La Staffetta ha lasciato oggi Brescia per iniziare la quattordicesima tappa, con direzione Sirmione, sul lago di Garda alle soglie del Veneto, località turistica che ha salutato il passaggio dei corridori del 5° reggimento alpini e dell’Associazione Nazionale Alpini, il cui gruppo locale fa parte della Sezione di Salò, intitolata al Battaglione “Monte Suello”, che si era distinto sul Monte Grappa durante la Prima guerra mondiale e che aveva preso il nome per ricordare la battaglia garibaldina combattuta nel 1866 proprio sul Monte Suello, montagna nella zona del lago d’Idro, confine con il Trentino, allora territorio austriaco. A Sirmione gli staffettisti sono stati accolti da tantissimi Alpini dell’Ana, tanti cittadini locali e moltissimi turisti anche stranieri, incuriositi dalla celebrazione in atto. Sono poi saliti in corteo, quasi come un’Adunata Sezionale, verso la rocca dove si trova la campana dei Caduti che riporta la dizione “Julia” a ricordo della Divisione che combatté in Russia durante la seconda guerra mondiale.
La staffetta era composta dal Capitano Sala, dal Sergente Maggiore Capo Rana e dai due Alpini Morin e Aloisio, mentre ieri hanno portato la fiaccola da Sondrio a Brescia il Capitano Fuso, il Maresciallo Ordinario Scaramella, i due Caporal Maggiori Capi La Mattina e Narmucci, sempre del 5° Alpini di Vipiteno.
L’ultimo tratto della tappa di oggi ha visto l’arrivo a Verona passando da Ponte Pietra, nella splendida cornice di Piazza Brà, antistante l’Arena, momento particolare così come il passaggio degli Alpini davanti l’anfiteatro romano, tra i più famosi al Mondo e tra i migliori in quanto a stato di conservazione. Presenti alla Cerimonia di resa onori ai Caduti presso il monumento del VI Alpini, l’Assessore alla Protezione Civile del Comune di Verona Marco Padovan e il Vicepresidente Vicario della Sezione ANA di Verona Maurizio Trevisan.
La Sezione Ana di Verona, che ha celebrato il centenario nel 2020, con i suoi 200 Gruppi è tra le più numerose d’Italia, e anche a Verona le penne nere scese in strada per salutare gli staffettisti, non sono mancate. La città scaligera ha dato il nome al Battaglione Alpini “Verona” che ha fatto parte della Tridentina all’interno del 6° Reggimento Alpini. A Montorio Veronese, ha poi sede il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti, gli attuali Rangers delle Forze Speciali dell’Esercito, la cui pedina operativa ha ereditato le tradizioni e la storia del battaglione sciatori Monte Cervino, altro nome celebre nella storia delle Truppe Alpine, per aver sacrificato quasi tutti i suoi uomini sul fronte russo a Rossosch, nel rigidissimo inverno del 1942-43. Fu decorato di Medaglia d’oro al valor militare per il coraggio dimostrato in combattimento.
A Montorio è di stanza anche l’85° Reggimento Addestramento Volontari, dove vengono formati i giovani che abbracciano la carriera militare.