Continuano le sorprese e le notizie preoccupanti sulla gestione di Autostrade per l’Italia.
E’ singolare che, indagando incidentalmente sul crollo del ponte di Genova, i magistrati abbiano trovato alcuni aspetti della gestione a dire poco sconcertanti. Ovvero che vi era consapevolezza, da parte del management, della pericolosità dei pannelli fonoassorbenti e che comunque si sia deciso di installarli alla belle e meglio. In totale spregio della incolumità degli automobilisti e dei camionisti. Nella maggiore concessionaria autostradale d’Italia vi dovevano essere tutti i controlli per evitare che questo accadesse, anche perchè si tratta di un’ impresa vigilata dai Ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia. A questo punto serve domandarsi quali ispezioni abbiano fatto i funzionari e dirigenti dei Ministeri . Se il numero degli ispettori e le loro competenze fossero adeguati al compito da eseguire. Vi è anche da domandarsi cosa abbiano verificato i due sindaci societari designati dal MEF e dal MIT all’interno del collegio sindacale della ASPI, organo il cui compito è quello, codice
civile alla mano, di vigilare sull’osservanza della legge e delle norme di sicurezza, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione ed in particolare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile. Se questo è il modus operandi del MIT ,non è da escludere che anche altri concessionari pubblici siano in situazioni di criticità, ad ora non manifesta.
Forse più che progettare piani mirabolanti quanto irrealizzabili, il Ministro De Micheli farebbe meglio a poggiare i piedi per terra ed a riorganizzare i controlli sui concessionari sia tecnici che finanziari e sul rispetto delle convenzioni siglate.