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L’autostrada Broni-Mortara, prevista per realizzare un collegamento diretto con l’autostrada Torino-Brescia a dispetto delle tutele ambientali e in particolare delle aree protette, avrebbe tagliato in due i territori di Oltrepò e Lomellina. Una infrastruttura sicuramente sovradimensionata, in un territorio in cui le arterie stradali certo non mancano, anche se spesso versano in pessime condizioni di manutenzione. Il 10 u.s. il Consiglio di Stato si è infine pronunciato sull’appello con cui Infrastrutture Lombarde SpA aveva contestato la sentenza TAR (2018) che convalidava la bocciatura della Commissione VIA nazionale (presso il Ministero dell’Ambiente, 2016).
“Siamo felici per l’esito conclusivo di questa vicenda infrastrutturale,” commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “Il progetto era parte di una sventurata stagione amministrativa lombarda, in rincorsa alla realizzazione di grandi infrastrutture stradali di discutibile utilità ma ad altissimo impatto ambientale, oltre che economico. La Lombardia ha bisogno di invertire le priorità, puntando sulla manutenzione delle opere esistenti anziché sulle cattedrali nel deserto, ora non si perda altro tempo!”
Gli investimenti da mettere in corsia preferenziale dovrebbero essere quelli per migliorare l’obsolescenza della rete ferroviaria, risolvere le criticità del traffico di attraversamento dei centri abitati, affrontare la decennale problematica dei precari ponti sul Po: venti anni di discussione sulla Broni-Mortara-Stroppiana hanno fatto perdere di vista queste priorità del territorio pavese, che non chiedeva certo un nuovo nastro di asfalto.
Legambiente ringrazia tutte le realtà che hanno contribuito a questo risultato: le associazioni del territorio e il Coordinamento Circoli Pavesi di Legambiente. |