Dopo la presentazione del libretto informativo Sicurezza al femminile, lo scorso 8 marzo, nell’evento omonimo presso il Palazzo Pirelli della Regione Lombardia, a Milano, il progetto prosegue con la realizzazione di eventi e interventi di presentazione, presso associazioni, enti pubblici, privati e soprattutto, scuole. Il libretto è distribuito gratuitamente ed è unito al progetto di sensibilizzazione contro la violenza, Il Made in Italy delle donne, che è anche il titolo del mio ultimo libro e di questa rubrica, dove pubblico interviste e attività delle donne in ogni ambito, dal 2019.
Su Gazzetta della Lombardia, che è stata anche mediapartner dell’evento, pubblico parte dell’intervista che trovate all’interno dell’opuscolo, che ho realizzato ad Alba Parietti, sul tema della Sicurezza.
Il libretto, fa parte del progetto realizzato come Mimose Time (programma tv e sul mio canale You Tube Ketty Carraffa), in collaborazione con Mario Tritto, Presidente dell’Associazione Poliziotti Italiani di Milano, (che si impegna come “osservatore del territorio” e organizzatrice di tante iniziative ed eventi), per divulgare l’impegno sulla “sicurezza”, da parte della Politica, della Cultura e della società civile, su proposte e possibili azioni da concretizzare sul territorio, in particolare di Milano ma anche all’interno della comunicazione.
Durante il convegno in Regione Lombardia, è stata anche presentata la rivista dell’Associazione Poliziotti Italiani (che è l’editore): “Noi cittadini per la Sicurezza”, con il primo numero dedicato al contrasto della violenza sulle donne, effettuato tutti i giorni dalle Forze dell’Ordine e anche da associazioni come Api, impegnate da molto tempo sul territorio.
Nella prima intervista del libretto, chiedo ad Alba Parietti, conduttrice televisiva, donna attenta da sempre ai temi al femminile e che pone al centro della sua travolgente personalità, di artista e di opinionista, la sua opinione in merito.
Alba condivide l’impegno per la costruzione di una società migliore e positiva, portata alla condivisione con un pubblico vastissimo da sempre, e racconta quale sia la sua percezione rispetto alla sicurezza delle donne in Italia.
Dall’intervista ad Alba Parietti, molto sensibile ai temi al femminile, presente nelle interviste che ho realizzato per il libretto informativo.
“Sicurezza al femminile non vuol dire solo tutela da parte dello Stato ma significa anche combattere l’indifferenza della società – dice Alba Parietti – Sicurezza secondo me vuol dire rendere consapevole l’intera società che ogni essere umano, vittima di abusi o discriminazioni, e in special modo le donne, debbano essere tutelati da parte delle leggi ma anche dalla stessa “convivenza civile”, che a volte è indifferente soprattutto alla violenza di genere, maturata sotto tanti aspetti, da quella domestica a quella economica.
Sicurezza vuol dire non avere paura ad esempio, di denunciare situazioni di violenza delle quali si viene a conoscenza, cercando di trasformare questa “forma di protezione collettiva e impegno sociale”, in discussione all’interno dell’opinione pubblica con il supporto delle Forze dell’Ordine.
Il cerchio della cooperazione civile che “mette al sicuro”, si può rendere fattibile con proposte di leggi che rispettino di più le donne, che siano concrete e fattibili, magari partendo dai temi del lavoro (nel nostro Paese le donne percepiscono il 30% in meno dello stipendio di un uomo ed è assolutamente inaccettabile, in un Paese civile in Europa), della maternità (considerata un ostacolo e una malattia anche durante il colloquio di lavoro), e nel modo in cui viene vista la donna nella nostra civiltà: alla pari di un uomo, ad esempio con un cambiamento nelle disposizioni del congedo parentale anche per gli uomini…
Se i diritti e i doveri vengono garantiti per le donne, l’intera società ne trae benefici e il concetto di sicurezza diventa condiviso.
Nella mia condizione di vita, che mi rendo conto essere privilegiata, posso dire di non avere la stessa percezione d’insicurezza vissuta dalle donne che ogni giorno nelle grandi città, devono prendere la metropolitana, o tornare a casa alla sera in zone non illuminate a sufficienza.
Sono altrettanto consapevole che ognuno di noi può fare tantissimo, se unito, per garantire lo sviluppo di una società più equa.
La Giornata dell’8 marzo mi ha sempre fatto riflettere. Questo evento non vuol dire solo “mimosa”, io credo nella consapevolezza delle battaglie delle donne, per la parità e per il lavoro, ed è un “simbolo” che mi porta lontano. Non posso dimenticare il messaggio di questa giornata, che mi riporta all’incendio doloso della fabbrica negli Usa, dove decine di operaie persero la vita mentre lottavano per l’aumento del salario.
Sicurezza per me è questo, dare alle donne la possibilità di raccontare l’emancipazione, con la collaborazione dell’intera società e delle istituzioni, che garantiscono l’efficienza e lo sviluppo del cambiamento culturale e sociale – conclude Alba Parietti.
Le testimonianze, i racconti e l’impegno che ognuno di noi, come individui, donne, uomini, associazioni e istituzioni, mettiamo nella società, possono portare tanti cambiamenti nella cultura e nella divulgazione della giusta comunicazione sui diritti e sulle nuove opportunità al femminile.
Questa è la prima delle interviste del libretto Sicurezza al femminile, che saranno pubblicate nella rubrica Il Made in Italy delle donne.