Galimberti: “Chiaro che esiste una rete criminale che ha individuato qui un punto di arrivo ‘sicuro’”
Troppi minori non accompagnati a Cremona. I servizi sociali non ce la fanno più, il Comune ne ha contati da settembre a oggi 63. In tutto il 2022 sono 244, “un numero molto superiore a capoluoghi vicini (che pure aumentano). E non sappiamo più dove e come accoglierli”. Lo denuncia il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti che interviene dopo gli ultimi arrivi del week end: “In tre giorni, sono arrivati in città altri 17 minori, sempre dalla stessa zona dell’Egitto, sempre via terra, sempre presentandosi spontaneamente alle forze dell’ordine. Chiaro che esiste una rete criminale che ha individuato in Cremona un punto di arrivo ‘sicuro’”, spiega secco il sindaco.
GALIMBERTI: HO SCRITTO A DICEMBRE ALLE ISTITUZIONI, SICURAMENTE CI SONO INDAGINI
Galimberti aveva sollevato il problema già a dicembre scrivendo “a tutti gli enti preposti, compreso il Ministero e sicuramente a livello nazionale e internazionale sono state attivate delle indagini su cui occorre accelerare. La situazione è diventata ingiusta, per i ragazzi innanzitutto, e insostenibile per il Comune e i servizi”.
“STRUMENTI DI GESTIONE CHE NON RENDANO SCONTATO L’ARRIVO”
Il sindaco di Cremona sollecita “strumenti e modalità di gestione che rendano non scontato l’esito dell’arrivo, che distribuiscano i carichi tra le città, che rendano più rapidi i controlli e le indagini. Il nostro SAI per minori (il programma finanziato dal Governo che ci assegna 113 posti) è saturo e, siccome la legge rende obbligatorio per il Comune di arrivo accogliere il minore, i ragazzi vengono presi in carico fuori da questo sistema (sì, anche in albergo purtroppo), con molte risorse spese dal Comune e con gli operatori dei Servizi sociali e i tutori fagocitati e i gestori non più in grado di fornire strutture e servizi di accoglienza, accompagnamento e integrazione”.
“NO AI CANNONI PUNTATI SUI GOMMONI, MA REGOLAZIONE PERIODICA FLUSSI”
“Come città- prosegue Galimberti- siamo sempre stati virtuosi e rigorosi e generosi nell’accoglienza dei minori stranieri. Proprio per questo, sento la necessità di dire: non possiamo più andare oltre. Non farlo vorrebbe dire prestare il fianco alle reti criminali internazionali. Non serve una politica muscolare che parla di cannoni puntati contro i gommoni, ma occorre lavorare invece ad una regolamentazione periodica e programmata dei flussi (inevitabili per un’umanità che si sposta e si sposterà) e alla costruzione di canali strutturati e controllati e di corridoi umanitari, evitando che gli arrivi avvengano nell’illegalità”.
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