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50 anni dalla strage di Piazza della Loggia. Con il Presidente della Repubblica, Brescia non dimentica. Assente il Presidente del Consiglio

Oggi 28 maggio, la città di Brescia e tutta l’Italia, ricorda lo scoppio terribile della bomba nascosta in un cestino portarifiuti e le vittime dell’attentato di matrice neofascista, che, in Piazza Loggia nel 1974, causò la morte di 9 persone e il ferimento di altre 102. Si stava svolgendo una manifestazione indetta dal Comitato antifascista e dai sindacati contro la violenza e il terrorismo che cercava di insinuarsi sempre nelle maglie dell’Italia democratica, innescando paura negli Italiani alla ricerca di una vita all’insegna della qualità e del benessere per tutti. 

In occasione del 50° anniversario della strage, la commemorazione si svolge alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con inizio alle 9.40 in Piazza della Loggia, e alle 10.12, scoccheranno gli 8 rintocchi delle campane con un minuto di silenzio. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sarà a Caivano, in provincia di Napoli, per inaugurare una piscina, legittimamente ma con una presenza elettorale forse più “semplice”.

La giornata di commemorazione si conclude alle 20 nella chiesa di San Francesco, in via San Francesco d’Assisi 1, con la 61ª edizione del festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo, con ingresso libero fino a esaurimento posti.

28 maggio 1974 – 28 maggio 2024Brescia commemora: Giulietta Banzi Bazoli 34 anni, Livia Bottardi Milani, 31 anni, Euplo Natali, 69 anni, Luigi Pinto, 25 anni, Bartolomeo Talenti, 56 anni, Alberto Trebeschi, 37 anni, Clementina Calzari Trebeschi, 31 anni, Vittorio Zambarda, 60 anni…

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo messaggio vuole rilanciare il messaggio democratico, in difesa delle ragioni della libertà, della dignità umana, contro ogni forma di violenza e nel ricordo del terrorismo e delle “zone d’ombra”, anche all’interno delle istituzioni e della politica, che contrassegnarono gli anni di piombo e della “strategia della tensione” e che oscurarono anche la ricerca della verità sulla strage di Piazza della Loggia, così come per Piazza Fontana, del 1969.

Quel tempo fu segnato dai conflitti nella politica, nelle istituzioni e nella società. Il referendum sul divorzio, aveva rilanciato il tema del pluralismo e della laicità dello Stato e ci fu chi on accettò il pluralismo nel segno di un confronto democratico scegliendo  l’intolleranza e la violenza.

La verità del lungo iter processuale, per la stage di Piazza della Loggia, arrivò solo nel 2017, condannando per strage il dirigente di Ordine nuovo, Carlo Maria Maggi, come organizzatore dell’eccidio, e il militante (e informatore del SID) Maurizio Tramonte, per concorso in strage. Non sono stati identificati gli esecutori materiali e non c’è stata nessuna condanna per i depistaggi messi in opera dal SID, pur ricostruiti in modo preciso… Gli altri imputati, tra cui Delfo Zorzi, il generale Francesco Delfino e l’ex segretario del MSI e fondatore del Centro Studi Ordine Nuovo, Pino Rauti, furono assolti.

«Celebrare questo avvenimento cinquant’anni dopo è estremamente importante, e non sarà un esercizio di retorica, se sapremo riscoprire le ragioni di chi andò in piazza allora, e come alla violenza del terrorismo Brescia seppe reagire senza altra violenza ma restando nella democrazia, e come iniziammo un cammino per interrogarci sulle radici della violenza, e costruire una memoria pubblica che sa accogliere le vittime di ogni violenza e di ogni terrorismo, ascoltare le loro ragioni e le loro storie, lette sempre nella luce dei valori della Costituzione. Perciò è bello che ci sia il Presidente Mattarella che con la sua storia, la sua personalità e sensibilità, sa testimoniare e trasmettere credibilmente i valori della Costituzione» – afferma Manlio Milani, presidente dell’Associazione “Familiari dei Caduti della strage di piazza della Loggia”, e della Casa della Memoria di Brescia, che era in piazza, cinquant’anni fa, e nell’attentato perse sua moglie, Livia Bottardi.

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