“Questi sono i numeri del nostro Paese: il debito pubblico è salito nel mese di giugno a 2.766 miliardi di euro (dati Banca d’Italia), con un aumento di 11,2 miliardi rispetto al mese precedente; l’aumento è dovuto tutto alla spesa corrente (il costo dello Stato per stipendi e acquisti); l’inflazione ha superato il 10% e, soprattutto, per i costi dell’energia, non sembra fermarsi; i salari italiani sono tra i più bassi d’Europa, ma il costo del lavoro, per le aziende, è aumentato a 29,3 euro orarie tra i più alti dei Paesi Ocse; 7.5 milioni di italiani non riescono ad arrivare a fine mese” ha dichiarato Erminio Brambilla, Presidente del Partito Unione Cattolica, il quale ha aggiunto: “Con questi numeri stiamo affrontando una campagna elettorale, che si sta rivelando la più antidemocratica del dopoguerra.
E tra poco si scatenerà la più drammatica contesa tra partiti divisi su tutto, interessati solo all’occupazione del potere e delle poltrone che agli interessi del Paese. La crisi della democrazia in Italia è ormai palese. Dire agli italiani come stanno le cose? Ma considerate noi elettori una massa di deficienti? Le stupidaggini che ci vengono propinate come promesse elettorali parlano tutte alla pancia degli elettori. Come se fossimo assolutamente privi di cervello e di capacità di ragionamento. È vero che sono questi i politici che ci meritiamo. Dopo l’esperienza grillina:abbiamo abolito la povertà!I poveri sono aumentati, mentre sono aumentati anche truffatori e mentecatti.
Le elezioni incombono: dobbiamo votare gli stessi partiti che ci hanno ridotto in queste condizioni? Purtroppo l’autunno è alle porte e, se i risultati delle elezioni saranno nella direzione indicata dai pronostici, avremo una camera dei deputati in mano al centro destra, un senato bloccato che impedirà di legiferare. Sarà possibile evitare gli scontri sociali che sicuramente avverranno in autunno? Con un inverno quasi sicuramente pù freddo del solito, per la riduzione del riscaldamento, sapranno questi partiti affrontare questi problemi? Ne dubito. I poveri non andranno a votare, per loro resta solo la Caritas, il pane quotidiano e le organizzazioni benemerite private che cercano di intervenire in qualche modo ad affrontare le loro difficoltà.
Purtroppo queste organizzazioni non si presentano alle elezioni!”