Sono 20 mila gli occupati in meno nel 2020 a Milano, pari al -1,3% rispetto all’anno precedente. È l’effetto del Covid-19, che ha colpito l’economia della città più di altri territori, anche a causa di una presenza maggiore dei servizi alla persona e delle attività legate all’accoglienza e al turismo.
E’ quanto emerge da una analisi del Centro Studi di Assolombarda.
Stringendo lo sguardo sui settori, la maggiore perdita occupazionale si concentra nei comparti che hanno riscontrato le maggiori flessioni in termini di fatturato e attività: quasi -18mila occupati nel commercio, alberghi e ristoranti e -9mila circa nei servizi. Al contrario, aumentano i lavoratori nell’industria (+4mila) e nel settore residuale che include logistica, costruzioni e agricoltura (+3mila).
Particolarmente colpiti dalla crisi Covid sono i giovani: nella media del 2020 il tasso di occupazione tra i 15 e i 24 anni scende al 18,9% (dal 21,4% nel 2019) e in parallelo il tasso di disoccupazione giovanile sale al 22,0% (dal 18,1%), invertendo bruscamente la progressiva diminuzione dal picco del 34,1% toccato nel 2014. (ANSA).