In un mercato che chiede sempre più autenticità dai creators che popolano le piattaforme social, il vecchio influencer marketing non funziona più: gli influencer che continueranno a essere seguiti e scelti dalle aziende sono quelli che non avranno solo prodotti da vendere ma battaglie sociali a cui allearsi
Finisce un’epoca, quella dell’influencer marketing dell’ostentazione ad ogni costo. I consumatori, presi dai problemi sociali ed economici di tutti i giorni, non sognano più di fare l’influencer e vedono in questo professionista non più solamente un modello a cui aspirare ma scelgono di seguirlo se è una persona che trovano allineata ai propri valori e in cui ci si possa riconoscere.
Ma questa rivoluzione non è solo in atto sui social e sugli schermi ma anche tra i professionisti che questo mercato, quello della content creation economy, lo alimentano e lo strutturano ovvero le agenzie specializzate in influencer marketing.
Infatti, secondo il Rapporto I-Com 2024 per AICDC (Associazione Italiana Content Digital Creators), il mercato della content creation economy in Italia ha raggiunto nel 2024 un valore di 4,06 miliardi di euro e il trend continuerà a crescere ma per rimanere sulla cresta dell’onda bisognerà adattarsi alle nuove richieste di trasparenza dei consumatori.
Il caso della Società Benefit Jungler: precedenza a progetti sostenibili e a creators più etici
Nel panorama italiano delle società che si occupano di content creation economy, circa 300 secondo l’ultimo censimento, si distingue il modello di Jungler, Società Benefit co-fondata da Irene Jin, che si occupa di consulenza strategica nell’influencer marketing, che nel suo lavoro ha deciso di impegnarsi per creare un nuovo modello di business basato sulla sostenibilità e sull’etica.
“Lavoriamo da anni con il mercato degli influencer, operando sia con piccole realtà che con multinazionali ma con tutti seguiamo un approccio meno generalista e più focalizzato sulla nostra filosofia. Con il mio team abbiamo scelto di distinguerci sul mercato non tanto su ciò che possiamo offrire in termini operativi ma portando avanti un modello di lavoro che vede centrale l’etica di questa professione e di questi professionisti. Diamo infatti precedenza a progetti che possano dare un impatto positivo nella società e tendiamo a lavorare solamente con content creator che facciano della trasparenza il loro cavallo di battaglia.” spiega la co-fondatrice di Jungler
Uno dei grandi temi dell’influencer marketing è infatti legato alla poca trasparenza dei creators nella condivisione del loro lavoro di promozione, tanto da portare a Gennaio 2024 l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha scrivere nuove Linee guida per regolamentare l’attività degli influencer in Italia, per garantire maggiore trasparenza, correttezza dell’informazione e tutela dei minori nel settore.