“Non abbiamo mai rettificato i nostri dati, abbiamo risposto a una richiesta dell’Iss. C’era qualcosa nell’algoritmo” di calcolo dell’Rt “che non andava”. Dunque tutti gli algoritmi anche delle altre Regioni potrebbero essere sbagliati? “E’ molto probabile, ma non è un problema nostro. Se altri hanno subito vantaggi o svantaggi non ne ho la più pallida idea e non mi interessa”. Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana in un punto stampa convocato a bruciapelo nel pomeriggio al culmine di una violenta polemica col governo sulle responsabilita’ del calcolo sbagliato dell’indice di contagio da Covid. La scorsa settimana la Lombardia era in zona rossa, da oggi è arancione.
L’ordinanza firmata ieri notte dal ministro Speranza che ha riportato la regione in zona arancione non riporta dunque il sereno tra governo e la Regione. “Non riconoscerò mai un fatto che non è sostanzialmente vero”, ha aggiunto Fontana lamentando le richieste di governo e Istituto superiore di sanità di “ammettere l’errore”. “Non c’è stato nessun errore nella comunicazione dei dati, la nostra collaborazione e’ stata chiara, trasparente e lineare e quella modifica e’ stata chiesta da Iss. E’ brutto quello che sta succedendo, quando veniamo accusati ingiustamente non ci stiamo piu’”. A dar man forte a Fontana anche la vicespresidente Letizia Moratti che ha lamentato il no del governo alla sua richiesta di una stop di 48 ore, avanzata la scorsa settimana per approfondire i dati: “Ho l’abitudine di studiare dati e di approfondirli prima di prendere decisioni. Mi sono accorta subito che c’erano dati non valutati adeguatamente da ministero in quelli inviati dalla Regione. Avevo chiesto una sospensione di 48 ore per non entrare in zona rossa. Dal ministro nessuna risposta””. Quali dati da confrontare? “Quelli relativi all’Rt e al numero di contagi per 100 mila abitanti che era di parecchio inferiore a molte regioni e sotto la media nazionale e i dati relativi all’ospedalizzazione. Qualcosa non era corretto nell’ RT, abbiamo chiesto un leale confronto per capire. Non ci e’ stato concesso. Solo una settimana dopo essere stati messi erroneamente in zona rossa il governo ha capito e accettato le nostre istanze”.
“E se siamo arancioni- ha proseguito Moratti- è perché noi con grande lealtà e correttezza abbiamo instaurato un dialogo con i tecnici del ministero. Pretendevano che dicessimo che era stato errore nostro. Erano dati corretti. Non abbiamo potuto accettare per la dignita’ della regione e l’impatto della zona rossa sulla nostra regione”. Moratti ha parlato di “danno enorme per la nostra regione, per questo motivo andremo avanti con tutte le azioni necessarie per dimostrare la ragione che abbiamo”.
SPERANZA: “LOMBARDIA HA TRASMESSO DATI ERRATI POI RETTIFICATI“
“La relazione dell’Istituto Superiore di Sanità è chiarissima. La Regione Lombardia, avendo trasmesso dati errati, ha successivamente rettificato i dati propedeutici al calcolo del Rt e questo ha consentito una nuova classificazione. Senza l’ammissione di questo errore non sarebbe stato possibile riportare la Regione in zona arancione. Questa è la semplice verità. Il resto sono polemiche senza senso che non fanno bene a nessuno. Soprattutto a chi le fa”. Lo dichiara il ministro della Salute, Roberto Speranza.
fonte agenzia Dire.it