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Tamburi (TIP) al PalaEventi di Banca di Piacenza: made in Italy garanzia di successo, ma c’è da lavorare per mantenere il livello di eccellenza

Evento dedicato alle Pmi ed al Made in Italy alla Banca di Piacenza. Molto atteso l’intervento di Giovanni Tamburi, presidente e a.d. della Tamburi Investment Partners, che ha relazionato sulle strategie d’investimento per eccellenze industriali italiane, interagendo con il direttore generale dell’Istituto di credito di via Mazzini, Angelo Antoniazzi, e con gli impenditori presenti in sala.

“L’economia italiana ha fatto progressi negli ultimi 30-40 anni. Contrariamente alle previsioni, nel 2023 non abbiamo subito una recessione, l’inflazione non ha causato alcun danno e una politica dei tassi alti sarebbe auspicabile. Dal punto di vista imprenditoriale, abbiamo il know how e lo spirito imprenditoriale per riuscire a superare i periodi di crisi. Le basi del tessuto imprenditoriale italiano sono solide e, in generale, le cose vanno bene fino al cancello dell’azienda. Tuttavia, mancano i sostegni necessari a livello di infrastrutture e non esiste una vera politica industriale nazionale, come se quasi lo Stato sembrasse ostile alle imprese. L’unico supporto concreto proviene occasionalmente dalle “mancette” Manca dunque una strategia di lungo respiro.”

Tamburi poi ha presentato la sua azienda: “La Tamburi Investment Partners (TIP) è un’azienda indipendente focalizzata sulla consulenza e basata su investimenti diretti e tramite club deal per oltre 5 miliardi di euro. TIP aiuta le imprese a crescere, a diventare grandi ed a consolidarsi come leader nei loro settori, ma anche a mantenere la leadership conquistata nel lungo periodo superando periodi di crisi. TIP si dedica a guidare le aziende alla quotazione in Borsa ed a sostenere i loro obiettivi di crescita ed espansione attraverso la strategia di investimenti mirati a medio-lungo termine. Nell’ottica di rispetto delle strategie individuali degli imprenditori, TIP  partecipa nella compagine azionaria con quote di minoranza e si prefigge di affiancare attivamente i manager delle aziende partecipate nel loro percorso di sviluppo. Le aziende del portafoglio TIP, composto da una trentina di società, includono grandi nomi come Amplifon, Moncler, OVS, Sesa, Eataly, Hugo Boss, Alpitour, Apoteca Natura, Azimut, Interpump Group e Investindesign (partecipata in Italian Design Brand). L’obiettivo di TIP è quello di conseguire risultati positivi a lungo termine, come risulta dai total return degli ultimi 10 anni (334,3%) e dai total return annui (33,4%), nonché dalla media annua di total return composto degli ultimi 10 anni (15,9%) e dal total return previsto per il 2023 (28,6%), sostenuti peraltro da una performance borsistica di rilievo degli ultimi 10 anni (275,1%). TIP dimostra così di essere un partner affidabile e competente per le aziende che cercano un investitore attento e lungimirante. Nel corso dei primi nove mesi dell’anno scorso, gli investimenti in equity hanno sfiorato un impegno per 108,3 milioni di euro. A ciò va aggiunto che, come una piccola ma potente “boutique d’affari”, TIP può disporre di un tesoretto di ben 1,1 miliardi di euro pronti a essere impiegati per mirati obiettivi di investimento. In altre parole, siamo pronti ad agire e soddisfare ogni esigenza degli investitori più esigenti.”

Qual è dunque il segreto del successo in situazioni complesse? «Serve coraggio, un pizzico di follia, l’intuito per scovare le potenzialità di un imprenditore, anche guardandolo dritto negli occhi. Le relazioni personali con l’imprenditore sono essenziali. E poi, bisogna saper metterci la faccia, sempre».

Il dott. Tamburi prosegue raccontando alcuni casi di successo che sembravano impossibili da raggiungere date le situazioni di partenza, come ad esempio l’acquisizione di OVS «È stata una scommessa con me stesso. Volevo scoprire cosa si potesse fare per rigenerare un’azienda con 1.500 negozi in tutto il territorio. In tre anni, con uno sforzo davvero notevole, abbiamo acquisito 10 marchi ed abbiamo creato un sistema impresa che coccola i clienti, raggiungendo bilanci record»; un altro caso di successo è rappresentato da Alpitour:«Anche in questo caso, è stato necessario coraggio e follia: in piena pandemia abbiamo investito molte risorse in tecnologia, acquisito 14-15 marchi sfidando concorrenti che andavano in fallimento a causa della situazione di stallo nel turismo. La scommessa? Investire in aziende leader garantisce la vittoria, sempre.”

Ancora qualche esempio: Moncler, che ha triplicato il numero dei suoi negozi negli ultimi undici anni, con  un utile netto straordinario di 53 milioni nonostante una posizione debitoria di rilievo che sta progressivamente diminuendo. O ancora  Sesa, la compagnia specializzata in innovazione tecnologica per le aziende, ha portato a termine circa 40 acquisizioni in soli 5-6 anni dimostrando un coraggio imprenditoriale senza pari. Infine, Interpump Group, il più grande produttore mondiale di pompe per acqua ad alta pressione, di cui TIP è partner fin dalla fondazione che risale a 21 anni fa, durante i quali sono state fatte 41 acquisizioni.

 

Negli ultimi tempi, TIP ha dedicato molta attenzione all’arredamento e al design. “Con una quota del 50,69% nella proprietà di Investindesign, che a sua volta detiene il 46,96% di Italian Design Brand, abbiamo intensificato la nostra attività in questo settore. Mi piace far crescere le nostre aziende, ma ho anche il desiderio di costruire case, oltre che la passione per il design, l’illuminazione e l’arredamento sono elementi essenziali per questo scopo e sono da sempre uno dei biglietti da visita riconoscibili del Made in Italy. Siamo pionieri mondiali in questi settori e abbiamo unito 11 aziende in un centro di design italiano in soli 4-5 anni. Abbiamo completato un progetto difficile, ma molto interessante, rispettando sempre le peculiarità ed il core business di ogni singola impresa”. In relazione al design, il dottor Tamburi ha menzionato il designer Davide Groppi, originario di Piacenza (che si trovava nell’uditorio) con cui sta collaborando da qualche tempo. “Basta guardare la luce nei suoi occhi quando sta progettando la sua prossima lampada per capire subito che otterremo un grande lavoro. E’ la passione tutta italiana che ha reso il Made in Italy un fattore di successo in tutto il mondo. Non c’è un settore dove l’innovazione e la leadership italiana non abbiano lasciato il segno. Come mantenere questa leadership? In generale, gli imprenditori possono fare moltissimo allargando il loro orizzonte ed aprendosi agli scenari internazionali. Come? Ad esempio inviando i loro figli a studiare in scuole internazionali. Le nuove generazioni devono guardare all’azienda di famiglia con maggiore rispetto e meno autorità”.

L’intervento di Tamburi è stato naturalmente spunto per un dibattito, stimolato dalle domande del Direttore Generale di Banca di Piacenza Angelo Antoniazzi e dagli imprenditori presenti in sala, sui temi dei patti di famiglia (dubbi specie sull’approccio “filosofico”), del welfare aziendale (diventato tema fondamentale dallo scoppio della pandemia, sono sempre meno i dipendenti che vogliono lavorare in azienda), del recupero della produttività (priorità prima della pandemia ed a maggior ragione adesso), e del tema delle retribuzioni, quanto mai attuale, con la conclusione che occorre la presa di coscienza che il livello retributivo è ancora troppo basso e che il dipendente pagato bene è un dipendente che lavora più e meglio.

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