Tridico: 14 dei nostri uccisi dalla pandemia, abbiamo dato il cuore
Il centro medico legale dell’Inps di Bergamo è pieno. Sono tante le persone arrivate per la cerimonia di inaugurazione che, dopo i lavori di ristrutturazione, vede l’intitolazione dello spazio alla memoria di Rosario Lupo, medico legale dell’Inps, scomparso il 23 marzo 2020 a causa del covid.
Amici, parenti e colleghi riempiono la sala. Il ricordo è commosso, le parole tremanti della moglie ringraziano chi ha voluto rendere omaggio al medico, palermitano d’origine e bergamasco d’adozione, mentre il silenzio durante la benedizione del prete è rotto soltanto dal pianto dei figli.
Al ricordo del dottor Lupo partecipa anche il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. “Essere qui oggi a Bergamo ha per me un valore simbolico molto importante”, dice. “Inauguriamo un centro medico legale e lo dedichiamo a un nostro medico che è morto durante la pandemia. Così come altre 14 persone, impiegate Inps, che sono morte in un periodo tragico per la storia del nostro paese nel quale l’Istituto ha dato il cuore e un grande contributo per gestire milioni e milioni di prestazioni in tutta Italia”.
“Rosario Lupo era il primario coordinatore medico legale che, oltre a Bergamo, aveva la responsabilità anche di altri centri”, ricorda Giovanni Di Monde, direttore regionale dell’Inps Lombardia. “Era un uomo che ha profuso notevole impegno professionale nell’Istituto, si impegnava sempre, su tanti versanti. Ha svolto sempre un ruolo propositivo nell’ambito dell’attività ma, al contempo, ha allacciato rapporti professionali con i colleghi, lasciando un segno indelebile nella memoria e negli affetti di tutti. L’Inps ha voluto dare una dimostrazione di riconoscimento nei confronti di queste persone che, con il loro lavoro, si sono dedicate agli altri fino all’ultimo e hanno pagato il prezzo più alto”.
Per Raffaele Migliorini, coordinatore generale medico legale Inps, “Rosario Lupo è stato la testimonianza di come tutti I medici siano stati in prima linea per combattere una guerra, forse la guerra più giusta, cioè quella contro le malattie e la sofferenza. Rosario è uno di questi. Questa è una città martire, che però ha dato il tempo al resto del paese di organizzarsi, è una linea del Piave. In questo momento la mia presenza non è simbolica ma reale e rappresenta la volontà dell’Inps di essere al fianco di Rosario Lupo, medico legale di valore, di grande onestà intellettuale e professionale”.