Come aiutare i ragazzi con problemi di concentrazione. Intervista a Nicoletta Lastella, Presidente Centro Sviluppo Cognitivo
Quali sono le maggiori sofferenze che si riscontrano nei bambini/e che frequentano le scuole elementari e medie?
I bambini oggi spesso hanno difficoltà di attenzione prolungata, di concentrazione, di
pianificazione delle attività ed in genere di organizzazione degli stimoli che ricevono dalla scuola. Le abilità cognitive sono paradossalmente in sofferenza in una società che offre già tutto pronto perché molti lavori sono gestiti da devices tecnologici che lavorano al posto del nostro cervello.
Inoltre, vi sono sofferenze nelle relazioni interpersonali, molti bambini o bambine vogliono
dominare gli altri e le relazioni di scambio paritario sono a volte una difficile conquista. Riguardo il tema “emozioni”, gli adulti dedicano sempre meno tempo a parlare con i figli laddove invece esiste un bisogno enorme da parte dei bambini e nelle bambine: ricordiamoci che per poterle elaborare dentro se stessi e con gli altri il supporto di un adulto è essenziale.
Nella vostra Cooperativa sociale siete concentrati sul potenziamento cognitivo di ogni individuo, con particolare attenzione rivolta verso persone con disabilità cognitive o difficoltà di diverso genere. Per sua esperienza, quali sono i 4 principali disturbi riscontrati ai nostri giorni?
Ecco i disturbi che incontriamo più spesso nei nostri interventi: il Disturbo specifico
dell’apprendimento, l’ADHD, l’autismo e la depressione. Teniamo conto che le varie problematiche scatenatesi a partire dall’anno 2020 hanno esacerbato un senso di “sofferenza psicologica diffusa” in tutta la popolazione, soprattutto nei ragazzi.
Nello specifico: quali interventi di aiuto si possono attuare per i ragazzi con problemi di
attenzione?
L’unica strada è un potenziamento cognitivo intenso e persistente che possa generare un movimento cognitivo nella persona. Le diagnosi aiutano a dare un nome al problema ma non lo risolvono. Ovviamente posso rispondervi a nome della Cooperativa Sociale che conduco: un training cognitivo che abbiamo visto funzionare in modo eccellente è il BrainRx che ha una parte di allenamento digitale e una one-to-one. Il QI aumenta notevolmente dopo pochi mesi di allenamento con una frequenza di un’ora al giorno per 4-5 ore a settimana. Si tratta di un allenamento piacevole e sfidante, motivante e attuabile sia online che in presenza. Se facciamo un esempio riguardo la mancanza di concentrazione, osserviamo che il training cognitivo porta, in breve tempo nel caso di disturbi di lieve o media entità, a favorire la capacità di mantenimento dell’attenzione, di riduzione degli impulsi e di migliore controllo comportamentale, con riscontri sia in ambito scolastico che famigliare. Un ragazzo o un bambino che riesce a prolungare il suo livello di attenzione nel tempo, avrà modo di completare le richieste scolastiche, apprendere un maggior numero di informazioni senza distrarsi o ancora in generale avere un maggior autocontrollo delle proprie azioni. Ciò permetterà di avere una maggiore consapevolezza dei comportamenti giusti o sbagliati e un maggior rispetto delle regole sociali e di turnazione. E se stanno bene i nostri figli staremo molto meglio, di conseguenza, anche noi genitori: c’è bisogno di dirlo?
Il Centro Sviluppo Cognitivo è un luogo specializzato nel potenziamento cognitivo di ogni individuo, con particolare attenzione rivolta verso persone con disabilità cognitive o difficoltà di diverso genere. Gli esperti coinvolti all’interno della struttura sono altamente qualificati e specializzati in aree differenti in modo da fornire interventi adeguati a qualsiasi esigenza. Per contatti: https://www.sviluppocognitivo.it, info@sviluppocognitivo.it
Luisa Cozzi