L’European University Hospital Alliance (EUHA), di cui Ospedale San Raffaele è co-fondatore e unico ospedale italiano, ha lanciato un innovativo programma di fellowship dedicato agli infermieri di area critica presso i suoi ospedali partner. Questo programma, denominato EUCARE, rappresenta un’importante iniziativa triennale mirata a facilitare lo scambio e il trasferimento di conoscenze cliniche tra gli infermieri specializzati in area critica in Europa.
L’importanza di infermieri specializzati in area critica
La pandemia da COVID-19 ha evidenziato più che mai il ruolo cruciale degli infermieri nella gestione delle crisi e nella fase di ripresa. Tuttavia, ha altresì messo in luce la necessità di un’adeguata preparazione del personale sanitario in numerosi Paesi europei. Questo il motivo per cui EUHA ha individuato la carenza di infermieri specializzati nelle aree critiche come una fonte di preoccupazione e debolezza nei nostri sistemi, sottolineando l’importanza di adottare approcci innovativi, come l’istituzione di una rete europea di professionisti infermieri specializzati nell’assistenza al paziente critico.
Il progetto EUCARE
Il programma EUCARE, ufficialmente avviato presso l’ospedale universitario Karolinska il 12 dicembre, è stato reso possibile grazie a un finanziamento del programma ERASMUS+ per sostenere la progettazione e attuazione dell’iniziativa.
L’obiettivo primario di EUCARE è fornire un percorso di fellowship che permetta agli infermieri di area critica di acquisire competenze avanzate e specifiche nell’assistenza durante situazioni di emergenza, con un focus particolare sulle pandemie. Il programma prevede un approccio pratico attraverso formazione sul campo, partecipazione a workshop e lezioni teoriche, contribuendo così a elevare gli standard professionali degli infermieri di area critica.
Tutti e dieci i membri dell’EUHA sostengono il programma di fellowship EUCARE. Sei di essi, tra cui Ospedale San Raffaele, sono attivamente coinvolti nello sviluppo e nell’implementazione del programma, mentre gli altri quattro supportano il progetto in veste di partner associati.
Una collaborazione internazionale
Il programma EUCARE non solo promuoverà lo sviluppo delle competenze individuali, ma creerà anche una rete tra gli infermieri partecipanti, consentendo loro di mantenere interazioni professionali continue e di prepararsi ad operare oltre i confini nazionali. Questa rete si rivelerà di inestimabile valore in situazioni di emergenza come pandemie, disastri o conflitti bellici. Nel lungo periodo, potrebbe diventare una risorsa fondamentale per specialisti dotati di competenze transculturali “Il
fulcro di EUCARE è la creazione di un curriculum mirato all’acquisizione di competenze essenziali per fornire assistenza infermieristica in aree critiche durante pandemie o altre emergenze. Miriamo a ottenere il riconoscimento da parte degli enti di accreditamento europei, offrendo un modello di fellowship che possa in futuro estendersi ad altre aree dell’infermieristica”, afferma Stefano Rolandi, rappresentante per OSR del Nursing Network EUHA e coordinatore infermieristico dell’area formazione della Direzione delle Professioni Sanitarie.
Gli obiettivi del progetto
Il nuovo progetto EUHA prevede di istituire una rete permanente di infermieri di area critica che collaboreranno attivamente allo sviluppo di standard di assistenza basati sull’evidenza e focalizzati sull’emergenza, anche dopo la conclusione del programma.
“La nostra tabella di marcia preliminare per il primo anno contempla un’approfondita analisi del contesto, coinvolgimento delle parti interessate e sviluppo del curriculum. Nel corso del secondo anno, concentreremo i nostri sforzi sull’organizzazione logistica della fellowship, mentre il terzo anno sarà dedicato all’attuazione pratica del programma, alla valutazione dei risultati ottenuti e alla diffusione delle migliori pratiche”, conclude Stefano Rolandi.
Questa pianificazione dettagliata mira a garantire il successo e la sostenibilità a lungo termine del progetto e rafforza il nostro impegno nel migliorare le competenze e le pratiche nell’ambito dell’assistenza infermieristica in area critica.