Cosa c’è da sapere prima di accendere il riscaldamento?
- 1 ora di accensione in meno al giorno del riscaldamento;
- temperatura del termostato giù di un grado da 20° a 19°, sia negli uffici – pubblici e privati – che nelle case;
- riduzione di 15 giorni del periodo annuale di accensione del riscaldamento per ogni zona climatica, con l’eccezione della Zona F.
Data di accensione dei riscaldamenti:
Il nuovo Decreto del Ministero prevede la divisione del Paese in 6 zone climatiche, in base alla media delle temperature giornaliere. Queste zone sono:
- zona A (comuni con gradi-giorno inferiori a 600),
- zona B (tra 600 e 900);
- zona C (tra 901 e 1400),
- zona D (tra 1401 e 2100),
- zona E (tra 2101 e 3000)
- zona F (comuni con gradi-giorno superiori a 3000).
In base alla zona climatica del proprio Comune si può risalire alla giusta direttiva che indica potranno essere accesi e per quante ore al giorno:
- Zona climatica A: Dal 8 dicembre al 7 marzo, per 5 ore giornaliere (Comuni di Lampedusa e Linosa; Porto Empedocle).
- Zona climatica B: Dal 8 dicembre al 23 marzo, per 7 ore ogni giorno (Agrigento; Catania; Crotone; Messina; Palermo; Reggio Calabria; Siracusa; Trapani).
- Zona climatica C: Dal 22 novembre al 23 marzo, per 9 ore giornaliere (province di Imperia; Latina; Bari; Benevento; Brindisi; Cagliari; Caserta; Catanzaro; Cosenza; Lecce; Napoli; Oristano; Ragusa; Salerno; Sassari; Taranto).
- Zona climatica D: Dal 8 novembre al 7 aprile, per 11 ore al giorno (Genova; La Spezia; Savona; Forlì; Ancona; Ascoli Piceno; Firenze; Grosseto; Livorno; Lucca; Macerata; Massa C.; Pesaro; Pisa; Pistoia; Prato; Roma; Siena; Terni; Viterbo; Avellino; Caltanissetta; Chieti; Foggia; Isernia; Matera; Nuoro; Pescara; Teramo; Vibo Valentia).
- Zona climatica E: Dal 22 ottobre al 7 aprile per 13 ore nell’arco di una giornata (province di Alessandria; Aosta; Asti; Bergamo; Biella; Brescia; Como; Cremona; Lecco; Lodi; Milano; Novara; Padova; Pavia; Sondrio; Torino; Varese; Verbania; Vercelli; Bologna; Bolzano; Ferrara; Gorizia; Modena; Parma; Piacenza; Pordenone; Ravenna; Reggio Emilia; Rimini; Rovigo; Treviso; Trieste; Udine; Venezia; Verona; Vicenza; Arezzo; Perugia; Frosinone; Rieti; Campobasso; Enna; L’Aquila e Potenza).
- Zona climatica F: Non ci sono limitazioni di tempo né orario (province di Cuneo, Belluno e Trento, tutto l’arco alpino montano e più a nord, qualche località anche lungo gli Appennini).
All’interno del nuovo Piano Nazionale, oltre alle misure per la regolazione del riscaldamento, sono contenute anche delle indicazioni per risparmiare in bolletta. Tra queste:
- Riduzione della temperatura e della durata delle docce
- Abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno
- Distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione
- Eseguire la manutenzione periodica degli impianti di riscaldamento
- Evitare di coprire i termosifoni presenti in casa
- Non accendere i termosifoni nelle stanze che non vengono utilizzate
- Arieggiare la casa nelle prime ore della giornata
- Fare attenzione alle fasce orarie in cui accendere il riscaldamento
- Sostituire gli infissi se usurati e poco isolanti
Ma in che modo si può concretamente risparmiare?
E’ bene sapere che nella maggioranza delle case italiane, esiste un impianto di riscaldamento con sistema autonomo che impiega il gas metano come combustibile. Inutile dire che l’importo finale della bolletta dipende anche dalle tariffe dell’offerta che si stipula con uno dei fornitori del libero mercato o del mercato a maggior tutela. Il costo per il riscaldamento di una casa è anche la parte più consistente della spesa energetica di una famiglia.
Scegliere il riscaldamento centralizzato o autonomo?
Il riscaldamento si dice autonomo quando l’impianto è gestito per in autonomia all’interno dell’immobile. In questo caso si intende la possibilità di ricorrere a caminetti, stufe a legna o pellet oppure a una caldaia alimentata a metano a cui sono collegate tubazioni e caloriferi. In questo caso bisogna tener conto della legge per cui il riscaldamento dell’abitazione non può superare i 20 gradi.
Riscaldamento centralizzato invece prevede una caldaia una caldaia comune a più abitazioni, con un sistema di tubazioni che porta l’acqua calda fino ai caloriferi di ogni singolo alloggio. In questo caso, chi sceglie il riscaldamento Centralizzato farà parte di un complesso condominiale in cui le caldaie sono alimentate a gasolio o metano. Le caldaie riescono a fornire la stessa quantità di calore del riscaldamento autonomo ma a un prezzo inferiore. A differenza del riscaldamento autonomo però, chi ha il riscaldamento centralizzato non potrà decidere in autonomia orari e condizioni di funzionamento.
Altra modalità di riscaldamento è il Riscaldamento a Pavimento.
Sempre nell’ottica di scegliere il miglior sistema di riscaldamento, molti optano per quello cosiddetto a pavimento, che è costituito da pannelli radianti e tubi che diffondono il calore. A differenza di ciò che si potrebbe pensare, questa tipologia di riscaldamento può essere utilizzata anche nei soffitti e nelle pareti.