A partire dal 1998, e con continuità tra il 2012 e il 2022, nel contesto dell’indagine multiscopo “Aspetti della vita quotidiana” l’Istat rileva la percezione dei cittadini rispetto alle tematiche ambientali. Negli ultimi anni tale quadro informativo è stato ampliato introducendo una batteria di quesiti relativi ai comportamenti ecocompatibili.
I comportamenti della popolazione, gli stili di vita, le opinioni e gli atteggiamenti che li condizionano hanno un grande impatto sulla sostenibilità ambientale. Lo studio di tali comportamenti, che assume rilevanza in termini di sostenibilità ambientale, benessere sociale e qualità della vita, genera un set informativo a disposizione delle scelte di politica ambientale.
Nel 2022 i cambiamenti climatici si confermano al primo posto tra le preoccupazioni per l’ambiente: così si esprime oltre la metà della popolazione di 14 anni e più (56,7%). Seguono i problemi legati all’inquinamento dell’aria, avvertiti dal 50,2%.
Al terzo posto, leggermente distaccata, si colloca la preoccupazione per lo smaltimento e la produzione dei rifiuti (40,0% delle persone di 14 anni e più). L’inquinamento delle acque (38,1%), l’effetto serra e il buco nell’ozono (37,6%) sono percepiti come ulteriori fattori di rischio ambientale a livello globale.
Gli altri problemi ambientali preoccupano meno di tre persone su dieci; in fondo alla graduatoria vi sono le preoccupazioni che coinvolgono una quota ristretta di persone (circa 1 persona su 10), come l’inquinamento elettromagnetico, le conseguenze del rumore sulla salute e la rovina del paesaggio. Quest’ultima è una preoccupazione in crescita nelle regioni del Nord ed è percepita in maniera più forte nelle regioni a vocazione turistica, ad esempio in Trentino-Alto Adige, oppure in regioni industrializzate come la Lombardia.