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Bergamo: l’asessore Franco dice che oltre agli sforzi della Regione Lombardia sulle politiche abitative serve coinvolgere altre istituzioni

Non solo interventi sugli immobili, ma anche una cura a una dimensione dell’abitare più complessa. È quella rappresentata dall’assessore alla Casa e Housing sociale Paolo Franco intervenuto al convegno tenutosi presso Palazzo Frizzoni a Bergamo dal titolo ‘Casa, sì ma quale? Domanda e offerta abitativa tra politiche pubbliche, mercato e terzo settore’.

“Un’attenzione – ha ricordato l’assessore Franco – che prende forma attraverso numerose progettualità, alcune delle quali rappresentano un cambio di passo delle politiche abitative con cui siamo andati oltre agli investimenti sugli alloggi per i quali solo a Bergamo abbiamo investito 120 milioni di euro. È la ‘Missione Lombardia’ per la quale abbiamo chiesto il coinvolgimento anche delle altre istituzioni. Intervenire su un’immobile, senza che questo abbia una serie di servizi, a cui altre istituzioni devono provvedere, non è sufficiente per assegnare quella dignità abitativa che ci siamo posti come obiettivo. Parlo ad esempio della pianificazione urbanistica, dei trasporti e dei servizi”.

I TEMPI DELLE ASSEGNAZIONI – “Per fare questo serve la capacità di fare le cose insieme – ha proseguito Franco – rispettando ruoli e tempistiche. Tempi che noi stiamo accorciando, dando un significativo impulso in particolare alle assegnazioni. La mia unica preoccupazione è che non tutti i Comuni stiano svolgendo lo stesso lavoro di riduzione dei tempi. Nel comune di Bergamo gli alloggi assegnati complessivamente nei primi dieci mesi del 2023 sono 83, di cui 73 assegnati da Aler e 10 dal Comune.

LA SFIDA PER IL MIX ABITATIVO – “Con la ‘Missione Lombardia’, anche sul territorio bergamasco – ha aggiunto Franco – sono stati attivati cantieri, efficientato sotto il profilo energetico edifici, promosso progetti orientati alla qualità dell’abitare e alla sicurezza, attivato iniziative di welfare residenziale e di prossimità, sostenuto affitti per le famiglie più bisognose, ma anche reso disponibili immobili per quei casi in cui, pur riuscendo ad avere un’entrata economica, non è possibile accedere a una soluzione abitativa. Lo abbiamo fatto con un progetto rivolto alle famiglie con Isee compreso tra i 10.000 e 16.000 euro”.

“Tutte iniziative – ha concluso Franco – che si inseriscono in una sfida per il futuro: il mix abitativo diffuso. E sarà possibile attraverso le linee guida dell’Housing Sociale che abbiamo approvato: apertura ai Comuni e alle Aler, cambio della percentuale degli alloggi inseriti in programmi di valorizzazione e alloggi di proprietà di cooperative a proprietà indivisa concesse in godimento. Da qui possiamo partire per ampliare la sfida con il senior housing (appartamenti con servizi in comune, dalla palestra alla lavanderia, all’assistenza sociosanitaria commisurata alle condizioni del fragile) e il co-housing, fino alla promozione di una cultura del caregiving diffusa che, se sviluppata a livello condominiale, territoriale e comunitario, rende i luoghi sicuri e confortevoli”.

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