo e innovativo (rivolto ai sistemi sanitari e di inclusione sociale), ridisegnando i percorsi di condivisione delle risorse;
La città natura che, muovendo dal riconoscimento della necessità, nel XXI secolo, di farsi responsabilmente carico del ripensamento e della riprogettazione del rapporto dei singoli, delle collettività e delle imprese con le risorse naturali, ridisegni le relazioni tra modalità insediative, forme di consumo, sistemi di trasporto, attività produttive urbane e risorse ambientali in vista di una coesistenza sostenibile;
La città dei tesori nascosti mirata a ripensare, reinterpretare e riprogettare il rapporto con i patrimoni culturali e anche i significati e gli usi che i cittadini attribuiscono loro e i valori che rappresentano in termini di diritti umani, autorappresentazione identitaria e pratiche democratiche;
La città che inventa con la chiamata a raccolta di protagonisti e storie capaci di raccontare le capacità inventive, progettuali e realizzative del mondo manifatturiero, di alta qualità, caratteristico di questi territori, per definire un ambiente capace di immaginare e “costruire” il proprio futuro attraverso una particolare qualità del lavoro, dell’imprenditoria e dell’innovazione.