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CONFARTIGIANATO IMPRESE VARESE E INTESA SANPAOLO: ACCORDO DI COLLABORAZIONE PER FAR CRESCERE LE AZIENDE DEL TERRITORIO

  • La collaborazione presentata alle imprese associate nella sede di Gallarate del Gruppo Confartigianato Artser
  • Al centro del protocollo nuove linee di credito supportate da un plafond nazionale di cinque miliardi di euro, finanziamenti innovativi per transizione sostenibile e digitalizzazione, iniziative per l’accesso ai fondi del Pnrr, sostegno per il rincaro di materie prime ed energia. Previste soluzioni evolute per i pagamenti digitali

 

Intesa Sanpaolo e Confartigianato Imprese Varese hanno siglato questo pomeriggio un accordo di collaborazione per promuovere gli investimenti delle imprese associate e sostenerle in un rilancio diffuso e solido, con misure di sostegno ad hoc.

Il protocollo si inserisce nella partnership tra il Gruppo bancario e Confartigianato Imprese e individua una serie di misure e interventi, finanziari e non solo, coerenti con le misure del PNRR e finalizzati ad agevolare gli investimenti e i processi di innovazione, digitalizzazione, sostenibilità, efficientamento energetico, valorizzazione del capitale umano.

Una collaborazione presentata nel dettaglio nella sede di Gallarate del Gruppo Confartigianato Artser nell’ambito dell’incontro “Il nuovo scenario economico per le piccole imprese”. Ad introdurre i lavori Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese e Gianluigi Venturini, direttore regionale Lombardia Nord Intesa Sanpaolo. A seguire Enrica Spiga, economista della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, ha illustrato lo scenario e i trend in atto nel comparto regionale e provinciale, mentre Roberto Spinucci, direttore commerciale retail Lombardia Nord Intesa Sanpaolo, è entrato nel dettaglio dell’accordo.

Al centro del protocollo l’accelerazione della transizione sostenibile, attraverso finanziamenti circular economy e S-Loan (Sustainability Loans), linee di finanziamento a medio-lungo termine che prevedono un innovativo meccanismo di premialità sui tassi in base al raggiungimento di determinati obiettivi in ambito ESG; e il sostegno alla crescita e alla digitalizzazione, grazie ai finanziamenti DLoan (Digital Loans), anche in questo caso con una riduzione di tasso legata all’impegno dell’azienda a investire sulle soluzioni digitali, e a una rete di partner specializzati che facilitano l’evoluzione delle relazioni con clienti e fornitori (es. piattaforme di e-commerce e pagamenti digitali) e i processi aziendali (es. soluzioni hardware e software per digitalizzare i dati aziendali, polizze e soluzioni per mitigare il cyber-risk).

Nell’arco del PNRR il Gruppo Intesa Sanpaolo mette a disposizione 410 miliardi di euro, dei quali 120 per le Pmi, con un’ampia gamma di soluzioni di finanziamento che integrano le agevolazioni pubbliche, e strumenti per favorire l’utilizzo dei fondi, tra cui la piattaforma web Incent Now, frutto della collaborazione con Deloitte, cui le aziende clienti possono accedere gratuitamente per individuare rapidamente, da un unico punto di accesso, le migliori opportunità relative alle misure e ai bandi del PNRR sulla base del proprio profilo, settore di attività e territorio, raccogliendo le informazioni utili per presentare i propri progetti di investimento e concorrendo all’assegnazione dei fondi pubblici.

Sempre in questo ambito si inserisce il plafond di 76 miliardi di euro a livello nazionale confermato di recente da Intesa Sanpaolo per favorire gli investimenti delle imprese in fonti rinnovabili e accelerare la transizione energetica e sostenibile, anche attraverso iniziative che incentivano la creazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) promuovendo sui territori la diffusione di modelli di produzione e condivisione dell’energia rinnovabile. Anche nell’accordo con Confartigianato Varese sono previste misure per aiutare le imprese del territorio a fronteggiare i maggiori costi legati ai rincari energetici e ridurre la dipendenza energetica, abbinabili alla garanzia Sace Green all’80% che consente di allungare la durata dei finanziamenti fino a 20 anni, con tre anni di preammortamento.

Altre iniziative distintive riguardano infine il sostegno alla nuova imprenditoria e all’imprenditoria femminile; soluzioni di tutela e protezione da un’ampia gamma di rischi sia di impresa che delle persone; valorizzazione del capitale umano attraverso formazione e strumenti di welfare aziendale; noleggio di un’ampia possibilità di beni strumentali di Intesa Sanpaolo Rent Foryou, per le aziende che intendono effettuare investimenti senza impegnare capitale, sostenendo solo il costo del canone.

Davide Galli, presidente Confartigianato Varese, commenta: «L’accesso al credito per favorire lo sviluppo le piccole imprese e il sostegno alla transizione ecologica sono fondamentali per assicurare una continuità operativa e competitiva e per portare le piccole e medie imprese a rimanere saldamente inserito in filiere che stanno cambiando rapidamente. Cogliamo questa occasione con estremo favore anche perché, finalmente, siamo di fronte a iniziative pensate a misura di piccole e medie imprese, che spesso faticano ad accedere al credito. Di contro dobbiamo tutti remare affinché questo patrimonio di conoscenza, know how e occupazione non si disperda a causa dei cambiamenti in corso nel mercato».

Gianluigi Venturini, Direttore Regionale Lombardia Nord Intesa Sanpaolo: «Le imprese ci chiedono misure efficaci in un percorso di crescita e di sviluppo sostenibile: insieme a Confartigianato Imprese Varese abbiamo individuato nuove opportunità per le imprese associate, con particolare riguardo a quelle di minori dimensioni su cui si concentra il tessuto imprenditoriale locale. Per Intesa Sanpaolo è prioritario sostenere l’economia locale sia con la liquidità necessaria per affrontare le sfide della transizione in atto, sia finanziando gli investimenti strategici, coerenti con le missioni del PNRR ed essenziali per rimanere competitivi. In Lombardia per favorire l’accesso al credito abbiamo siglato oltre 200 contratti filiera, che coinvolgono 4.200 fornitori per un giro d’affari di oltre 24 miliardi di euro e, ad oggi, abbiamo supportato con 1,8 miliardi di euro gli investimenti finalizzati al raggiungimento di obiettivi ESG e in circular economy e sono già 800 le imprese lombarde nostre clienti che si sono aggiudicate un bando PNRR grazie al nostro supporto».

Trend e scenari delle imprese artigiane della Lombardia

A cura della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

L’economia italiana si sta dimostrando più resiliente di quanto atteso. Il manifatturiero può contare su una diversificazione delle produzioni particolarmente alta e su filiere corte e ramificate a livello locale, nonché su una forte cultura artigiana. La crescita italiana deve molto al turismo e alla ripresa del settore delle costruzioni che è stata favorita dai generosi incentivi. Nei prossimi mesi gli investimenti in costruzioni saranno frenati dal combinato disposto dei rialzi dei tassi e della minore generosità degli incentivi fiscali, ma un sostegno arriverà dal consistente volume di arretrati e dalla cantierizzazione delle opere infrastrutturali in programma.

Anche nel 2023 l’Italia saprà crescere più della media europea: secondo le nostre ultime proiezioni, il Pil italiano è atteso crescere dell’1,2%. Resta dunque un quadro tutto sommato positivo, nonostante la grande incertezza che contraddistingue l’attuale scenario economico e la grande varietà di risultati, in funzione del settore di specializzazione e del posizionamento qualitativo delle imprese artigiane.

Unioncamere conta quasi 1,3 milioni di imprese artigiane in Italia, che danno lavoro a più di 2,6 milioni di addetti. Nel territorio lombardo le imprese artigiane sono più di 230mila, di cui 19.804 si trovano in provincia di Varese. Circa un quinto delle imprese artigiane sono attive nel manifatturiero, il 40% nella filiera delle costruzioni e la parte restante nei servizi.

In prospettiva, tra le imprese artigiane potrà sperimentare un buon andamento economico-reddituale chi si rivolge alle fasce più ricche della popolazione; chi può contribuire ad efficientare la catena logistica, chi può consentire la riduzione dei consumi energetici domestici e nell’industria, chi può facilitare il potenziamento della connettività di abitazioni e fabbriche. Maggiori criticità interesseranno le altre imprese.

Alcune priorità andranno necessariamente affrontate dalle imprese artigiane. Su tutti il digitale, soprattutto per aumentare la connessione con la clientela, sia famiglie che imprese; non meno importanti saranno gli investimenti in sostenibilità e nelle rinnovabili per aumentare l’autosufficienza energetica (dove le imprese artigiane sono in ritardo); sarà poi fondamentale saper rinnovare le competenze, favorendo il passaggio generazionale della governance e delle maestranze, anche facendo leva su adeguate politiche di welfare aziendale.

Nei prossimi anni saranno questi i temi che dovranno essere al centro dell’agenda delle Pmi che potranno contare sulla spinta del Pnrr, i cui risvolti sono però ancora poco conosciuti soprattutto dagli attori economici più piccoli.

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