Fino al 21 agosto, Belvedere della Villa Reale
Yōkai. Le Antiche Stampe dei Mostri Giapponesi
Un viaggio fantastico con storie che miscelano mito, brivido e mistero attraverso duecento opere dei più grandi artisti giapponesi del XVIII e XIX secolo. Xilografie, rari libri antichi e poi ancora abiti, armi, spade, un’armatura samurai, e una preziosa collezione di 77 netsuke, piccole sculture in avorio, finora mai esposte nel mondo. C’è anche una rarità: un rotolo a scorrimento lungo 10 metri che racconta la vicenda di Shutendoji, una creatura mitologica (Oni) a capo di un esercito di mostri che infestava il monte Oe nei pressi di Kyoto. Un’ulteriore opportunità, più che eccezionale, è la possibilità di ammirare alcuni dei famosi quaderni manga e altri capolavori di Hokusai, considerato uno dei più grandi artisti giapponesi di sempre.
Suddiviso in undici sezioni, pensato come un viaggio all’interno dell’immaginario giapponese, si apre con una sala immersiva che farà rivivere al pubblico l’esperienza della tradizionale prova di coraggio dei samurai: il Rituale delle cento candele che iniziava dopo l’ora del tramonto. I samurai si ritrovavano in una stanza illuminata dalla luce di cento candele e ciascuno raccontava una storia con l’obiettivo di spaventare i compagni con racconti popolati da mostri appartenenti alla tradizione giapponese.
La rassegna monzese propone un’intera sezione dedicata alla collezione Bertocchi che, per la prima volta, espone 77 netsuke, statuine in avorio e legno che le donne dell’alta borghesia e della nobiltà chiamavano con orgoglio «i bottoni giapponesi».
L’esposizione si completa con le opere di Loputyn, nome d’arte di Jessica Cioffi, l’illustratrice bresciana seguita come una rockstar da una vivace nicchia di hotaku, appassionati di manga, che propone sei tavole originali, create per l’occasione ispirate ad altrettante leggende giapponesi.