Nel 2020 la crisi ha colpito più il centro-nord con un calo del Pil del 9%. Nel Nord-ovest e nel Nord-est, il prodotto interno lordo è diminuito in volume del 9,1%
La contrazione è stata meno accentuata al Centro (-8,8%) mentre il Sud ha subito la perdita più contenuta (-8,4%). E’ quanto risulta dalla stima preliminare dell’Istat. Il settore più penalizzato è stato quello del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni che al Nord-est e nel Mezzogiorno ha perso il 14,5% del valore aggiunto. L’occupazione è diminuita in modo più omogeneo: -2,1% nel Nord-ovest e nel Mezzogiorno, -2% nel Nord-est e -1,9% nel Centro.
Complessivamente in termini di valore aggiunto la riduzione è stata più netta per il settore del Commercio pubblici esercizi e telecomunicazioni (-13,35), seguita dall’industria in senso stretto(-11,1%). In dettaglio nel Nord-ovest i settori caratterizzati dalle flessioni più marcate del valore aggiunto sono stati l’Industria, che con un calo dell’11,9% e il macrosettore Commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (-12,2%), che, al contrario, segna un risultato relativamente meno negativo rispetto al resto del Paese. I Servizi finanziari, immobiliari e professionali (-5,8%) e gli Altri servizi (-5,8%) hanno subito flessioni leggermente superiori alla media nazionale, mentre per le Costruzioni il calo (-6,1%) è lievemente inferiore a quello nazionale (-6,3%). Nell’Agricoltura la flessione del valore aggiunto è stata del 3,6%, di gran lunga il risultato migliore tra tutte le macro-aree. Nel Nord-est la crisi ha colpito pesantemente il Commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni, che fa registrare la diminuzione più marcata a livello territoriale (-14,5%). La contrazione del valore aggiunto in Agricoltura (-6,0%) e nelle Costruzioni (-6,4%) è allineata alla media nazionale, mentre nell’Industria (-10,5%), nei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (-5,1%) e negli Altri servizi (-5,0%) l’andamento risulta relativamente migliore che nel resto del Paese. Anche al Centro, il settore che comprende Commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni subisce un forte calo (-12,9%), seguito dall’Industria (-11,5%). Rispetto alle altre ripartizioni in quest’area si registrano le diminuzioni più marcate per l’Agricoltura (-9,3%) e le Costruzioni, (-6,9%). Risulta in flessione anche il valore aggiunto dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (-5,9%) e degli Altri servizi (-5,0%). Il Mezzogiorno condivide col Nord-est la peggiore performance del settore del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (-14,5%) mentre l’Industria registra in quest’area la contrazione meno marcata (-9,9%). Fanno registrare un andamento meno negativo di quello medio nazionale i settori delle Costruzioni (-6,0%), dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (-5,1%) e degli Altri servizi (-5,2%). Quanto all’occupazione, il settore delle Costruzioni, l’unico ad aver registrato un incremento a livello nazionale, ha segnato la crescita maggiore al Sud (+2,4%) e la performance peggiore al Centro, con una lievissima flessione (-0,1%). L’occupazione in Agricoltura, a fronte di una tenuta complessiva, evidenzia il migliore risultato al Nord-ovest (+1,0%) e il peggiore al Sud (-0,5%) mentre l’Industria è stata particolarmente penalizzata nel Nord-ovest (-0,9%). La rilevante contrazione dell’occupazione nel Commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni ha interessato tutte le aree in misura vicina alla media nazionale (-4,3%), con un picco negativo al Nord-est (-4,8%). I Servizi finanziari, immobiliari e professionali sono stati particolarmente colpiti al Nord-ovest (-2,5%) e gli Altri servizi nel Mezzogiorno (-2,3%)