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Back to work e stress da rientro: come “allenarsi” ai nuovi ritmi

Lo stress da rientro riguarda 1 italiano su 3: ritornare alla routine quotidiana dopo un periodo di vacanza e relax  può generare affaticamento stress e ansia, un fenomeno noto come sindrome da rientro. Come gestire questo passaggio al meglio? La parola agli esperti

Secondo l’ISTAT, circa il 35% della popolazione sperimenta questo disagio, con effetti maggiormente evidenti nella fascia d’età tra i 25 ed i 35 anni e tra coloro che svolgono lavori intellettualmente impegnativi. Come affrontare il ritorno alla routine dopo pausa estiva?

Ne abbiamo parlato con la Dottoressa Beatrice Casoni Psichiatre e psicoterapeuta a Bologna.

Sicuramente è di aiuto iniziare a prepararsi in anticipo- esordisce l’esperta-  È consigliabile evitare di tornare immediatamente ai frenetici ritmi lavorativi, pianificando il rientro in modo graduale, per non rischiare di sentirsi soffocati dagli impegni in agenda.  Prepararsi qualche giorno prima inserendo gradualmente le attività. Consente  a corpo e mente di adattarsi nuovamente ai tempi lavorativi, che sono nettamente diversi da quelli vacanzieri. Anche il ciclo sonno veglia è importante, ricorda l’esperta. Andare a letto tardi e svegliarsi tardi al mattino, può procurare difficoltà di adattamento e insonnia. È bene dunque iniziare ad anticipare l’orario in cui coricarsi di 20, 30 minuti ogni sera per tornare gradualmente ai ritmi abituali e risvegliarsi un po’ prima.

Il secondo consiglio per affrontare il rientro lavorativo in modo positivo riguarda l’adozione di uno stile di vita sano. Coltivare le relazioni sociali è sempre importante, e passeggiare a fine giornata o trovarsi con gli amici per svolgere attività fisica all’aperto è un ottimo modo per mantenere in buona forma il metabolismo,  nel pieno rispetto dei ritmi circadiani e a tutto vantaggio dell’umore. Il weekend, complici le belle temperature, può restare un momento perfetto per ritornare a fare vita di mare, o trasferirsi in collina o al lago, per non avere la sensazione di soffocamento dettata dai ritmi troppo incalzanti di casa-lavoro.

Quando è il caso di preoccuparsi dottoressa?

Se il malessere, l’ansia e la sensazione di malumore dovessero aumentare e perdurare per un lasso di tempo superiore ai 15 giorni, è bene consultare uno specialista, in quanto il malessere legato al rientro al lavoro, potrebbe essere spia di un disagio più profondo che merita un approfondimento.

Altri consigli utili sul piano alimentare?

Anche la dieta è opportuno che ritorni ad essere il più possibile equilibrata, dopo qualche vizio che ci siamo regalati durante le vacanze, è consigliabile ritornare ad una dieta sana, riducendo grassi, zuccheri e alcool per riuscire a mantenere buoni livelli di concentrazione.

E se tutto questo non bastasse?

Esistono situazioni in cui il rientro al lavoro può coincidere con veri e propri sintomi che in fase iniziale possono essere affrontati anche con integratori: i disturbi  più frequenti sono ansia, umore deflesso e disturbi del sonno. In questo caso è utile rivolgersi al proprio medico per individuare integratori naturali adeguati che possano fornire un aiuto in più: tra questi possiamo menzionare la melatonina per ripristinare il ritmo del sonno, il biancospino, la passiflora, la melissa, la lavanda, la valeriana, il triptofano che possono fornire un valido aiuto in caso di ansia e umore basso. Importante, però, assumere anche gli integratori esclusivamente dopo valutazione con il proprio medico.

Anche se amiamo il nostro lavoro, il passaggio dalla spensieratezza delle vacanze agli impegni e alle responsabilità professionali può costituire una fonte di grande stress, con effetti significativi sul corpo e sulla mente. La ripresa del lavoro al rientro dalle vacanze, in concomitanza al cambio stagionale richiede all’organismo uno sforzo di adattamento che potrebbe essere supportato dall’uso di integratori alimentari utili per un rientro in armonia con le richieste lavorative e le nostre necessità interiori, – spiega la dottoressa  Heide de Togni Farmacista con Master in Fitoterapia Clinica Università di Siena  e direttore scientifico di Schwabe Pharma Italia- è pertanto consigliabile favorire l’eliminazione di tossine e scorie acide grazie all’utilizzo di sali alcalini, in particolare citrati, che ripristinano il corretto pH dell’organismo anche in associazione a rimedi fitoterapici come betulla e abete bianco.

È bene prestare attenzione a piccoli segnali che possono rappresentare un campanello d’allarme di un eccesso di tossine nell’organismo – per esempio un’eccessiva caduta dei capelli, chiome spente e prive di volume, gonfiore addominale con mal di schiena e nevralgie, alterazione del tono dell’umore, , stanchezza, affaticamento, svogliatezza e mancanza di concentrazione. Si può ricorrere alla pianta medicinale chiamata Rodhiola rosea con proprietà “adattogene” cioè capace di aumentare la naturale capacità dell’organismo di adattarsi ai segnali di stress fisico e mentale. Rodhiola rosea agisce a più livelli con meccanismo multi-target, supportando la produzione e utilizzo di energia metabolica oltre che favorendo l’equilibrio di ormoni come il cortisolo, noto anche come ormone dello stress.

E per favorire le performance mentali, continua la dottoressa De Togni- non dimentichiamo l’importanza del corretto scambio di informazioni attraverso l’asse “intestino-cervello”; per questo ci si può affidare a specifici ceppi probiotici chiamati psico-biotici come l’associazione tra Lactobacillus helveticus R-52 e Bifidobacterium longum R-175 in associazione alla vitamina B5 detta “vitamina antistress”, che contribuisce alla riduzione di stanchezza ed affaticamento.

Si possono potenziare le difese immunitarie con probiotici specifici ed oligoelementi mirati- prosegue l’esperta-  In combinazione ai probiotici è ottimale il contributo dei beta Glucani ( polisaccaridi ricavati dal lievito con effetto positivo sulla mucosa  intestinale e sul sistema immunitario), ma anche del  Selenio, micronutriente essenziale per la protezione delle cellule dallo stress ossidativo, dello Zinco che contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario così come le vitamine B6 e  B12. Interessanti sono i fiori e frutti di Sambuco ricchi di flavonoidi  ad azione antiossidante, l’Acerola  fonte naturale di Vitamina C per il sostegno del sistema immunitario, così come la vitamina D. Per il recupero energetico in prevenzione e in convalescenza si segnala l’alga  Klamath , un’alga verde/azzurra  che cresce nelle acque incontaminate del lago Klamath in Oregon con il suo patrimonio di minerali , vitamine, enzimi ed acidi grassi rappresenta un ricostituente così efficace da essere considerato un superalimento. A fianco, l’estratto di arancia rossa, contrasta l’accumulo di radicali liberi e ottimizza l’efficienza immunitaria.

E’ buona regola equilibrare l’omeostasi intestinale e dell’intero organismo nutrendosi  in modo equilibrato, prediligendo  frutta, verdura e cereali integrali, – conclude la dr.ssa De Togni-cominciando con una sana colazione e arricchendo l’alimentazione con preziosi elettroliti  quali potassio, magnesio, rame, zinco che rendono il corpo meno vulnerabile a sintomi di sovraffaticamento.

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