Il 18 giugno in quel di Cornaredo, alle porte di Milano, si terrà un importante stage di Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu al termine del quale seguiranno degli Esami. Lo stage organizzato dal Maestro Luca Matteucci responsabile del Dojo Fudoshin, sarà condotto dal Maestro Sergio Mor Stabilini 7° Dan Menkyo Okuden linea Hatakeyama Ha, nonché Presidente dell’Associazione JITAKYOEI BUDO & WUSHU Università Europea Arti Marziali e Cultura Orientale.
Noi oggi abbiamo il piacere di intervistarli per sapere qualcosa di più su questa antica disciplina che in italiano suona come Scuola della luminosa via ispirata dagli Dei al tempio Shintoista di Katori e che in Giappone è tesoro nazionale della cultura e dell’arte.
Maestro Matteucci, il 18 giugno a Cornaredo come si svolgerà lo stage e a chi è aperto? “Lo stage si apre e comincia come tutte le lezioni di Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu dal 1447 ad oggi. Tutti, principianti ed avanzati, iniziano con le forme di base, le guardie, i suburì e a seguire il keiko per livelli, ognuno con le proprie conoscenze acquisite; con i neofiti invece verrà usata un’attenzione speciale, inusuale ai nostri giorni, infatti chi conduce lo stage si dedicherà a loro come un genitore affettuoso ma severo.”
Sembra un mondo affascinante e anacronistico, al tempo stesso, quello della vostra pratica marziale; M° Matteucci, chi sono le persone che si rivolgono a voi e come potete insegnare nel terzo millennio l’antica arte dei Samurai risalente alla metà del 1400? “Non bisogna vedere il Katori come una scuola arcaica, ma come una via estremamente moderna. Che richiede regole e principi di educazione ormai perduti. Le persone infondo cercano certezze, all’interno del metodo didattico del Katori possono trovarle. Credo che chi si avvicina al Katori sia una persona estremamente romantica, una persona che riconosce nello spirito dei samurai un’etica e un’aura quasi mistica, forse perduta. Insegnarlo è una sfida con se stessi poiché, a prescindere dal gesto fisico dell’allievo, la difficoltà è arrivare nel suo profondo per accendere la fiamma della curiosità e della voglia di scoprire e studiare questa arte.
M° Mor Stabilini, la pratica del T.S.K.S.R. permette di conoscere e apprezzare le tecniche da guerra degli antichi samurai e nel contempo studiarne l’arte, la filosofia e la strategia militare. Saper utilizzare la katana, metaforicamente parlando, quanto può incidere sulla conduzione dell’esistenza nella nostra epoca? “Saper utilizzare la katana aumenta lo spirito volitivo, la precisione nel fare e la dedizione all’arte.”
Domenica 18 alcuni praticanti saranno esaminati per acquisire un livello superiore, vedremo gli avanzati utilizzare la spada, che è l’arma fondamentale della pratica, ma anche il BO (bastone), la NAGINATA (alabarda), il KODACHI (spada corta) e lo YARI (lancia). L’esame consiste nell’eseguire con un compagno le varie forme di combattimento prestabilite, sono previsti inoltre dei kata di IAIDO (l’arte di estrarre la spada). M° Mor Stabilini, sembrano davvero tante abilità, quanto è difficile proseguire su questa via? “ Le abilità del Katori sono molteplici poichè ci si cimenta con diverse armi. Lo spirito di sacrificio è necessario per comprendere queste abilità. I risultati che si ottengono tuttavia, non sono unicamente tecnici ma profondamente interiori a livello inconscio”.
L’appuntamento coi Samurai e la loro antica arte è domenica 18 giugno a Cornaredo presso la Palestra Muratori di Via L. da Vinci 34.
a cura di Luisa Cozzi