Armani supera quota due miliardi di fatturato
A 88 anni ci si aspetta che Re Giorgio voglia godersi il meritato riposto. Invece no. Lo stilista, presentando il bilancio 2021 del gruppo che porta il suo nome, ha ribadito che punta su un percorso strategico di medio-lungo termine. “La notevole crescita raggiunta nel 2021 – dichiara Giorgio Armani, presidente e AD del gruppo – confermata dall’andamento positivo del primo semestre di quest’anno, mi rendono cautamente ottimista. Sono inoltre sempre più determinato a proseguire nel mio percorso strategico di medio-lungo termine, seguendo i principi che da sempre sono alla base della mia filosofia creativa e di business, e applicandoli a tutti gli aspetti della nostra strategia. Un approccio solido e coerente che si è dimostrato valido anche e soprattutto in questi ultimi anni, così complicati per le nostre vite personali e professionali. Il mio Gruppo ha dato prova di essere in salute, dal punto di vista patrimoniale e finanziario, e questo ci consente una relativa tranquillità, anche a fronte di eventuali ulteriori peggioramenti dello scenario internazionale”. Il Gruppo ha superato quota 2 miliardi di fatturato diretto e oltre 4 miliardi con l’indotto. Si tratta di un dato in aumento del 26,3% rispetto al 2020 e, seppur inferiore del 6,3% rispetto al 2019, dimostra ormai una ripresa sui livelli pre-Covid. A contribuire maggiormente al risultato sono stati i ricavi netti dei punti vendita gestiti direttamente dal gruppo, balzati del 37% nel periodo, arrivando a rappresentare oltre il 50% dei ricavi netti consolidati, premiando così la politica di selezione della distribuzione in atto da qualche anno.
In miglioramento anche la redditività con un ebit positivo per 171,2 milioni a fronte di un negativo di 29,5 milioni nel 2020 e un utile netto consolidato di 169 milioni, pari all’8,4% di incidenza sui ricavi netti. Valore, quest’ultimo, nettamente superiore anche rispetto all’utile netto conseguito nel 2019 pre-pandemia (pari a 119 milioni, 5,5% sui ricavi netti). Bene anche la posizione finanziaria netta, che alla fine dell’anno scorso aveva raggiunto 1,12 miliardi (+21%) e parallelamente è salito anche il patrimonio netto: 2,108 miliardi (2,01 nel 2020).
“Questi risultati sono ancora più incoraggianti perché ottenuti senza forzature sulle opportunità di vendita, anzi riducendo la dimensione delle collezioni e attuando un’attenta selezione della distribuzione, coerenti con i principi fondanti del marchio del ‘meno è meglio’, e lavorando piuttosto sulla qualità dell’esperienza Armani che viene offerta al consumatore finale. Un lavoro sulla brand equity che, combinato con le performance di redditività del Gruppo, conferma la bontà dell’impianto strategico di medio-lungo termine sul quale siamo concentrati” è il commento contenuto in uno statement ufficiale di Giuseppe Marsocci e Daniele Ballestrazzi, rispettivamente vice-direttore generale e chief commercial officer e vice-direttore generale e chief operating & financial officer del gruppo Armani.
fonte www.affaritaliani.it