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Banca di Piacenza, la banca amica del territorio

Gli anni appena trascorsi hanno messo a dura prova il settore bancario, che nonostante pandemia, guerra, crisi energetiche e finanziarie soprattutto provenienti da oltreoceano, è riuscito a rimanere stabile e non subire contraccolpi. Ci sono però anche banche, fortemente radicate sul territorio, che oltre ad aver mantenuto la posizione, sono riuscite anche ad espandere la propria quota di mercato, i anche oltre il territorio di riferimento.

Tra queste la Banca di Piacenza, che in questi anni ha aumentato raccolta, impieghi e arrivando anche ad aprire filiali oltre il bacino di elezione, mantenendo quelle che sono le sue caratteristiche di banca del territorio e di prossimità.“Banca di Piacenza”, spiega il Direttore Generale Angelo Antoniazzi, “può contare 56 filiali, un portafoglio di circa 86.000  clienti, e  circa  17.000 soci. Essendo quindi una realtà molto consolidata, la quota di mercato diventa difficilmente espandibile nel territorio di riferimento quindi abbiamo deciso di guardare  alle zone limitrofe, dalla cintura intorno a Piacenza in poi,  applicando in questi il nostro modello di gestione del rapporto banca-cliente particolare e tipico del territorio, con risultati molto importanti. Un modello il nostro molto apprezzato, e quindi applicabile anche sui territori limitrofi, che ci ha permesso di allargare il perimetro del nostro bacino di utenza storico, aprendo quindi filiali a Parma, Reggio Emilia e Modena, in Emilia Romagna ma anche a Voghera  e Pavia in Lombardia.” Come si esplicita il modello del rapporto banca-cliente in Banca di Piacenza? “Il mercato del settore bancario”, spiega ancora Antoniazzi, “è fatto di grandi player, che hanno quindi la necessità di standardizzare  i  processi di lavoro e di generare economie di scala, si tratta di una scelta obbligatoria, le grandi banche devono proporre un’ offerta standard a causa delle loro dimensioni. L’Italia però è piena di tantissime piccole realtà che fanno del loro core business l’attenzione alla relazione ed alla personalizzazione del rapporto tra banca e cliente, per un Istituto  come il  nostro questo  è un valore importante. siamo consci che non potremo crescere all’infinito, ma siamo coscienti di quelle che sono le nostre caratteristiche  peculiari, il 2023 è stato un anno molto positivo, per noi di Banca di Piacenza. Nell’anno appena trascorso, mentre il sistema bancario nel suo complesso ha registrato una flessione nei volumi, Banca di Piacenzaè stata in controtendenza. La crescita delle quot e di mercato è per noi presupposto di profitto. Il rapporto con il territorio di riferimento è fondamentale, nel nostro c’è un’ identificazione in simbiosi con il tessuto socioeconomico, abbiamo quindi l’esigenza di consolidare e mantenere questo tipo di rapporto che da 88 anni ci vede protagonisti. Inoltre  ci siamo strutturati per poter dare risposte celeri in positivo e/o negativo senza perdita di tempo per noi e i nostri interlocutori.

A tale proposito stiamo pensando insieme a Confapi Milano di organizzare incontri programmati mirati con un numero ristretto di imprenditori a “rotazione” per un confronto sulle varie problematiche economiche e ESG (pilastri che fanno riferimento a specifici criteri: Impegno ambientale, rispetto valori aziendali e se l’azienda agisce con accuratezza e trasparenza) di fatto un salotto dell’imprenditoria itinerante coinvolgendo le piazze in cui operiamo

Qual è il cliente tipo di Banca di Piacenza? Una premessa a questa domanda, la fortuna principale di ciascuna azienda è il personale, detto questo noi prestiamo la massima attenzione alla qualità del servizio da prestare ai clienti.

Quali sono dunque le sfide per il futuro? “Passare da 52 a 56 filiali”, conclude Antoniazzi, “è stato uno sforzo non indifferente, abbiamo approvato il piano strategico per i prossimi 3 anni, penseremo innanzitutto al consolidamento e se avremo le risposte che ci attendiamo, andremo ad infittire la nostra presenza   sui territori di prossimità. Noi vogliamo conservare il cosiddetto “ultimo miglio” con la clientela e non vogliamo che  altri   vadano ad inquinare il rapporto che abbiamo noi direttamente con la clientela. Con la cautela che ci contraddistingue amplieremo la nostra offerta anche ai prodotti assicurativi, tenendo sempre ben presenti le relazioni con i clienti e con il territorio di riferimento.”

Agostino Marotta

 

 

 

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