GSE Italia, filiale del Gruppo GSE, è uno dei principali attori nel settore dell’edilizia industriale e logistica, specializzato nella gestione integrata di progetti immobiliari “chiavi in mano”. Fondata nel 1976, l’azienda si distingue per il suo impegno nella sostenibilità, innovazione e nella puntualità delle consegne. Dal 2019, GSE Italia è parte del gruppo tedesco GOLDBECK, leader nell’edilizia industrializzata, che le ha permesso di ampliare l’offerta, con soluzioni su misura, puntando anche sulla logistica, l’industria, il retail e i data center.
Rigenerare per Costruire: Il Futuro dell’Edilizia Parte dal Brownfield
Il consumo del suolo è un fenomeno preoccupante che sta plasmando il futuro dell’Italia, con perdite annuali che superano i 9 miliardi di euro. La crescente espansione urbana, la costruzione di nuovi edifici e infrastrutture hanno collocato l’Italia ai primi posti in Europa per tasso di “impermeabilizzazione” del territorio, ossia la perdita di suolo naturale. In questo contesto, il recupero e la rigenerazione di aree dismesse, conosciute come brownfield, potrebbero rappresentare una delle soluzioni più efficaci per fermare questo trend. Tuttavia, il percorso è ancora ostacolato da complessità burocratiche, normative frammentate e costi elevati.
Un Convegno per il Futuro dell’Edilizia: GSE Italia alla Triennale di Milano
Il giorno 29 Gennaio 2025, GSE Italia, filiale italiana di uno dei principali attori globali nel settore delle costruzioni industriali, ha organizzato un convegno alla Triennale di Milano dal titolo “Rigenerare per costruire: Il futuro dell’edilizia parte dal Brownfield”. L’evento, che ha visto il coinvolgimento di esperti, professionisti del settore e istituzioni, ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare sulle difficoltà e le opportunità legate alla rigenerazione urbana attraverso l’utilizzo dei brownfield, ovvero quei terreni precedentemente urbanizzati e dismessi, ma che potrebbero essere recuperati per nuovi progetti edilizi.
Il Consumo di Suolo in Italia: Una Tendenza Preoccupante
Secondo i dati ISPRA, nel 2023 l’Italia ha perso 72,5 km² di suolo, con una crescita del 7,16% rispetto all’anno precedente. Questo aumento costante del consumo di suolo non solo danneggia l’ambiente, ma ha anche un impatto economico diretto: ogni anno vengono persi servizi ecosistemici per un valore che supera i 9 miliardi di euro. L’Italia, inoltre, è il quinto paese dell’Unione Europea per tasso di crescita del consumo di suolo, con una velocità di espansione quasi doppia rispetto alla media europea. L’uso di terreni brownfield potrebbe rappresentare una soluzione efficace, ma l’approccio è ostacolato da diversi fattori.
Le Sfide della Rigenerazione dei Brownfield
Il principale ostacolo alla rigenerazione dei brownfield è di natura burocratica e normativa. I tempi lunghi e imprevedibili per ottenere i permessi a costruire su terreni dismessi mettono a rischio gli investimenti e aumentano notevolmente i costi. Valentino Chiarparin, Country Manager di GSE Italia, ha sottolineato come i terreni brownfield possano contenere inquinanti che non sono sempre facili da identificare e classificare, con un impatto significativo sia sul piano economico che ambientale. A ciò si aggiunge la scarsità di centri di smaltimento idonei per trattare tali contaminanti.
Inoltre, non esistono incentivi fiscali o agevolazioni procedurali per chi sceglie di costruire su terreni dismessi, il che rende questo tipo di intervento meno conveniente rispetto alla costruzione su terreni non urbanizzati (greenfield). Il rischio è che le aziende, spaventate dalla complessità del processo, preferiscano continuare a sviluppare nuovi edifici su terreni vergini, con conseguente aggravio del consumo di suolo.
Un Appello alle Istituzioni: Urgente una Legge Unica per il Brownfield
Durante il convegno, si è acceso un ampio dibattito sulla necessità di unificare le normative relative alla rigenerazione dei brownfield in un unico testo legislativo. Un sistema normativo chiaro, che riduca i tempi burocratici e offra incentivi economici, potrebbe favorire l’adozione di questo modello da parte delle aziende, contribuendo in modo significativo alla riduzione del consumo di suolo.
L’On. Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia, ha dichiarato: “Costruire rigenerando significa non solo intervenire sul piano urbanistico, ma anche sociale, economico ed energetico. La chiave per un’efficace rigenerazione urbana sta nella certezza delle normative, nel sostegno finanziario pubblico e privato, e nella flessibilità degli strumenti normativi.” La deputata ha sottolineato l’importanza di un nuovo testo unico delle costruzioni che consenta una pianificazione armoniosa e sostenibile delle città, tenendo conto delle nuove esigenze tecnologiche e infrastrutturali.
Le Esperienze Internazionali: Un Modello da Seguire
Un esempio di successo viene dalla Francia, dove è stato introdotto il decreto ZAN (Zero Artificialisation Nette), che mira a ridurre drasticamente il consumo di suolo. Questo decreto ha stabilito l’obiettivo di dimezzare l’uso del suolo entro il 2035 e di azzerarlo completamente entro il 2050. Un modello che potrebbe ispirare anche l’Italia, incentivando l’uso dei brownfield come strumento per ridurre l’impronta ecologica del settore delle costruzioni.
Il Ruolo di GSE Italia: Un Ponte tra Imprese e Istituzioni
GSE Italia, come leader nel settore delle costruzioni industriali sostenibili, si è fatta promotrice di un dialogo costruttivo tra il mondo delle imprese e le istituzioni, con l’obiettivo di creare un tavolo di lavoro per affrontare le problematiche legate al consumo di suolo e alla rigenerazione urbana. Il gruppo ha evidenziato la necessità di soluzioni concrete per snellire le procedure burocratiche, ridurre i costi e rendere più attraente l’opzione dei brownfield.
Antonio Guarascio, Managing Director di Confluence Europe, ha concluso: “Non possiamo permetterci che la rigenerazione dei brownfield sia più costosa e più lunga rispetto allo sviluppo di terreni vergini. È fondamentale che le istituzioni sostengano concretamente questo modello, che è una delle chiavi per un futuro più sostenibile.”
Conclusioni
Il consumo di suolo è uno dei temi cruciali per il futuro del nostro paese. La rigenerazione dei brownfield offre un’opportunità unica per ridurre l’impronta ecologica dell’edilizia, ma solo se le istituzioni e le imprese lavorano insieme per superare le barriere burocratiche ed economiche. È il momento di fare una scelta chiara e consapevole, per costruire un’Italia più sostenibile, più rispettosa dell’ambiente e pronta ad affrontare le sfide del futuro.
Articolo redatto da: Andrea Avogadro e Federico Preziuso