sabato, Novembre 23, 2024
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Mattarella: “2021 anno della sconfitta del virus e della ripresa”

Il 2021 deve essere l’anno della sconfitta del virus e il primo della ripresa. Un anno in cui ciascuno di noi e’ chiamato anche all’impegno di ricambiare quanto ricevuto con gesti gratuiti, spesso da sconosciuti. Da persone che hanno posto la stessa loro vita in gioco per la nostra, come e’ accaduto con tanti medici e operatori sanitari”. Cosi’ il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di auguri di fine anno dal Quirinale.

“Ci siamo ritrovati nei gesti concreti di molti- aggiunge Mattarella- Hanno manifestato una fraternita’ che si nutre non di parole bensi’ di umanita’, che prescinde dall’origine di ognuno di noi, dalla cultura di ognuno e dalla sua condizione sociale. È lo spirito autentico della Repubblica. La fiducia di cui abbiamo bisogno si costruisce cosi’: tenendo connesse le responsabilita’ delle istituzioni con i sentimenti delle persone. La pandemia ha accentuato limiti e ritardi del nostro Paese. Ci sono stati certamente anche errori nel fronteggiare una realta’ improvvisa e sconosciuta. Si poteva fare di piu’ e meglio? Probabilmente si’, come sempre. Ma non va ignorato neppure quanto di positivo e’ stato realizzato e ha consentito la tenuta del Paese grazie all’impegno dispiegato da tante parti. Tra queste le Forze Armate e le Forze dell’Ordine che ringrazio. Abbiamo avuto la capacita’ di reagire. La societa’ ha dovuto rallentare ma non si e’ fermata. Non siamo in bali’a degli eventi. Ora dobbiamo preparare il futuro. Non viviamo in una parentesi della storia. Questo e’ tempo di costruttori. I prossimi mesi rappresentano un passaggio decisivo per uscire dall’emergenza e per porre le basi di una stagione nuova”.

“NON AMMESSE DISTRAZIONI, L’ITALIA HA LE CARTE IN REGOLA”

Non sono ammesse distrazioni. Non si deve perdere tempo. Non vanno sprecate energie e opportunita’ per inseguire illusori vantaggi di parte. E’ questo quel che i cittadini si attendono”, ha aggiunto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di auguri di fine anno dal Quirinale.

“La sfida che e’ dinanzi a quanti rivestono ruoli dirigenziali nei vari ambiti, e davanti a tutti noi- sottolinea il presidente- richiama l’unita’ morale e civile degli italiani. Non si tratta di annullare le diversita’ di idee, di ruoli, di interessi ma di realizzare quella convergenza di fondo che ha permesso al nostro Paese di superare momenti storici di grande, talvolta drammatica, difficolta’. L’Italia ha le carte in regola per riuscire in questa impresa. Ho ricevuto in questi mesi attestazioni di apprezzamento e di fiducia nei confronti del nostro Paese da parte di tanti Capi di Stato di Paesi amici. Nel momento in cui, a livello mondiale, si sta riscrivendo l’agenda delle priorita’, si modificano le strategie di sviluppo ed emergono nuove leadership, dobbiamo agire da protagonisti nella comunita’ internazionale. In questa prospettiva sara’ molto importante, nel prossimo anno, il G20, che l’Italia presiede per la prima volta: un’occasione preziosa per affrontare le grandi sfide globali e un’opportunita’ per rafforzare il prestigio del nostro Paese”.

“GRAZIE A PAPA FRANCESCO, TESTIMOME DI SPERANZA”

Esprimo un ringraziamento a Papa Francesco per il suo magistero e per l’affetto che trasmette al popolo italiano, facendosi testimone di speranza e di giustizia. A lui rivolgo l’augurio piu’ sincero per l’anno che inizia”.

“QUESTO IL MIO ULTIMO ANNO DA PRESIDENTE”

“Care concittadine e cari concittadini, quello che inizia sara’ il mio ultimo anno come Presidente della Repubblica. Coincidera’ con il primo anno da dedicare alla ripresa della vita economica e sociale del nostro Paese. La ripartenza sara’ al centro di quest’ultimo tratto del mio mandato. Sara’ un anno di lavoro intenso. Abbiamo le risorse per farcela”.

“VACCINARSI È UN DOVERE, IO LO FARÒ”

Nella prima fase della pandemia “quando ancora erano pochi gli strumenti a disposizione per contrastare il virus, la reazione alla pandemia si e’ fondata anzitutto sul senso di comunita’. Adesso stiamo mettendo in atto strategie piu’ complesse, a partire dal piano di vaccinazione, iniziato nel medesimo giorno in tutta Europa”. Cosi’ il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di auguri di fine anno dal Quirinale.

“Inoltre, per fronteggiare le gravi conseguenze economiche –  aggiunge- sono in campo interventi europei innovativi e di straordinaria importanza. Mai un vaccino e’ stato realizzato in cosi’ poco tempo. Mai l’Unione europea si e’ assunta un compito cosi’ rilevante per i propri cittadini. Per il vaccino si e’ formata, anche con il contributo dei ricercatori italiani, un’alleanza mondiale della scienza e della ricerca, sorretta da un imponente sostegno politico e finanziario che ne ha moltiplicato la velocita’ di individuazione. La scienza ci offre l’arma piu’ forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi. Ora a tutti e ovunque, senza distinzioni, dovra’ essere consentito di vaccinarsi gratuitamente: perche’ e’ giusto e perche’ necessario per la sicurezza comune. Vaccinarsi e’ una scelta di responsabilita’, un dovere. Tanto piu’ per chi opera a contatto con i malati e le persone piu’ fragili. Di fronte a una malattia cosi’ fortemente contagiosa, che provoca tante morti, e’ necessario tutelare la propria salute ed e’ doveroso proteggere quella degli altri, familiari, amici, colleghi. Io mi vaccinero’ appena possibile, dopo le categorie che, essendo a rischio maggiore, debbono avere la precedenza. Il vaccino e le iniziative dell’Unione Europea sono due vettori decisivi della nostra rinascita. L’Unione europea e’ stata capace di compiere un balzo in avanti. Ha prevalso l’Europa dei valori comuni e dei cittadini. Non era scontato.  Alla crisi finanziaria di un decennio or sono l’Europa rispose senza solidarieta’ e senza una visione chiara del proprio futuro.  Gli interessi egoistici prevalsero. Vecchi canoni politici ed economici mostrarono tutta la loro inadeguatezza. Ora le scelte dell’Unione Europea poggiano su basi nuove. L’Italia e’ stata protagonista in questo cambiamento”.

“ANGOSCIA E SPERANZA, ASPIRIAMO A VITA NORMALE”

“Sono giorni, questi, in cui convivono angoscia e speranza. La pandemia che stiamo affrontando mette a rischio le nostre esistenze, ferisce il nostro modo di vivere. Vorremmo tornare a essere immersi in realta’ e in esperienze che ci sono consuete. Ad avere ospedali non investiti dall’emergenza. Scuole e Universita’ aperte, per i nostri bambini e i nostri giovani. Anziani non piu’ isolati per necessita’ e precauzione. Fabbriche, teatri, ristoranti, negozi pienamente funzionanti. Trasporti regolari. Normali contatti con i Paesi a noi vicini e con i piu’ lontani, con i quali abbiamo costruito relazioni in tutti questi anni”. Cosi’ il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di auguri di fine anno dal Quirinale.

“Aspiriamo a riappropriarci della nostra vita- aggiunge- Il virus, sconosciuto e imprevedibile, ci ha colpito prima di ogni altro Paese europeo. L’inizio del tunnel. Con la drammatica contabilita’ dei contagi, delle morti. Le immagini delle strade e delle piazze deserte. Le tante solitudini. Il pensiero straziante di chi moriva senza avere accanto i propri cari. L’arrivo dell’estate ha portato con se’ l’illusione dello scampato pericolo, un diffuso rilassamento. Con il desiderio, comprensibile, di ricominciare a vivere come prima, di porre tra parentesi questo incubo. Poi, a settembre, la seconda offensiva del virus. Prima nei Paesi vicini a noi, e poi qui, in Italia. Ancora contagi – siamo oltre due milioni – ancora vittime, ancora dolore che si rinnova. Mentre continua l’impegno generoso di medici e operatori sanitari. Il mondo e’ stato colpito duramente. Ovunque. Anche l’Italia ha pagato un prezzo molto alto. Rivolgendomi a voi parto proprio da qui: dalla necessita’ di dare insieme memoria di quello che abbiamo vissuto in questo anno. Senza chiudere gli occhi di fronte alla realta’. La pandemia ha scavato solchi profondi nelle nostre vite, nella nostra societa’. Ha acuito fragilita’ del passato. Ha aggravato vecchie diseguaglianze e ne ha generate di nuove. Tutto cio’ ha prodotto pesanti conseguenze sociali ed economiche. Abbiamo perso posti di lavoro. Donne e giovani sono stati particolarmente penalizzati. Lo sono le persone con disabilita’. Tante imprese temono per il loro futuro. Una larga fascia di lavoratori autonomi e di precari ha visto azzerare o bruscamente calare il proprio reddito. Nella comune difficolta’ alcuni settori hanno sofferto piu’ di altri”.

“La pandemia- dice ancora il capo dello stato- ha seminato un senso di smarrimento: pone in discussione prospettive di vita. Basti pensare alla previsione di un calo ulteriore delle nascite, spia dell’incertezza che il virus ha insinuato nella nostra comunita’. E’ questa la realta’, che bisogna riconoscere e affrontare. Nello stesso tempo sono emersi segnali importanti, che incoraggiano una speranza concreta. Perche’ non prevalga la paura e perche’ le preoccupazioni possano trasformarsi nell’energia necessaria per ricostruire, per ripartire. Nella prima fase, quando ancora erano pochi gli strumenti a disposizione per contrastare il virus, la reazione alla pandemia si e’ fondata anzitutto sul senso di comunita’. Adesso stiamo mettendo in atto strategie piu’ complesse, a partire dal piano di vaccinazione, iniziato nel medesimo giorno in tutta Europa. Inoltre, per fronteggiare le gravi conseguenze economiche sono in campo interventi europei innovativi e di straordinaria importanza”.

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