Il “Salotto delle Imprese” rappresenta un’iniziativa significativa nella creazione di un dialogo più diretto e comprensibile tra banche e aziende. Questo incontro ha l’obiettivo di costruire un clima di empatia tra i partecipanti, facilitando così la comprensione delle diverse questioni affrontate sia dal mondo imprenditoriale che da quello bancario. In un ambiente informale, i partecipanti sono invitati a presentare liberamente la propria attività, discutere delle opportunità disponibili, esporre eventuali problematiche e proporre soluzioni per innovare e crescere. Ciò avviene in un contesto di ascolto reciproco e scambio di suggerimenti costruttivi. L’origine del “Salotto delle Imprese” si deve a un’idea del Dr. Walter Longini, un professionista con una vasta esperienza nel settore bancario. Nel corso della sua carriera, ha assunto ruoli di crescente responsabilità presso importanti istituzioni come San Paolo di Torino, Banca Agricola Milanese, e altre. Attualmente, collabora come consulente per Banca di Piacenza. Longini ha anche ricoperto incarichi nei consigli di amministrazione di diverse società finanziarie e assicurative. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Agostino Marotta, Direttore Editoriale di “Gazzetta di Milano”. Secondo Longini, dialogo e ascolto sono fondamentali, specialmente in un contesto inizialmente informale che consente di esplorare le necessità manageriali e finanziarie. Questi incontri favoriscono la rappresentazione dei bisogni delle aziende e creano un’opportunità unica per discutere in modo franco e diretto. Riprendendo i concetti discussi nell’ultimo libro del Dr. Giovanni Tamburi, “Fare sistema in Italia”, emergono dati rilevanti per comprendere il panorama delle piccole imprese in Europa. A livello europeo, le piccole imprese sono classificate come quelle con un attivo di bilancio fino a 5 milioni di euro e un fatturato di 10 milioni di euro. Le medie imprese, invece, hanno un attivo fino a 25 milioni e un fatturato di 50 milioni. In Italia, le microimprese costituiscono il 95% del totale, una percentuale comparabile a quella di Francia e Spagna, ma ben superiore all’82% della Germania. Questo confronto mette in evidenza che non è unicamente l’Italia a presentare una forte concentrazione di piccole aziende. Tuttavia, se si considera la forza lavoro, si scopre che le microimprese italiane impiegano il 45% degli occupati, a fronte del 30% in Francia e del 19% in Germania. Questi dati, se incrociati, offrono una prospettiva più articolata sulla rilevanza delle microimprese nel tessuto economico italiano.