Vent’anni di scrittura in versi, edita e inedita, selezionati e raccolti in questa antologia, vero e proprio resoconto letterario ed esistenziale, esaustivo repertorio di un autore appartato quanto intenso, di una poesia asciutta che il timbro del testimone e riesce negli anni a mantenersi felicemente lontana, nella sua musicale sobrietà da facili esche, ammiccamenti e colpi a effetto.
Ogni parola è scelta con cura. Ogni verso adagiato sulla carta con eleganza (Fabio Simonelli, Poesia). Sono parole che rendono seria la questione del perché si scrive e del perché si vive (Pierangela Rossi, Avvenire). Il passo del respiro come scomposta e inevitabile preghiera per ristabilire a ogni gesto quotidiano la sacralità (Franco Manzoni, La Lettura)
Giovanni Granatelli è nato a Catania nel 1965 ma vive sin da bambino a Milano dove lavora da sempre nel mondo dell’editoria. Tra i suoi libri Musica questuante (Nino Aragno, 2014, Premio Tra Secchia e Panaro, Premio Città di Arcore, Premio il Meteo di Guido Gozzano) e il più recente Un tentativo di gioia (Nardini, 2021, selezione Premio Camaiore)
Assemblaggi e sdoppiamenti sono solitamente termini poco associati alla parola, indicano gesti concreti che lavorano con la materia, che si offre con la sua inerzia e potenza come fa il mondo. L’assemblaggio non è indistinta mescolanza e lo sdoppiamento non è semplice scissione. Quello che si traccia confini di uno spazio aperto nel quale trovano luogo le forme di ciò che sta accadendo al linguaggio poetico, non solo all’interno di ogni singola proposta ma nel paesaggio complessivo che i diversi testi compongono. Movimenti simili e dissimili, sovrascritture in controluce che lasciano spazi bianchi in attesa di ulteriori impressioni.