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18 Novembre: la Sfida dell’Antibiotico-Resistenza: Prevenzione e Innovazione

Giornata mondiale di sensibilizzazione sulla resistenza agli antibiotici: la vera pandemia da affrontare

Ogni anno, la terza settimana di novembre è dedicata alla Giornata Mondiale di Sensibilizzazione sulla Resistenza agli Antibiotici. Si celebra il 18 novembre tale  giornata europea, su iniziativa del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) che fornisce supporto per le campagne nazionali sull’uso prudente degli antibiotici nell’UE. Questa giornata ricade all’interno della Settimana Mondiale per l’Uso Consapevole degli Antibiotici (World Antibiotic Awareness Week – WAAW), organizzata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per aumentare la consapevolezza della resistenza antimicrobica e promuovere le migliori pratiche per ridurre l’emergenza e la diffusione di infezioni resistenti agli antibiotici. Durante questa settimana, vengono organizzati vari eventi e attività di sensibilizzazione, tra cui conferenze, campagne sui social media e iniziative educative per informare il pubblico e i professionisti della salute sull’uso corretto degli antibiotici.

Il tema è recentemente sollevato anche in occasione del G7 Salute di Ancona, durante il quale i ministri hanno rinnovato il loro impegno a sostenere finanziamenti per incentivare la ricerca e lo sviluppo di nuovi antimicrobici, vaccini e metodi diagnostici. È necessario intervenire su quella che viene definita “pandemia silenziosa”, in quanto l’antibiotico-resistenza, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, diventerà la prima causa di morte nel 2050.

Perché la resistenza agli antibiotici è una pandemia in crescita?

La resistenza agli antibiotici- spiega la dottoressa Laura Mazzotta  Specialista in Igiene e medicina Preventiva, Nutrizione clinica, e Medicina Estetica presso  AEsthe Medica a Ferrara-  è definita come una “pandemia silenziosa” per una serie di motivi:
– Abuso e uso scorretto di antibiotici: L’uso di antibiotici senza prescrizione medica e il loro uso per trattare infezioni virali, come l’influenza o il raffreddore, rappresentano una causa principale. Molti pazienti assumono antibiotici senza seguire le linee guida, interrompendo il trattamento non appena i sintomi migliorano. Questo comportamento contribuisce all’evoluzione di batteri resistenti, poiché una dose insufficiente di antibiotici permette ad alcuni batteri di sopravvivere e mutare.
– Antibiotici negli animali e nell’agricoltura: L’utilizzo massiccio di antibiotici negli animali da allevamento e nell’agricoltura è un altro fattore critico. Gli antibiotici sono spesso somministrati agli animali per prevenire malattie e promuovere la crescita, creando un ambiente ideale per lo sviluppo di batteri resistenti. Tali batteri possono passare dagli animali agli esseri umani attraverso la catena alimentare e l’ambiente, amplificando ulteriormente il problema.
– Insufficiente innovazione farmacologica: Negli ultimi decenni, la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici hanno subito una drastica riduzione, poiché la produzione di antibiotici non risulta redditizia per le case farmaceutiche. I nuovi farmaci antibiotici hanno un ciclo di vita breve, poiché devono essere usati con parsimonia per prevenire ulteriori resistenze, riducendo così la loro redditività per l’industria farmaceutica

Conseguenze della resistenza agli antibiotici

Le conseguenze della resistenza agli antibiotici sono numerose e riguardano diversi aspetti della vita e della società:
Mortalità in aumento: Le infezioni da batteri resistenti agli antibiotici sono più difficili e costose da trattare, aumentando la probabilità di complicanze gravi e decessi.
Costi sanitari: Trattare pazienti con infezioni resistenti richiede spesso l’uso di farmaci più costosi e una degenza ospedaliera prolungata, con costi elevati per i sistemi sanitari e le famiglie.
Impatto su interventi medici critici: Molte procedure mediche avanzate, come trapianti e terapie oncologiche, richiedono l’uso di antibiotici per prevenire infezioni. La resistenza antibiotica compromette la sicurezza di queste procedure.

Come affrontare la resistenza agli antibiotici?

Affrontare la resistenza agli antibiotici richiede un impegno globale e una risposta multidisciplinare che coinvolga sia i professionisti sanitari che i pazienti:

Educazione e sensibilizzazione: Le campagne di sensibilizzazione, come la Giornata Mondiale di Sensibilizzazione sugli Antibiotici, sono fondamentali per informare la popolazione sui rischi della resistenza e sull’uso responsabile degli antibiotici. È essenziale promuovere l’educazione nelle scuole, negli ospedali e nelle comunità per cambiare comportamenti dannosi.
Ricerche su nuovi antibiotici: Incentivare la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici e trattamenti alternativi, attraverso investimenti pubblici e privati, è fondamentale per avere soluzioni contro i batteri resistenti. Esistono approcci innovativi, come la terapia batteriofaga, che utilizzano virus per attaccare i batteri resistenti, ma è necessario ulteriore sostegno per svilupparli.
Rafforzamento delle politiche sanitarie: È necessario che i governi e le istituzioni sanitarie implementino politiche rigorose per monitorare l’uso di antibiotici, sia in ambito umano che animale, e promuovere pratiche sostenibili negli allevamenti.
Prevenzione delle infezioni: Promuovere misure preventive, come le vaccinazioni e una corretta igiene, può ridurre la necessità di antibiotici, diminuendo il rischio di infezioni. La prevenzione delle infezioni ospedaliere, ad esempio, è un passo cruciale per contenere la diffusione di batteri resistenti.
Monitoraggio globale e collaborazione: La resistenza agli antibiotici è una minaccia globale e richiede una collaborazione internazionale per monitorare la diffusione di batteri resistenti e condividere risorse e strategie efficaci.

Le  Alternative fitoterapiche

Secondo una recente analisi globale pubblicata su The Lancet, si prevede che le infezioni resistenti agli antibiotici causeranno oltre 39 milioni di morti entro il 2050. Le proiezioni- evidenzia la Dottoressa Lara Pauletto specializzata in omeopatia e fitoterapia, consulente in floriterapia (BFRP) dipartimento  scientifico di Schwabe Pharma Italia–  indicano un incremento costante dei decessi legati alla resistenza agli antibiotici nei prossimi decenni, con un incremento di quasi il 70% entro il 2050 rispetto al 2022, soprattutto tra le persone anziane. Purtroppo- prosegue l’esperta- i nuovi antibatterici in fase di sviluppo sono insufficienti per far fronte al problema. Un aiuto potrebbe venire dall’utilizzo di altre molecole per trattare problematiche virali, specie dell’albero respiratorio, e quindi evitare l’utilizzo improprio degli antibiotici.

“Nelle patologie infettive di competenza ORL, è necessario trovare un buon equilibrio nell’utilizzo di antibiotico che possa da una parte evitare l’insorgenza di complicanze anche gravi, ma dall’altra favorire meccanismi di resistenza.” – afferma il Prof. Andrea Nacci, Specialista in Otorinolaringoiatria. Dirigente Medico. U.O. Otorinolaringoiatria, Audiologia e Foniatria Universitaria, Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana. Secondo i dati AIFA, l’Italia è al primo posto in Europa per prescrizione di antibiotici per il trattamento di bronchiti, faringiti, tonsilliti e sindromi influenzali (AIFA, 2017), ed è purtroppo anche al terzo posto in Europa per quanto riguarda la resistenza agli antibiotici.

In questo contesto si inserisce l’estratto brevettato delle radici di Pelargonium sidoides EPs® 7630, un geranio sudafricano della famiglia delle Geraniaceae. L’estratto di Pelargonium sidoides EPs® 7630 mostra un complesso meccanismo d’azione: antivirale, antibatterico, secretomotorio ed immunomodulante. In particolare in tema di contenimento delle terapie antibiotiche, uno studio retrospettivo ha analizzato i dati di circa 230.000 pazienti affetti da infezioni respiratorie acute, di cui 117.000 trattati con farmaci fitoterapici. Tra questi, EPs® 7630 risulta efficace sia nei soggetti adulti che nei bambini nel ridurre la prescrizione successiva di antibiotici, ed è associato ad una minore durata della malattia.

Conclusione
La resistenza agli antibiotici è una sfida globale che richiede attenzione e intervento immediato. Senza azioni concrete, l’aumento dei batteri resistenti minaccia di farci tornare a un’epoca in cui infezioni semplici possono risultare letali. La vera pandemia da affrontare è quella dei batteri resistenti, e solo con una risposta coordinata e globale sarà possibile  preservare gli antibiotici per le future generazioni.

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