L’assessore: un segnale a tutti i giovani
È stata rilevata da tre suoi dipendenti, evitandone così la chiusura: è la storia recente della ‘MPM Mechanics’ di Monza, azienda che si occupa di meccanica di precisione.
Per questo, giovedì 1° luglio, l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi, ha voluto visitare l’impresa che è diventata il simbolo del ‘buon lavoro’ in Lombardia.
Un salvataggio ‘miracoloso’
Quanto fatto da Gerardo Petruzziello, Salvatore Minnella e Djabi Moharemi è stato ancora più ‘miracoloso’ perché avvenuto nei mesi scorsi, durante il pesante lockdown provocato dalla pandemia da Covid-19.
Guidesi: Regione è qui per supportare
– “La mia presenza qui – ha detto l’assessore Guido Guidesi – è segno di vicinanza della Regione Lombardia a tre giovani che da dipendenti sono diventati imprenditori, il tutto nel segno della tradizione del lavoro brianzolo. Ho voluto venire qui per dire loro che, se hanno bisogno, Regione Lombardia c’è. Non solo. È disposta a supportarli con gli strumenti che mettiamo a disposizione. La mia visita è anche funzionale per dare un segnale a tutti quei giovani che si vogliono impegnare. Lo sottolineo ancora una volta che la Lombardia è la casa delle idee e le idee si possono sviluppare all’interno della Regione con il nostro sostegno”.
Un caso molto eccezionale
“Questo – ha detto ancora Guidesi rispondendo a una domanda sulla gestione di aziende da parte di ex dipendenti – è un caso eccezionale e molto positivo”.
Impresa-famiglia
“Ci sono tante realtà – ha spiegato l’assessore – dove all’interno delle aziende l’imprenditore vive sostanzialmente in famiglia con i suoi dipendenti. L’avvicendamento che c’è stato, mi hanno racconto i ragazzi, è proprio uno di questi casi. Credo che il titolare che ha lasciato questa azienda in mano a questi giovani possa solo essere orgoglioso di loro”. “Per quanto mi riguarda – ha concluso Guidesi – è stato un ringraziamento per quello che stanno facendo”.
Il rilancio
I tre ex dipendenti, ora imprenditori, hanno iniziato a coltivare l’idea di rilevare l’impresa quando il precedente proprietario aveva confermato, dopo tanti anni di attività, di voler lasciare la produzione.
Nell’operazione hanno utilizzato il contratto ‘Rent to buy’: una sorta di affitto ma anche il loro Tfr e alcuni prestiti personali. Hanno così dato modo ai loro colleghi di avere un futuro occupazionale, oltre ad aver assunto due nuovi operatori.