Più di quindicimila studenti hanno invaso le piazze di tutta la Lombardia nella giornata dello sciopero globale per il clima. Alla mancanza di prospettive per il futuro rilanciano una nuova stagione di partecipazione, costruita insieme e che si concentri su temi chiave:
ambiente, lotta alla crisi climatica, scuola, lavoro.
Nel giorno dello sciopero globale per il clima, alle proteste di Fridays For Future si sono unite quelle degli studenti, che hanno invaso le piazze di tutta Italia. In Lombardia mobilitazioni dell’Unione degli Studenti a Milano, Bergamo, Pavia, Como, Lecco, Monza e Brescia.
“A due giorni dalle elezioni politiche temi come la scuola, il lavoro, l’ambiente e i diritti sono stati all’ultimo posto delle proposte che hanno animato la campagna elettorale. Hanno dominato invece youthwashing e greenwashing, e di fronte alla mancanza di prospettive per il nostro futuro, scendere in piazza assume un ruolo centrale per continuare a batterci nel costruire un’alternativa al presente” – afferma Matteo Toscani dell’Unione degli Studenti Lombardia. “Tuttavia non siamo stupiti di tutto questo: è da tempo che ci facciamo sentire avanzando proposte ed evidenziando le criticità dell’attuale modello di sviluppo. Ora però siamo molto arrabbiati”. Le mobilitazioni di oggi lo confermano: solo a Milano più di diecimila persone hanno partecipato al corteo di questa mattina, con grande partecipazione in tutte le altre città.
“Noi studenti siamo preoccupati in primis per il nostro futuro: mentre la crisi climatica avanza si continua ad investire nelle fonti fossili e, con la scusa della guerra e della crisi energetica, ancora una volta sono le aziende inquinanti a trarre profitto. Intanto gli effetti dei cambiamenti climatici li stiamo già subendo sulla nostra pelle, basti pensare al disastro della Marmolada e alla bomba d’acqua che si è abbattuta pochi giorni fa nelle Marche: non si tratta di casualità” – prosegue Alessandro Di Miceli, coordinatore dell’Uds Lombardia – “Il 16 settembre, inoltre, abbiamo assistito alla morte di Giuliano De Seta, un ragazzo come noi, l’ennesimo che ha perso la vita durante un percorso di formazione-lavoro, e che si aggiunge alla triste lista delle altre morti sul lavoro che si verificano ogni giorno nel nostro Paese”.
“Una cosa però non esclude l’altra. È tutto connesso, ed è dal modo con cui ci rapportiamo alla natura e all’ambiente che ci circonda, al modo con cui concepiamo il lavoro, il nostro modo di produrre e di consumare le risorse a nostra disposizione ad essere il problema. La scuola non è da meno. Oggi, infatti, eravamo in piazza con lo slogan Per ogni vittima, contro un sistema colpevole, per denunciare la precarietà del modello di istruzione corrente ed evidenziare la stretta connessione tra questo e i problemi attuali che ci circondano: c’è bisogno subito di una riforma del sistema scolastico nel suo complesso” – afferma Jacopo Cappa dell’esecutivo dell’UdS Lombardia.
Sottolineando come le scuole, le università e tutti i luoghi della formazione giocano un ruolo centrale nel veicolare il cambiamento nella lotta in contrasto alla crisi climatica e nel realizzare una conversione ecologica che deve farsi “secondo giustizia climatica e sociale”, l’Unione degli Studenti ha portato nelle piazze le proprie proposte per una scuola ecologica: educazione ambientale, edilizia scolastica ed efficientamento energetico degli istituti, avviamento di processi che puntino a realizzare comunità energetiche rinnovabili e solidali a partire dalle scuole, gratuità del trasporto pubblico.
“Il prossimo autunno sarà caldissimo, sia a causa propriamente degli effetti dei cambiamenti climatici, sia per gli appuntamenti che ci aspettano” – dichiarano dall’UdS. Intanto è già in programma la data di attivazione nazionale dell’Unione degli Studenti fissata per il 18 novembre.