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UniCredit e Confagricoltura Mantova all’interno del Food & Science Festival

Forum delle Economie, Agrifood experience: Continua la collaborazione tra UniCredit e Confagricoltura Mantova all’interno del Food & Science Festival
Si è tenuto ieri nel prestigioso contesto del Teatro Bibiena di Mantova il Forum Agrifood, che si inserisce all’interno di UniCredit per l’Italia, la serie di iniziative a sostegno delle imprese e delle famiglie italiane alle prese con l’attuale situazione congiunturale
Mantova, 19 maggio 2023 – UniCredit in collaborazione con il partner Confagricoltura Mantova ha organizzato, all’interno del Food & Science Festival di Mantova, un Forum dedicato al comparto Agroalimentare nel quale è stato trattato il tema delle nuove frontiere della filiera agroalimentare italiana: energia, digitalizzazione e competenze.
Il Forum, che è alla sua seconda edizione, si è tenuto oggi nella prestigiosa cornice del Teatro Bibiena di Mantova e si inserisce all’interno di UniCredit per l’Italia, la serie di iniziative a sostegno delle imprese e delle famiglie italiane alle prese con l’attuale situazione congiunturaleche pone al centro i settori economici fondamentali del Made in Italy, tra cui l’agribusiness, per leggere le trasformazioni in atto, stimolare il confronto e proporre soluzioni sostenibili.
Il prossimo 8 giugno al MaMu – Mantova Multicenter, UniCredit con il partner Confagricoltura Mantova, organizzeranno il B2B Agrifood, durante il quale verranno organizzati incontri diretti tra aziende italiane seller e buyer stranieri qualificati. “Anche quest’anno, afferma Marco Bortoletti Regional Manager UniCredit Lombardia, rinnoviamo la partnership con Confagricoltura Mantova che sia articola nella sponsorizzazione del Food & Science Festival e nell’organizzazione del Forum Agribusiness odierno e del B2B del prossimo 8 giugno al MaMu. L’attuale contesto ci pone sfide importanti da affrontare, quali l’efficientamento energetico con il ricorso a sempre più avanzate soluzioni digitali e la necessità di introdurre competenze specialistiche, in linea con le attuali esigenze delle piccole e medie imprese del comparto. Le oltre cinquantamila imprese operanti nel settore in Lombardia con quarantadue miliardi di euro rappresentano il 19% del valore della produzione complessiva italiana, con un peso crescente dell’export (+20%). Come UniCredit vogliamo sostenere l’economia di questo settore nella transizione verso nuovi modelli di sviluppo, fornendo supporto finanziaro, prodotti e servizi e consulenza, incluse le attività connesse al PNRR”. “Il processo dell’innovazione in agricoltura è già iniziato – sottolinea il Presidente di Confagricoltura Mantova Alberto Cortesi – ma necessita di nuovi e ragionati investimenti, in particolare su tre direttrici: fotovoltaico, biogas e biometano. La sfida che abbiamo davanti è ardua, perché se da una parte ha come obiettivo il miglioramento dell’efficienza produttiva, dall’altra impone un’attenzione sempre maggiore in termini di sostenibilità e tutela del pianeta. Tra le misure più urgenti, occorre quindi ridurre le emissioni di ammoniaca prodotte dagli allevamenti, promuovere l’uso di strumenti per l’agricoltura di precisione, fondamentale per ottimizzare i processi e ridurre l’impatto ambientale, e sfruttare il potenziale delle nuove tecnologie per la coltivazione in serra nel settore ortofrutticolo. Quello in cui ci troviamo a operare come professionisti di settore è un presente complesso, che apre a molti interrogativi ma anche a nuovi traguardi: in un simile contesto, la formazione e l’informazione sono fondamentali, ed è per questo che Confagricoltura Mantova, attraverso il Food&Science Festival, continua da sette anni a fare la propria parte, nella convinzione che “coltivare conoscenza” sia il primo e decisivo passo da compiere”.
Di seguito l’analisi Prometeia sulla filiera italiana dell’agrifood tra crisi internazionali e transizione green e digitale con Focus Lombardia.
Oltre 220 miliardi di euro di valore della produzione nel 2021 generati da 1,2 milioni di imprese e 1,5 milioni di addetti. Numeri che fanno dell’Agrifood italiano uno dei comparti produttivi più rilevanti dell’economia nazionale e un assoluto protagonista nel contesto dei principali produttori europei. Circa il 20% del fatturato nazionale è originato da imprese delle Lombardia che può vantare un’elevata specializzazione in diverse filiere del comparto e una diffusione delle imprese estesa a tutte le province.
L’agrifood italiano ha affrontato ed è uscito dalla crisi Covid meglio di altri settori, ma sarebbe riduttivo limitarsi alle sue strutturali doti anticicliche per spiegarne la resilienza. Il settore sta infatti raccogliendo i frutti di un processo di trasformazione e rafforzamento competitivo che ha origini lontane e si è concretizzato in un progressivo consolidamento della struttura delle imprese (sia a monte che a valle della filiera) e una costante crescita della sua proiezione internazionale.
In questa fase congiunturale le imprese della filiera agrifood stanno operando in un contesto operativo molto difficile. Sul fronte interno, l’inflazione elevata lascia pochi spazi di crescita ai consumi domestici di prodotti alimentari. Le famiglie alle prese con vincoli di bilancio sempre più stringenti stanno riducendo anche gli acquisti di prodotti alimentari e la ripartenza del canale del fuori casa, dopo il rimbalzo del 2022, è attesa attenuarsi, rallentando il percorso di ripresa dai livelli di minimo toccati durante la pandemia.
Dal lato dell’offerta restano elevate le tensioni sul fronte dei costi degli input produttivi che, sebbene in parziale rientro dallo scorso autunno, permangono su livelli storicamente molto elevati. Lungo la filiera particolarmente sotto pressione risultano i costi (e di riflesso i margini) delle aziende agricole per le quali l’incremento dei costi produttivi è quantificabile in un +28% nel biennio 2021-2022, più alto per quelle specializzate nelle coltivazioni (+33%) e “meno” per quelle specializzate nell’allevamento (+24%). Una dinamica che ha coinvolto soprattutto le regioni di pianura, Lombardia in primis, a causa della forte presenza di colture a campo aperto, le più penalizzate.
Negli ultimi anni, le imprese italiane dell’agrifood hanno evidenziato tassi di crescita del fatturato molto positivi, con alcune ovvie eccezioni nel 2020 per quelle specializzate nel servire il canale Ho.Re.Ca. Complessivamente, la crescita del giro d’affari ha consentito un marcato miglioramento di tutti gli indicatori finanziari. In particolare, livello e sostenibilità dell’indebitamento presentano valori molto positivi in ottica storica, che consentirebbero alle imprese di affrontare con relativa serenità questa importante fase di investimenti. Nei prossimi anni le aziende dell’agroalimentare saranno infatti chiamate ad affrontare le sfide e cogliere le opportunità legate alla doppia transizione green e digitale. Un traguardo ambizioso che può contare sui fondi del PNRR e poggia su basi solide: la leadership italiana nelle produzioni biologiche e in quelle a Indicazione Geografica e l’abbattimento significativo delle emissioni climalteranti, testimoniano infatti i progressi fatti nell’ultimo decennio da tutti gli operatori lungo la filiera. Per contro, le criticità legate gli inevitabili, ma non ancora irreversibili, cambiamenti climatici, alle policy europee sempre più stringenti e il gap sul fronte della digitalizzazione rispetto ai competitor UE segnalano le linee di intervento prioritarie su cui andranno concentrati gli sforzi nel prossimo futuro.

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