È tempo di bilanci per il mercato dell’arredo ufficio, che era stato particolarmente colpito dalle prime ondate di pandemia, chiudendo il 2020 con un -9,1%. La filiera del legno-arredo ha dato ottimi segnali di ripresa, a quanto emerge dal report di FederlegnoArredo relativo alla prima parte del 2021. Complessivamente, vale 39 miliardi di euro, dei quali 15 relativi all’export, conta 300mila dipendenti e 71.500 imprese, con un saldo all’attivo di 7,6 miliardi. L’arredamento vale invece 21 miliardi, 11 per l’export e 10 sul mercato italiano.
Ciò significa che per i primi sei mesi dell’anno il settore ha registrato una forte crescita rispetto al 2020, con un +51,7% derivante dal +43,2% sull’export e dal +67,3% sul mercato italiano. Ma la flessione del 2020 era stata talmente grave da rendere più significativo il paragone con lo stesso periodo del 2019. E rispetto al 2019, in effetti, il settore ha chiuso con un +14,3%: +21,4% sul fronte italiano e +5,7% sull’export, soprattutto relativo a Francia, USA, Germania, Gran Bretagna e Svizzera.
L’ISTAT si concentra invece sulla produzione e conferma l’andamento positivo del mercato registrando un +7,7% rispetto al 2019. Ma entriamo nello specifico dell’arredo ufficio.
L’andamento dell’arredo ufficio nel 2021
In questo quadro roseo c’è solo un settore che, pur in crescita rispetto al 2020 – chiuso con un -20% –, mantiene una flessione rispetto al 2019: l’arredamento per uffici e negozi. Se infatti il mercato dell’arredamento relativo agli edifici residenziali era tornato a crescere già dal giugno del 2020, dimostrando la sua solidità anche nel 2021, quello commerciale e per l’ufficio non si è ancora pienamente ripreso.
Rispetto alla prima parte del 2020, dimostra un andamento più che positivo, con un incremento del +27,6% delle esportazioni e un valore di 211,9 milioni di euro. Ma quest’ultimo nello stesso periodo del 2019 si attestava sui 235,3 milioni di euro, dato da cui risulta una flessione del -9,9%. I mercati esteri di riferimento sono anche in questo caso Francia, USA, Germania, Svizzera e Gran Bretagna. L’ISTAT conferma i dati di Federlegno, registrando un -10% sulla produzione rispetto al 2019.
In crescita rispetto al 2020 anche le importazioni, con un valore di 58,7 milioni di euro e un +44,1% rispetto al 2020. I principali paesi fornitori in questo caso sono Cina, Germania, Polonia, Paesi Bassi e Spagna.
L’andamento del mercato dell’arredo ufficio per il 2021 è in realtà molto discontinuo a seconda delle aziende. E chi aveva alle spalle partnership solide anche con l’estero e buone scorte di materie prime ha contenuto maggiormente le perdite, come l’azienda milanese Divisione Ufficio, a testimonianza del fatto che la lungimiranza è tra le soft skills che più ripagano nel settore.
Previsioni per il futuro
Non è semplice in questo frangente storico fare previsioni lucide, date le incertezze che ancora affliggono l’economia, tra pandemia, crisi delle materie prime e costi dell’energia. Le materie prime rappresentano l’incognita più grande al momento, data la loro scarsa reperibilità e gli alti prezzi. Ma anche i costi dei trasporti sono alle stelle, rendendo complicato programmare ordini e vendite.
Quel che è certo è che il mondo del lavoro si trova in una fase di profonde trasformazioni, che investiranno necessariamente anche gli spazi che lo ospitano. Intanto, sembra che il 2021 si sia chiuso con una crescita per il legno-arredo tra il +10% e il +30% rispetto al 2020 e i fondi del Next Generation EU daranno certamente un impulso agli investimenti privati e pubblici. Ma l’arredo ufficio deve recuperare più terreno rispetto al resto del comparto e, nonostante l’ottimismo, soprattutto legato all’aumento della domanda dall’estero, è bene essere prudenti nei giudizi.
