SALVATORE GARAU VA OLTRE IL METAVERSO E PRESENTA
LA SCULTURA IMMATERIALE CHE IN FUTURO SI RIVELERA’
PIU’ REALISTICA DEL REALE
“L’opera che non vedete qui accanto è il mio autoritratto. È molto simile a me, e un giorno, quando non ci sarò più, saremo identici come due gocce d’acqua”.
L’ultima opera immateriale di Salvatore Garau, “Autoritratto”, presentata dall’autore in un video di venticinque secondi, sfida il tempo e sovverte i canoni classici: non è più l’opera d’arte a imitare l’artista ma è l’artista stesso a imitare l’opera.
“Autoritratto” non è solo una riflessione poetica, ma anche un attacco per niente velato al mondo virtuale e parallelo del Metaverso, l’ultima frontiera proposta da Zuckerberg, quando la realtà fisica si fonderà con l’universo digitale: la nuova opera immateriale di Salvatore Garau non appartiene a un mondo virtuale, ma sarà la sua persona fisica, in futuro, con la sua scomparsa, a diventare “realmente” virtuale. Un processo che sfida la percezione del presente muovendosi al contrario.