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Quattro regioni italiane aderiscono all’Alleanza europea per sostenere una transizione “verde” ed equa dell’industria automobilistica

 

Lanciata oggi con il sostegno del Comitato europeo delle Regioni, l’Automotive Regions Alliance include già 20 regioni europee di sette Stati membri.
Il Comitato europeo delle regioni (CdR) ha lanciato l’Alleanza delle regioni europee con un forte settore automobilistico (Automotive Regions Alliance), una rete di regioni impegnate per il successo della transizione “verde” dell’industria automobilistica e della sua filiera. L’Alleanza mira a inserire la prospettiva regionale nei dibattiti in corso sulla decarbonizzazione dei trasporti dell’UE, garantendo al contempo posti di lavoro, competitività e coesione sia economica che sociale in ogni territorio europeo interessato dalla transizione.
In linea con l’obiettivo dell’UE di azzerare le emissioni del trasporto su strada, 20 regioni dell’Unione – fra cui Abruzzo, Lombardia, Piemonte e Veneto – hanno unito le forze per formare l’Automotive Regions Alliance e sostenere una transizione giusta, socialmente equa e di successo nell’industria automobilistica e della sua filiera in Europa. Tra le rivendicazioni e gli obiettivi dell’Alleanza figurano l’istituzione di un nuovo meccanismo di sostegno con un bilancio dedicato, la realizzazione di valutazioni d’impatto territoriale, fondi per la riqualificazione e l’aggiornamento della forza lavoro e linee guida più flessibili in materia di aiuti di Stato.

Nella nostra regione si sta lavorando già da tempo per fare in modo che il motore termico possa evolversi ed essere compatibile con forme di energia alternative. Ma sono processi che richiedono tempo, proprio per questo parliamo di ‘transizione ecologica’. Serve gradualità, perché la tutela dell’ambiente è fondamentale, ma lo è altrettanto quella di tutti i posti di lavoro che in Italia e in Europa ruotano attorno al settore. Per questo motivo abbiamo convintamente aderito all’iniziativa europea Automotive Alliance e siamo felici di collaborare con altre regioni europee per il futuro del settore automotive”, ha dichiarato Alberto Cirio (IT/EPP), Presidente della Regione Piemonte, membro del gruppo interregionale del CdR per il futuro dell’industria automobilistica e neoeletto presidente della delegazione italiana presso il Comitato.

L’eliminazione dei motori a combustione per le nuove autovetture e il conseguente passaggio all’elettrico entro il 2035 rischia di travolgere la filiera automobilistica e con essa la crescita economica delle singole regioni. Da parte nostra, attraverso questa alleanza strategica, chiediamo di tenere in maggiore considerazione le richieste d’aiuto che arrivano dalle imprese del territorio e di accompagnare questa transizione con misure concrete“, ha dichiarato Marco Marsilio (IT/ECR), Presidente della Regione Abruzzo e membro del CdR.

Abbiamo condiviso e messo da tempo a disposizione le nostre proposte affinché possano essere raggiunti gli obiettivi ambientali tutelando lavoro e sociale. Continuiamo a chiedere ‘neutralità tecnologica’ cosi che il raggiungimento degli obiettivi ambientali vada di pari passo con la tutela del lavoro e dello sviluppo. In Lombardia abbiamo fatto squadra per costruire proposte di settore logiche e strategiche, facciamo squadra nell’alleanza delle regioni automotive con realismo, pragmatismo per evitare danni economici e sociali. Per cui la ‘neutralità tecnologica’ è la nostra ricetta per raggiungere gli obiettivi ambientali attraverso lo sviluppo della filiera dei carburanti e della distribuzione”, ha dichiarato durante il suo intervento in aula Guido Guidesi, Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia.

L’Alleanza è un esempio di sinergia intelligente fra regioni che è di grande rilevanza per i cittadini. Spero che l’innovazione tecnologica dell’industria automobilistica abbia un forte impatto sia nella lotta all’inquinamento che nello sviluppo di nuove funzionalità per la sicurezza e l’abbattimento dei costi di gestione. Ma l’innovazione ha un prezzo, economico e sociale. I lavoratori del settore devono essere accompagnati verso una riqualificazione delle loro competenze. La Regione del Veneto crede in questa nuova alleanza, che non solo unisce territori accomunati dagli stessi obiettivi e preoccupazioni, ma vuole evitare che alcune regioni possano subire gravi conseguenze sociali ed economiche dovute alla transizione verso una mobilità meno inquinante“, ha dichiarato Roberto Ciambetti (IT/ECR), Presidente del Consiglio Regionale del Veneto e membro del CdR.

L’evento di lancio ha avuto luogo durante la sessione plenaria del CdR del 30 giugno, in presenza del commissario europeo per l’Occupazione e i diritti sociali Nicolas Schmit e del neoeletto Presidente del CdR Vasco Alves Cordeiro. Si tratta del punto di partenza per le ulteriori azioni dell’Alleanza, che è composta da 20 regioni con una forte industria automobilistica e di componentistica in sette Stati membri: oltre all’Italia, Austria, Francia, Germania, Slovacchia, Spagna e Paesi Bassi.

Le regioni partecipanti hanno sottolineato la necessità che l’UE sviluppi misure di transizione eque, basate su valutazioni d”impatto territoriale, e sostenga un dialogo sociale a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. Le regioni hanno inoltre approvato una dichiarazione in 10 punti che illustra le principali richieste e gli obiettivi dell’Alleanza, che resta aperta a nuove adesioni da parte dei territori europei. Il gruppo interregionale del CdR per il futuro dell’industria automobilistica (CoRAI), nato nel 2009, è stato fondamentale per la creazione dell’Alleanza.

 

Maggiori informazioni:

L’industria automobilistica ha raggiunto un fatturato superiore al 7% del PIL dell’UE e attualmente impiega, in maniera diretta e indiretta, circa 14 milioni di europei, pari al 6,1% dell’occupazione totale dell’UE.

L’obiettivo dell’Unione Europea di ridurre le emissioni nell’UE di almeno il 55% entro il 2030 comprende il regolamento della Commissione Europea per ridurre gli standard di emissione di CO2 per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri. La recente proposta del Parlamento europeo di vietare le auto con motore a combustione a livello europeo a partire dal 2035, adottata l’8 giugno 2022, comporterà ulteriori cambiamenti nell’industria automobilistica e dei fornitori europei. L’obiettivo dell’Alleanza delle regioni automobilistiche è quindi quello di garantire che la transizione nel settore automobilistico sia equa e riuscita, senza lasciare indietro nessuna regione e sostenendo pienamente gli obiettivi climatici dell’UE.

Il lavoro legislativo del CdR su questo tema, con il parere Verso trasporti su strada a emissioni zero: realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi e rafforzamento dei livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 del relatore Adrian Teban (RO/PPE), adottato nella sessione plenaria del CdR di gennaio, non ha messo in discussione la necessità di decarbonizzare il trasporto stradale, ma ha chiesto che questo cambiamento non avvenga senza misure di sostegno politico e di bilancio a livello europeo che coinvolgano tutti gli attori dell’ecosistema automobilistico. Tutte le posizioni e le richieste chiave del parere del CdR sono state incluse nella proposta del Parlamento europeo sopra menzionata. L’Alleanza per le regioni automobilistiche si prefigge di continuare questo lavoro verso un meccanismo di transizione equo.

Gli impatti territoriali che la proposta di eliminare gradualmente il motore a combustione interna dalle automobili e dai furgoni avrà sulle regioni fortemente dipendenti dall’industria automobilistica sono discussi anche in stretta collaborazione con il gruppo interregionale del CdR sul “Futuro dell’industria automobilistica” (CoRAI). La piattaforma riunisce più di 30 leader politici delle regioni automobilistiche allo scopo di aumentare le competenze e promuovere la cooperazione tra gli enti locali e regionali. Il CoRAI è stato il partner chiave per la creazione dell’Automotive Regions Alliance e per l’elaborazione della dichiarazione. L’elenco dei membri è disponibile qui.

Per garantire una giusta transizione verso la neutralità climatica per tutte le città e le regioni europee, il Comitato europeo delle regioni ha istituito la campagna Green Deal Going Local. Questa iniziativa mira a mettere le regioni e le città al centro del Green Deal europeo per dare ai leader locali e regionali la possibilità di agire sul cambiamento climatico e aumentare la realizzazione di progetti sostenibili finanziati dall’UE nelle comunità locali dell’Unione europea.

 

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